Anello Biasca - Negressima
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Da Biasca Municipio (m.309) si raggiunge il Parco Emma (m.300) e con traversata semi-pianeggiante lungo una Via Crucis si tocca il Ponte Romano e la Chiesa di Santa Petronilla (m.388), alle spalle della quale s'inizia a salire con decisione (bollo CAS sbiadito) su prati e roccette lungo il Ri della Froda risalendo il lato orografico sinistro dell'omonima Valle di Santa Petronilla. Abbastanza in breve si tocca l'isolata baita di Cantòi (m.644), quindi si entra nel "cuore" pulsante della salita a Negressima, cioè un ardito e bellissimo sentiero di grande ingegneria montana dei nostri Avi Ticinesi, fatto di gradinate e cenge letteralmente sull'orlo del baratro, ma sempre sufficientemente larghe e sicure, dotate oltretutto di corde fisse e corrimano nei punti maggiormente esposti. Nessuna difficoltà particolare ma una salita in continua esposizione che richiede comunque attenzione, ammirando il lavoro e l'ingegno con cui questo sentiero venne realizzato allo scopo di condurre il bestiame ai pascoli alti. Dopo una serie interminabile di zigzag e traversi esposti si giunge a Scighignera (m.1186), da dove inizia una più rilassante salita in pineta, che tocca le varie baite di Negressima (m.1478), dalla quale proseguendo sulla sinistra (a destra si raggiungerebbe Negherina) si sale all'Alpe di Tongia (m.1809), ove incontriamo degli operai impegnati nella ristrutturazione di una baita.
Con lungo saliscendi ora su sentierini a tratti ancora molto esposti, in cui si è costretti a superare quota m.1850, si giunge ad Aldagana (m.1820), dalla quale gradualmente s'incomincia la discesa - ancora parzialmente esposta - su sentiero a tratti gradinato lungo profondi solchi vallivi, pervenendo nella idilliaca Albat (m.1570). Segue ora un altro bellissimo tratto in discesa su sentiero e gradini, sempre a picco su Biasca, in cui si toccano la località di Val Scura (m.1136), presso un bacino, e Monte Robart (m.879); giunti ad Aldiréi (m.620) la discesa s'interrompe percorrendo un lungo falsopiano con ulteriori traversi esposti, perdendo molto gradualmente quota sino a chiudere il cerchio alla Chiesa di Santa Petronilla (m.388), da cui giungiamo al punto di partenza.
Con lungo saliscendi ora su sentierini a tratti ancora molto esposti, in cui si è costretti a superare quota m.1850, si giunge ad Aldagana (m.1820), dalla quale gradualmente s'incomincia la discesa - ancora parzialmente esposta - su sentiero a tratti gradinato lungo profondi solchi vallivi, pervenendo nella idilliaca Albat (m.1570). Segue ora un altro bellissimo tratto in discesa su sentiero e gradini, sempre a picco su Biasca, in cui si toccano la località di Val Scura (m.1136), presso un bacino, e Monte Robart (m.879); giunti ad Aldiréi (m.620) la discesa s'interrompe percorrendo un lungo falsopiano con ulteriori traversi esposti, perdendo molto gradualmente quota sino a chiudere il cerchio alla Chiesa di Santa Petronilla (m.388), da cui giungiamo al punto di partenza.
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