Bocchetta di Campo e Pedum (m.2111) tra arcobaleno e camosci
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Sabato 13 luglio
Il bivacco della Bocchetta di Campo ha sempre costituto per me un punto d'attrazione fortissimo; dalla prima volta in cui l'ho visto da lontano, accoccolato tra le nebbie come una perla su un cuscino, ho progettato spesso di andarci ma sempre qualcosa andava storto. Grazie ai colleghi che mi hanno sostituita lasciandomi il sabato pomeriggio libero, oggi è finalmente il giorno giusto e Bruno suggerisce di salire sul Pedum per gustare uno straordinario colpo d'occhio sulla Valgrande.
Partiamo da Fondighebbi (non capirò mai con quante b scriverlo) a pomeriggio inoltrato e ammirando le belle fioriture lungo il sentiero raggiungiamo Scaredi ...qui però esitiamo un po' prima di proseguire perchè pare ci sia un temporale in arrivo, si sentono dei tuoni e non ci sembra saggio percorrere la cresta fino alla Bocchetta in mezzo alla tempesta. Eh no, anche oggi mi sfugge? Visto che il tempo non sembra peggiorare decidiamo di provare a salire fino alla Bocchetta di Scaredi, dalla quale potremmo velocemente ritornare sui nostri passi per ripararci all'Alpe in caso di necessità. Cade qualche gocciolina più o meno all'altezza del laghetto sotto la Laurasca, ma ce ne accorgiamo appena perchè affascinati dai camosci che sembrano sbucare da tutte le parti, ma quanti sono?
Una volta raggiunta la cresta è difficile rinunciare a proseguire, tanto più che il temporale sembra aver smesso di inseguirci per prendere la direzione opposta alla nostra...da qui in poi il sentiero è magnifico, ben segnato e molto panoramico nonostante nuvole brontolone coprano ancora gran parte delle cime, però ci affrettiamo finchè un arcobaleno sulla Laurasca non dichiara ufficialmente finito il pericolo, solo da qui in poi ci prendiamo tutto il tempo che vogliamo per fare fotografie e per apprezzare l'incredibile fioritura dei rododendri che ricopre il versante verso la Val Portaiola. Superiamo dei brevi tratti un po' esposti comunque assicurati con catene e dopo una ripida discesa che richiede attenzione siamo finalmente al bivacco della Bocchetta di Campo, che sembra essere il regno dei camosci: li avevamo visti già da lontano e pensavamo che al nostro avvicinarci se ne sarebbero purtroppo andati, invece, sorpresa!, si sono limitati a prendere una minima distanza di sicurezza e a restare piuttosto vicini, più curiosi che intimoriti, restando nei pressi del bivacco per tutta la sera. Scendiamo a fare scorta d'acqua nella valletta sotto il Pedum e dopo un bel tramonto (che non abbiamo saputo rendere in fotografia) abbiamo il doppio spettacolo di un cielo pieno di stelle sopra il bivacco e di nuvoloni illuminati dai fulmini sopra la parte lombarda del lago Maggiore.
Domenica 14 luglio
Sveglia prestissimo, se vogliamo assicurarci una buona vista dobbiamo essere in cima prima che salgano nebbie e foschia. Scendiamo fino al ruscello dove si trova l'acqua e lo attraversiamo seguendo qualche traccia non sempre evidente: la salita è breve ma ripida e piuttosto impegnativa, con diversi passaggi esposti; dopo una selletta si affronta il punto più delicato dell'intera escursione, scendendo ripidamente un tratto per poi risalire tenendosi sulla destra di un canalino alla fine del quale ci si trova davanti una "finestra" tra le rocce molto suggestiva che inquadra Proman e Corni di Nibbio; da qui si sale sulla destra senza grandi difficoltà e in pochi minuti si è in vetta, ben ripagati da tutto quello che si può ammirare. Possiamo vedere tutta la catena di cime che racchiude la Valgrande, abbellita da nuvolette batuffolose che gironzolano senza cattive intenzioni, dietro la Colma di Premosello troneggia maestoso il Monte Rosa e dalle valli salgono veloci vapori che presto cambiano il quadro, avvolgendo il bivacco in un continuo mutare di luce e colori...assistere a questi giochi magici è una delle cose che creano la ben nota montagna-dipendenza!! Scendiamo con la dovuta attenzione e poco dopo aver raggiunto il bivacco il Pedum si congeda da noi ritirandosi in un turbante di nebbia, appena in tempo! Prima di arrivare a Scaredi incontriamo un altro gruppo di camosci e ci fermiamo a guardare ( e io anche ad invidiare) la loro eleganza svelta nel muoversi tra rocce e rododendri.
Rientrando a Fondighebbi apprendiamo che il temporale del giorno prima ha fulminato 60 povere pecore, inutile dire che siamo impietriti realizzando che invece delle pecore potevamo essere noi, ci è proprio andata bene!
