Biasca- Negressima- Nadro


Publiziert von morgan , 12. September 2016 um 13:02.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum: 3 September 2016
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Torrone Alto 
Zeitbedarf: 5:15
Aufstieg: 1500 m
Abstieg: 1500 m
Strecke:Biasca (300)- Santa Petronilla (388)- Cantói (644)- Scighignera (1186)- Negressima (1478)- Alpe di Compiett (1516)- Piansgèra (1480)- Nadro (1291)- Bèdra del Vent (852)- Biasca
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada del Gottardo, uscire a Biasca, posteggiare nei pressi delle chiese

Solitaria escursione alla scoperta degli arditi sentieri fra le imponenti pareti di roccia che sovrastano l'abitato di Biasca. Scorrendo la guida escursionistica "Ticino e Mesolcina" di Chiara Brenna mi aveva incuriosito il titolo di presentazione di un'escursione: Almeno una volta nella vita. Nell'articolo si legge che ogni biaschese, per conoscere la vita dei suoi antenati, dovrebbe, almeno una volta nella vita, percorrere il tortuoso ed ardito sentiero che conduce ai piccoli ripiani di Negressima. Non sono biaschese ma, anche a me, interessa quel percorso. Solo 15 giorni prima, di ritorno da una gita sull'Oberalppass, mi ero fermato a Biasca per visitare l'antica chiesa dei Santi Pietro e Paolo e quella di Santa Petronilla e proprio da quest'ultima, come ho appreso in seguito, parte il sentiero per Negressima, anche se non avevo visto indicazioni perché, in effetti, non ce n'erano.
Come la volta precedente posteggio a Biasca (300) nei pressi della salita per la chiesa dei santi Pietro e Paolo e prendo la strada che, in dolce salita porta al ponte romano di Santa Petronilla. La via crucis tra le due chiese l'avevo già visitata prima mentre non avevo visto l'acquedotto storico. Prima di attraversare il ponte salgo sulla destra orografica per qualche decina di metri e vado a visitare parte dell'acquedotto del 1835. Scavato nel primo tratto su roccia viva l'acquedotto prendeva l'acqua dal Ri della Froda e, con un condotto di 1km, la portava dietro alla chiesa dei santi Pietro e Paolo. La parte iniziale è stata restaurata per renderla visitabile. Ridisceso ad attraversare il ponte, nei pressi della chiesa di Santa Petronilla (388) cerco il sentiero. Non ci sono cartelli ma seguo un evidente sentiero che prende a salire il pendio. Poco dopo mi accorgo che c'è un altro sentiero più a monte, segnato con sbiaditi segni biancorossi. Consulto la mappa e mi rendo conto di essere sul sentiero per Albat. Lascio quel sentiero e vado a prendere l'altro che, evidentemente, porta a Negressima. La via, ripidissima, pur non recando indicazioni, è ben tenuta e pulita di recente col decespugliatore. Nel primo tratto il sentiero segue il corso del Ri della Froda con le sue alte cascate. Oltrepassata la cascina di Cantoi (644) la via piega in prevalenza a destra snodandosi tra le alte pareti di roccia. Più in alto la via torna a sinistra dove su una cengia esposta supera una parete rocciosa. La via prosegue decisamente a destra su tratti boschivi ma sempre a pochi metri dal precipizio sottostante. Una serie di risvolti tra le rocce su ingegnose scalinate supera le fasce rocciose. Quindi torno decisamente verso la valle di Santa Petronilla dove, in leggera discesa arrivo alla terrazza di Scighignera (1186), con una cascina in sasso sospesa sopra gli abissi. Il percorso, sempre ben evidente, prosegue salendo dolcemente nel bosco fino a raggiungere una serie di ripiani prativi che ospitano le cascine di Negressima (1478). Un cartello su un ripiano intermedio indica le coordinate e la quota di Negressima. Superato il prato dell'ultima cascina la via torna a salire nel bosco. Proseguo in cerca del bivio segnato sulla cartina. Su una roccia sono segnate alcune indicazioni che richiedono una certa qualità interpretativa. Consulto la mappa e mi rendo conto che sono nel punto giusto. Il sentiero principale prosegue verso l'Alpe di Tongia mentre si stacca una via, poco evidente, che scende nella valle. Il primo tratto mi lascia perplesso perché poco pulito, poi mi trovo in una valle che