Oratorio di Cuney

Ieri abbiamo visitato Aosta, oggi viste le previsioni che prospettano quella odierna come la migliore delle giornate della settimana, decidiamo di salire in montagna.
La meta sarà l'Oratorio di Cuney, considerato il più alto Santuario Mariano d'Europa e che promette una tranquilla salita e bei panorami.
Saliamo con l'auto a Porliod dove si trova un grande parcheggio accanto ad un'area attrezzata.
Le indicazioni per la nostra meta sono chiare, si parte da qui, non ci resta che metterci in marcia.
Seguiamo per un breve tratto la strada asfaltata, poi deviamo a sinistra per un sentiero che risale un crinale, corre poi in piano per un tratto e finalmente entra in un bel bosco.
Saliamo all'ombra finché non sbuchiamo nei pascoli sottostanti la Tza di Fontaney dove, appena oltre al limite degli alberi, staziona una mandria di mucche. Attraversiamo il grande prato in leggera ascesa e giungiamo all'alpeggio, salutiamo i malgari, facciamo una breve sosta per rinfrescarci e proseguiamo quindi in direzione del Colle di Salvè.
Il sentiero è sempre largo e ben segnato, il panorama si fa sempre più ampio ed interessante, compare il Massiccio del Monte Rosa, per noi, abituati a vederlo da Est, risulta un po' arduo riconoscere le cime ma la Dufour dietro i Liskamm  ha una sagoma nota, intorno diversi specchi d'acqua circondati da Eriofori rendono ancora più suggestivo l'insieme.
Giunti al colle vediamo in lontananza la nostra meta, frammezzo però c'è ancora una bella discesa ed una risalita. Si pone la scelta fra il sentiero attrezzato che risale le roccette ed il più lungo, ma meno esposto, sentiero basso.
Anna non ha dubbi, di difficoltà non vuole neppure sentirne parlare per cui decidiamo per l'itinerario normale, scendiamo alla base della grande parete per poi risalire un pendio che ci porta in una valletta al cui culmine ci attende la discesa in una valle più ampia e, finalmente, la risalita che ci porta all'oratorio ed all'adiacente rifugio.
Accanto all'ingresso della chiesetta troviamo una panca riparata dal fastidioso vento da Nord che ha iniziato a spirare, depositiamo gli zaini ed entriamo per una visita: sulla destra si trovano l'altare barocco ed alcune panche mentre la parte sinistra dell'edificio è tappezzata da numerosi ex-voto, perlopiù dipinti. Ci soffermiamo ad ammirarli, se va dai ringraziamenti per essere scampati ad incidenti in montagna a quelli per disgrazie sul lavoro od inerenti a fatti di guerra. Ve ne sono di ingenui e di ben fatti, tutti comunque testimoni di una fede profonda.
Usciti consumiamo il nostro pranzo, prendiamo un caffè al rifugio e poi, fatta qualche foto, iniziamo la discesa.
Abbiamo deciso di non ripercorrere il sentiero fatto in salita ma di compiere un anello che corre più ad Est, la scelta si rivela azzeccata: questo sentiero corre fra spazi più ampi con una migliore visione delle cime circostanti e risulta appena più lungo dell'altro.
Arriviamo alla nostra auto ed approfittiamo delle fontane dell'area attrezzata per un rinfrescante pediluvio.

Bella gita che attraversa ampi spazi con magnifiche viste sulle montagne della parte meridionale della valle d'Aosta e su alcune, non tutte, cime del Massiccio del Monte Rosa.
Le difficoltà sono inesistenti almeno se non si percorre la variante attrezzata denominata "Passet" che percorre sopra le roccette.