Pizzo Rabbi

Rieccoci nella zona dell’Alto Lario, verso una meta che avevo adocchiato a settembre dello scorso anno quando, arrivati all’Alpe Campo e prima di salire all’Alpe Manco, avevo rivisto la bella piramide del Pizzo Rabbi, su cui ero già salito nel ‘95 con Mario, arrivando però dal versante opposto.
Visto che nella salita al Duria lo zaino l’ho sentito parecchio (complice la vacanza sarda in cui mi ero abituato a fardelli più leggeri…), questa volta ho fatto una revisione del contenuto, togliendo il superfluo (binocolo, bastoncini, bottiglie di vetro, ecc.) in modo da salire più agevolmente.
Raggiunta Gordona di buon’ora con l’ottimo Fabio, abbiamo fatto il permesso (ad uno dei due bar del paese) per percorrere la stradina che risale la Val Bodengo (2 € fino alla trattoria-bar Dunadiv, 6 € se si va oltre) e alle 8,25 abbiamo iniziato il nostro cammino da Pra Princèe inoltrandoci nella boscosa Val Garzelli.
Raggiunta rapidamente l’Alpe Garzelli, abbiamo poi iniziato la ripida risalita verso l’alpe Campo, a cui siamo arrivati dopo meno di due ore di buon cammino e, dopo una doverosa sosta per ammirare le baite dell’alpe e le montagne circostanti, siamo prontamente ripartiti verso la ben visibile Bocchetta del Ledù.
Questo secondo tratto di percorso è stato sicuramente il più bello della salita, vuoi per la novità e vuoi per i colori dei prati che, a questa quota, presentano già un bel colore giallo dorato che annuncia l’imminente autunno, intervallati da numerose placconate di roccia tra cui scorrono parecchi rivoli d’acqua, veramente un bell’ambiente!
Arrivati al canalino finale, che abbiamo risalito con un po’ di fatica, siamo finalmente giunti alla Bocchetta del Ledù, da dove si è aperto il fantastico panorama anche sulle opposte vallate.
Prima di scendere al bivacco abbiamo deviato a destra e, lasciati gli zaini, abbiamo risalito l’ultimo tratto di rocce detritiche per arrivare in cima al Pizzo Rabbi, la nostra cima di giornata.
Spettacolare il panorama dalla vetta, in una giornata dove abbiamo anche potuto vedere l’organizzarsi delle nuvole che, in breve tempo, hanno chiuso i panorami verso sud, lasciando emergere solo le cime più alte.
Discesi dalla cima, siamo finalmente giunti al Bivacco Petazzi dove, dopo aver riportato il nostro passaggio sul registro, ci siamo concessi la giusta sosta ammirando anche le cristalline acque del lago Ledù.
A malincuore abbiamo poi ripreso la via del ritorno, ripercorrendo a ritroso la via dell’andata una volta arrivati alla bocchetta; nel ritorno Fabio si è imbattuto in un bel sasso che ha preso come ricordo della salita, solo che pesava 7 kg: si vede che l’escursione gli è molto piaciuta e voleva un bel ricordo….
Dislivello superato pari a 1600 m per circa 6,5 ore di cammino effettivo, effettuato in una zona solitaria che merita; l’unica persona che abbiamo incontrato è stato un cacciatore visto al ritorno nei pressi dell’Alpe Garzelli, che stava scrutando le zone circostanti con il binocolo alla ricerca di qualche cervo: oggi era aperta la caccia al cervo maschio (fusone), ed è per quello che abbiamo indossato magliette sgargianti… 
Giornata dal meteo eccellente.