sembra non avere passaggi sulla parete rocciosa del versante opposto. Mi abbasso nella valle finché intravedo una staccionata sopra la parete opposta che mi conforta sulla fattibilità della via. Un ardito ed esposto tracciato si inerpica sopra le rocce e supera la profonda spaccatura della valle. Alcuni passaggi sono protetti da staccionate e funi metalliche. Il percorso prosegue su vari saliscendi nel bosco. Il sentiero non è agevole ma vedo che sono in corso importanti opere di manutenzione col rifacimento di scalinate e passarelle sui passaggi più difficoltosi. Sorprendentemente il sentiero, dopo un percorso così difficoltoso, sbuca nella tranquilla conca dell'Alpe di Compiett (1516), raggiungibile addirittura con pulmini sulla strada sterrata. Passo tra le baite ed attraverso il ponte sul Ri della Froda che mi porta sul versante opposto della valle. Qui vedo l'unico cartello di sentiero della giornata. Proseguo sulla strada pianeggiante fino alle baite di Piansgera (1480). La strada prosegue scendendo a Biasca via Canvosgia- Francion, io cerco la via per Nadro. Anche qui nessuna indicazione ma individuo una traccia che si stacca dalla strada nei pressi di una fontana e scende tra i prati e le baite. Il primo tratto scende in direzione del promontorio di Nadro poi devia decisamente a sinistra poiché c'è di mezzo un'alta parete di roccia. Sul tornante del sentiero abbandono momentaneamente la via per andare a vedere le cascatelle del vicino torrente. Tornato sul sentiero scendo all'avvallamento per risalire sul promontorio. Faccio un breve giro sulla sommità del Nadro (1291) tra i prati affacciati sul fondovalle poi scendo in cerca della via per Biasca. Sotto i cavi della teleferica prendo un evidente sentiero che scende nella direzione che cercavo. Superata un'abitazione con teleferica proseguo la discesa su ripido sentiero nel bosco. Ardite scalinate scendono tra le rocce affacciate al fondovalle. Raggiungo la baita di Bedra del Vent (852) e proseguo la discesa sulla via che supera alcuni ponti che passano da un versante all'alto della valle. Arrivo all'inizio del sentiero, anche qui senza indicazioni, e punto alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo. Supero una piccola diga sulla valle ed arrivo alla chiesa da dove scendo al parcheggio chiudendo l'anello.
Bella ed emozionate escursione fortemente sconsigliata a chi ha problemi di vertigini. I sentieri sono evidenti e ben tenuti ma sono totalmente privi di indicazioni. Qualche sbiadito segno biancorosso si trova sulla via. La mancanza di indicazioni penso che sia voluta per evitare che l'escursionista occasionale veda l'indicazione e si metta in cammino su una via non adatta a tutti e in cui potrebbe trovarsi in difficoltà. Chi, invece, percorre intenzionalmente questi sentieri è perché si è informato prima e sa leggere le mappe e che, comunque, ha una certa preparazione.
Note: durante tutto il giro ho incontrato altri escursionisti (4) solo nel breve tratto tra l'Alpe di Compiett e Piansgera. Lungo il resto del tragitto non ho incontrato nessuno.
Mi sono permesso di modificare il Waypoint di Negressima sulla mappa di hikr poiché il punto quotato 1186 corrisponde a Scichignera, senza nome sulla CNS, mentre il punto 1478 è quello di una quota di un ripiano intermedio di Negressima (fonte "guida escursionistica Ticino e Mesolcina" di Chiara Brenna)
Tempi di percorrenza: 2h00' a Negressina, 3h00' all'Alpe Compiett, 4h00' al Nadro, 5h12' tutto il giro
Lunghezza del percorso 13,1km.
Meteo: bello e caldo. Fortunatamente le via di salita è rimasta all'ombra fino a Negressima

Tourengänger: morgan


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Kommentare (2)


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danicomo hat gesagt:
Gesendet am 12. September 2016 um 14:09
Giro fantastico....
Complimenti per la scelta.
Daniele

morgan hat gesagt: RE:
Gesendet am 15. September 2016 um 09:41
Grazie! Sono vie poco frequentate poiché prive di indicazioni. I sentieri sono esposti ma ben tenuti. Ciao.
Dario


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