Pizzo del Corvo (3015 m) – Bike & Hike
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Salita per la terza volta al Pizzo del Corvo e per la terza volta ho scelto un percorso diverso.
Inizio dell’escursione: ore 7:35
Fine dell’escursione: ore 14:25
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1010 hPa
Temperatura alla partenza: 9,5°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3300 m
Temperatura al rientro: 19°C
Velocità media del vento: 20 km/h
Sorgere del sole: 6.09
Tramonto del sole: 20.49
Sveglia alle 4:40, partenza da casa alle 5:45, arrivo all’Alpe Predasca (1720 m) alle 7:15, dopo 102,3 km d’auto.
Alle sette del mattino la stradina della Valle di Campo è ancora deserta; non incontro una sola auto per tutti i sei chilometri che separano Campo Blenio dal parcheggio poco sotto Predasca. Per contro, vedo una volpe, con una grossa preda scura, che fatica a trattenere in bocca.
Alle 7:25 inforco la bici e con il solito pesante zaino mi avvio sulla sterrata, che passando dall’Alpe Predasca (1742 m) sale verso l’Alpe di Bovarina. Purtroppo non è una gran bella giornata, da nord soffia un vento sostenuto, le nuvole vanno e vengono e la solita cappa di nebbia avvolge le vette del massiccio dello Scopi.
Il percorso corrisponde ad un tratto dell’itinerario no. 388, Bovarina Bike, di Svizzera Mobile. Oggi posso passare indenne dall’Alpe Predasca, senza che il cane pastore mi insegui; le vacche stazionano infatti al corte superiore, a circa 2000 m di quota.
Raggiunto l’altopiano che ospita l’Alpe di Bovarina, il paesaggio acquista un livello di straordinaria bellezza. Le ampie radure che il lariceto circoscrive mi permettono di scrutare la meta che desidero raggiungere. S’intravede persino l’omone di pietre eretto sulla nera rupe, che dista poche decine di metri dalla meta.
Al punto 1978, il segnavia con il logo della bici indica di girare a destra, verso la Capanna Bovarina. Dopo il ponte sul Ri di Gana Negra continuo ancora per 240 m sulla sterrata, quindi svolto a sinistra sulla strada che conduce al corte Foppa di Rèdich (1994 m).
Sullo slargo che precede la stalla sono parcheggiate tre auto; probabilmente appartengono ai pastori impegnati nella gestione delle mucche da latte. Devono avere delle corde vocali ben allenate i pastori! Urlano ripetutamente a squarciagola, intercalando degli epiteti “poco religiosi” indirizzati alle vacche che non seguono il percorso desiderato. La mungitura è terminata, ora devono accompagnare le bovine ad un pascolo con buona erba, ubicato presso il Fiume di Orsaira.
Lascio la bici fra i cespugli di rododendro e mi avvio a piedi in direzione della Val d’Inferno. Per ora non ci sono dei segnavia. Mi trovo di fronte a una rete di sentierini di mucche, privi ovviamente di cartelli. Continuo a naso; in prossimità del lato destro della Val d’Inferno vedo finalmente alcuni bolli bianco-rossi, assai sbiaditi. Più in alto si distingue una palina, presumo che indichi la via. Con la nebbia, questa prima parte del percorso metterebbe diversi escursionisti in difficoltà, anche perché i paletti sono molto distanti l’uno dall’altro. È una salita impegnativa, che si sviluppa sul fianco ripido e erboso del valloncello del Fiume di Orsaira.
Raggiungo due cacciatori. Stanno osservando con il binocolo gli spostamenti degli stambecchi. Mi raccontano che per sorteggio potranno cacciare lo stambecco maschio che si aggira in zona. Questa caccia, detta selettiva, avrà luogo da fine settembre a metà ottobre.
La scelta dei cacciatori e l’attribuzione dei capi da abbattere viene fatta infatti tramite estrazione a sorte, secondo le modalità stabilite dall’Ufficio della caccia e della pesca (UCP) in accordo con la Federazione Cacciatori Ticinesi (FCTI).
Lo stambeccone maschio, del peso di circa 80 kg, una volta abbattuto sarà trascinato con una fune fino alla strada dell’alpeggio.
Lascio i cacciatori e continuo da solo l’escursione. A partire dai 2400 m, il percorso si addolcisce. Cammino sulla dorsale erbosa, intercalata da affioramenti di roccia nera scistosa. La famigerata cappa di nebbia avvolge la cima dello Scopi e parzialmente anche la cresta che desidero raggiungere. In prossimità del Pass Casatscha (2569 m) entro in un paesaggio più unico che raro. Molti lo definiscono “paesaggio lunare”. In effetti, oltre agli sfasciumi di scisti grigioni, si possono osservare dei suoli poligonali, numerosi macigni neri e degli enormi inghiottitoi, che non darebbero scampo allo sventurato in caso di una caduta.
La singolare distesa è ingentilita dalla presenza del Ranuncolo alpestre (Ranunculus alpestris) e da numerosi cuscinetti di Silene acaulis exscapa.
Fa un freddo becco! Devo indossare la cuffia, coperta dal cappuccio della giacca a vento, e i guanti.
Dopo poco meno di tre ore e mezza dalla partenza dal parcheggio di Predasca, pervengo per la terza volta al Pizzo del Corvo (3015 m).

Pizzo del Corvo (3015 m)
Lo Scopi è nascosto dalla nebbia, per contro, il sottostante Glatscher da Casatscha è ben visibile e non sembra poi così piccolo come si dice, in quanto raggiunge quasi un chilometro di lunghezza.
Alle 11:15 inizio la discesa. Man mano mi abbasso di quota la temperatura dell’aria si addolcisce, così che la gita risulta ancora più piacevole. La Val d’Inferno incute rispetto; è talmente incassata, che per lunghi tratti non si riesce a vedere il corso d’acqua, il Fiume di Orsaira. A Foppa di Rèdich (1994 m) riprendo la bicicletta, che mi permette di tornare a Predasca in mezz’ora di tranquilla discesa.
Per la terza volta al Pizzo del Corvo, oggi dalla Val d’Inferno, lungo la via più semplice. La zona del Pass Casatscha è un luogo di selvaggia bellezza: più che agli inferi fa pensare al limite del mondo, ad una soglia che invita ad esplorare ciò che sta al di là; suscita quindi curiosità e dei sentimenti positivi.
Tempo totale: 6 h 50 min
Tempo di salita: 3 h 27 min (compresa la sosta di 10 min per il cambio d’assetto)
Tempi parziali
Alpe Predasca (1720 m) – Foppa di Rèdich (1994 m): 35 min (e-mtb)
Foppa di Rèdich (1994 m) – Pizzo del Corvo (3015 m): 2 h 42 min
Pizzo del Corvo (3015 m) – Foppa di Rèdich (1994 m): 2 h 30 min
Foppa di Rèdich (1994 m) – Alpe Predasca (1720 m): 30 min (e-mtb)
Dislivello in salita: 1484 m
Sviluppo complessivo: 20,24 km
Difficoltà: F/T3
Consumo della batteria da 500 Wh: 28%
Coordinate Pizzo del Corvo: 706'935/157'860
Libro di vetta: no
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona

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