Pedum 2111 e Cima di Binà 2181
Ritorno al Pedum dopo molti anni per me.
Partiti all'alba da Fondo li Gabbi si va velocemente ( visto il freddo bisognava scaldarsi ) fino a passare da Cascine, le Fornaci, Alpe Cortenuovo e arrivare al Colle di Val Loana dove è posto il Bivacco Scaredi. Da qui verso sud in direzione della Laurasca, passando da varie conche con laghetti e pozze a volte ghiacciati. A quota 1990 si arriva a un quadrivio di sentieri ( dritto in salita Laurasca, a sinistra Bocchetta di Cortechiuso). Noi a destra in traverso, passando da placche con ghiaccio arriviamo finalmente al sole alla Bocchetta di Scaredi 2095 m. Da qui si va in risalita sul crinale verso ovest, e quando si arriva a una selletta con catene dove si bypassa la Cima di Binà a destra, noi decidiamo di andare per cresta in cima ( Binà 2181 m ), la discesa sul versante opposto viene giudicata poco agevole e così traversiamo a destra a mezzacosta a riprendere il sentiero, che poi scende a un ennesima selletta e dopo alcuni tratti con catene aeree scende alla Bocchetta di Campo e al suo bivacco 1994 m. Il pendio sottostante è sconvolto dagli scavi dei cinghiali e per questo abbiamo qualche esitazione a trovare l'inizio della traccia, ma poi si procede senza problemi in discesa nell'ampio fornale, traversando in discesa a sinistra ( ovest ), si attraversano alcune placche rocciose ( evitando di perdere ulteriormente quota fino alla pozza di acqua come ho fatto molti anni prima ). Quindi si arriva finalmente all'attacco del pendio finale del Pedum. Noi scaliamo le roccette, m,a con meno difficoltà si può aggirarle sotto a destra, quindi la traccia tra rododendri sale decisa, purtroppo dove trafila acqua è tutto ghiacciato, e arriviamo alla Selletta della Cima Oscura dove si scende a prendere la cengia che poi diventa ripido canale che sale alla forcella tra la cima Centrale e la cima Ovest ( la più alta ), a destra in breve saliamo alla Ovest o Cima Pedum 2111 m. Caratterizzata dai molti ometti e ora con un libro di vetta. Tra i vari saliscendi , comprese le piccole soste ci sono volute 5 ore. In discesa arrivati alla selletta in breve salgo anche la Cima Oscura 2059 m (i toponimi sono di Ivan Guerrini, forte scalatore tra i fondatori del Nuovo Mattino che ha scalato in lungo e in largo i vari torrioni del Pedum ). Un pensierino alla cima est viene scartato vista la mancanza di traccia tra i rododendri e l'ora. Scesi alla base e risaliti alla Bocchetta di campo ancora. Anche l'idea di salita alla bella Cima di Campo 2054 ( quella vera ) viene scartata , troppo lontana e ci sono in mezzo altre 2 cimette. Quindi si ritorna per stessa via, salvo poi salire dal lato opposto di cresta la Cima di Binà ancora ( cresta sud ). Arrivati alla Bocchetta di Scaredi una mezza idea di salire di cresta la Laurasca da ovest c'era ancora, quindi cerco di percorrere la cengia erbosa a sinistra per aggirare la prima parete verticale, ma dietro l'angolo la cengia finisce nel vuoto. Quindi dal sentiero a nord arrivo fino al pendio canale che sale a monte del salto che ahimè essendo orientato a nord è pieno di ghiaccio e vetrato. Per oggi può bastare. Scesi al Bivacco Scaredi poi come all'andata giù a destra fino a Fondi li Gabbi.