La classificazione dell'itinerario come T4 riguarda la sola salita al Pedum, da Fondighebbi a Scaredi non c'è nessuna difficoltà e da qui alla Bocchetta di Campo potrebbe essere un T3
Il bivacco della Bocchetta di Campo ha sempre costituto per me un punto d'attrazione fortissimo; dalla prima volta in cui l'ho visto da lontano, accoccolato tra le nebbie come una perla su un cuscino, ho progettato spesso di andarci ma sempre qualcosa andava storto. Grazie ai colleghi che mi hanno sostituita lasciandomi il sabato pomeriggio libero, oggi è finalmente il giorno giusto e Bruno suggerisce di salire sul Pedum per gustare uno straordinario colpo d'occhio sulla Valgrande.
Partiamo da Fondighebbi (non capirò mai con quante b scriverlo) a pomeriggio inoltrato e ammirando le belle fioriture lungo il sentiero raggiungiamo Scaredi ...qui però esitiamo un po' prima di proseguire perchè pare ci sia un temporale in arrivo, si sentono dei tuoni e non ci sembra saggio percorrere la cresta fino alla Bocchetta in mezzo alla tempesta. Eh no, anche oggi mi sfugge? Visto che il tempo non sembra peggiorare decidiamo di provare a salire fino alla Bocchetta di Scaredi, dalla quale potremmo velocemente ritornare sui nostri passi per ripararci all'Alpe in caso di necessità. Cade qualche gocciolina più o meno all'altezza del laghetto sotto la Laurasca, ma ce ne accorgiamo appena perchè affascinati dai camosci che sembrano sbucare da tutte le parti, ma quanti sono?
Una volta raggiunta la cresta è difficile rinunciare a proseguire, tanto più che il temporale sembra aver smesso di inseguirci per prendere la direzione opposta alla nostra...da qui in poi il sentiero è magnifico, ben segnato e molto panoramico nonostante nuvole brontolone coprano ancora gran parte delle cime, però ci affrettiamo finchè un arcobaleno sulla Laurasca non dichiara ufficialmente finito il pericolo, solo da qui in poi ci prendiamo tutto il tempo che vogliamo per fare fotografie e per apprezzare l'incredibile fioritura dei rododendri che ricopre il versante verso la Val Portaiola. Superiamo dei brevi tratti un po' esposti comunque assicurati con catene e dopo una ripida discesa che richiede attenzione siamo finalmente al bivacco della Bocchetta di Campo, che sembra essere il regno dei camosci: li avevamo visti già da lontano e pensavamo che al nostro avvicinarci se ne sarebbero purtroppo andati, invece, sorpresa!, si sono limitati a prendere una minima distanza di sicurezza e a restare piuttosto vicini, più curiosi che intimoriti, restando nei pressi del bivacco per tutta la sera. Scendiamo a fare scorta d'acqua nella valletta sotto il Pedum e dopo un bel tramonto (che non abbiamo saputo rendere in fotografia) abbiamo il doppio spettacolo di un cielo pieno di stelle sopra il bivacco e di nuvoloni illuminati dai fulmini sopra la parte lombarda del lago Maggiore.
Domenica 14 luglio
Sveglia prestissimo, se vogliamo assicurarci una buona vista dobbiamo essere in cima prima che salgano nebbie e foschia. Scendiamo fino al ruscello dove si trova l'acqua e lo attraversiamo seguendo qualche traccia non sempre evidente: la salita è breve ma ripida e piuttosto impegnativa, con diversi passaggi esposti; dopo una selletta si affronta il punto più delicato dell'intera escursione, scendendo ripidamente un tratto per poi risalire tenendosi sulla destra di un canalino alla fine del quale ci si trova davanti una "finestra" tra le rocce molto suggestiva che inquadra Proman e Corni di Nibbio; da qui si sale sulla destra senza grandi difficoltà e in pochi minuti si è in vetta, ben ripagati da tutto quello che si può ammirare. Possiamo vedere tutta la catena di cime che racchiude la Valgrande, abbellita da nuvolette batuffolose che gironzolano senza cattive intenzioni, dietro la Colma di Premosello troneggia maestoso il Monte Rosa e dalle valli salgono veloci vapori che presto cambiano il quadro, avvolgendo il bivacco in un continuo mutare di luce e colori...assistere a questi giochi magici è una delle cose che creano la ben nota montagna-dipendenza!! Scendiamo con la dovuta attenzione e poco dopo aver raggiunto il bivacco il Pedum si congeda da noi ritirandosi in un turbante di nebbia, appena in tempo! Prima di arrivare a Scaredi incontriamo un altro gruppo di camosci e ci fermiamo a guardare ( e io anche ad invidiare) la loro eleganza svelta nel muoversi tra rocce e rododendri.
Rientrando a Fondighebbi apprendiamo che il temporale del giorno prima ha fulminato 60 povere pecore, inutile dire che siamo impietriti realizzando che invece delle pecore potevamo essere noi, ci è proprio andata bene!
La classificazione dell'itinerario come T4 riguarda la sola salita al Pedum, da Fondighebbi a Scaredi non c'è nessuna difficoltà e da qui alla Bocchetta di Campo potrebbe essere un T3
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (10)