PS. Grande confusione in questa area sulla CNS 50.000 ( Carta Nazionale Svizzera ) : la Cima di Campo è posta dove c'è la Cima di Binà. E al posto della vera Cima di Campo è situato un altro Pedum, così ce ne sarebbero addirittura 2. Ma gli errori non sono neanche colpa loro, hanno solo copiato le peggiori carte italiane che erano sul mercato. Non faccio nomi altrimenti mi denunciano :))
Partiti all'alba da Fondo li Gabbi si va velocemente ( visto il freddo bisognava scaldarsi ) fino a passare da Cascine, le Fornaci, Alpe Cortenuovo e arrivare al Colle di Val Loana dove è posto il Bivacco Scaredi. Da qui verso sud in direzione della Laurasca, passando da varie conche con laghetti e pozze a volte ghiacciati. A quota 1990 si arriva a un quadrivio di sentieri ( dritto in salita Laurasca, a sinistra Bocchetta di Cortechiuso). Noi a destra in traverso, passando da placche con ghiaccio arriviamo finalmente al sole alla Bocchetta di Scaredi 2095 m. Da qui si va in risalita sul crinale verso ovest, e quando si arriva a una selletta con catene dove si bypassa la Cima di Binà a destra, noi decidiamo di andare per cresta in cima ( Binà 2181 m ), la discesa sul versante opposto viene giudicata poco agevole e così traversiamo a destra a mezzacosta a riprendere il sentiero, che poi scende a un ennesima selletta e dopo alcuni tratti con catene aeree scende alla Bocchetta di Campo e al suo bivacco 1994 m. Il pendio sottostante è sconvolto dagli scavi dei cinghiali e per questo abbiamo qualche esitazione a trovare l'inizio della traccia, ma poi si procede senza problemi in discesa nell'ampio fornale, traversando in discesa a sinistra ( ovest ), si attraversano alcune placche rocciose ( evitando di perdere ulteriormente quota fino alla pozza di acqua come ho fatto molti anni prima ). Quindi si arriva finalmente all'attacco del pendio finale del Pedum. Noi scaliamo le roccette, m,a con meno difficoltà si può aggirarle sotto a destra, quindi la traccia tra rododendri sale decisa, purtroppo dove trafila acqua è tutto ghiacciato, e arriviamo alla Selletta della Cima Oscura dove si scende a prendere la cengia che poi diventa ripido canale che sale alla forcella tra la cima Centrale e la cima Ovest ( la più alta ), a destra in breve saliamo alla Ovest o Cima Pedum 2111 m. Caratterizzata dai molti ometti e ora con un libro di vetta. Tra i vari saliscendi , comprese le piccole soste ci sono volute 5 ore. In discesa arrivati alla selletta in breve salgo anche la Cima Oscura 2059 m (i toponimi sono di Ivan Guerrini, forte scalatore tra i fondatori del Nuovo Mattino che ha scalato in lungo e in largo i vari torrioni del Pedum ). Un pensierino alla cima est viene scartato vista la mancanza di traccia tra i rododendri e l'ora. Scesi alla base e risaliti alla Bocchetta di campo ancora. Anche l'idea di salita alla bella Cima di Campo 2054 ( quella vera ) viene scartata , troppo lontana e ci sono in mezzo altre 2 cimette. Quindi si ritorna per stessa via, salvo poi salire dal lato opposto di cresta la Cima di Binà ancora ( cresta sud ). Arrivati alla Bocchetta di Scaredi una mezza idea di salire di cresta la Laurasca da ovest c'era ancora, quindi cerco di percorrere la cengia erbosa a sinistra per aggirare la prima parete verticale, ma dietro l'angolo la cengia finisce nel vuoto. Quindi dal sentiero a nord arrivo fino al pendio canale che sale a monte del salto che ahimè essendo orientato a nord è pieno di ghiaccio e vetrato. Per oggi può bastare. Scesi al Bivacco Scaredi poi come all'andata giù a destra fino a Fondi li Gabbi.
PS. Grande confusione in questa area sulla CNS 50.000 ( Carta Nazionale Svizzera ) : la Cima di Campo è posta dove c'è la Cima di Binà. E al posto della vera Cima di Campo è situato un altro Pedum, così ce ne sarebbero addirittura 2. Ma gli errori non sono neanche colpa loro, hanno solo copiato le peggiori carte italiane che erano sul mercato. Non faccio nomi altrimenti mi denunciano :))
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Antonio59 !

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