Cima della Bianca (2893 m)


Publiziert von Varoza , 4. Oktober 2013 um 16:28.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:21 September 2013
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-GR   CH-TI   Gruppo Scopi 
Aufstieg: 1310 m
Strecke:Pradasca (1720 m) - Capanna Bovarina UTOE (1870 m) - quota 1926 m - Val d’Inferno - quota 2467 m - quota 2582 m - versante SSE – cresta ENE - Cima della Bianca (2893 m). Discesa: versante SSE - quota 2467 m - quota 2273 m - quota 1947 m - Capanna Bovarina UTOE. Da qui stessa via di salita.
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Biasca si segue la strada cantonale che entra in Valle di Blenio. Giunti ad Olivone si abbandona la strada del Passo del Lucomagno per svoltare in direzione di Campo Blenio. A Campo Blenio si imbocca la carrozzabile asfaltata che sale per diversi chilometri fino a Pradasca.
Kartennummer:CN 1233 Greina - CN 1253 Olivone

A questo matrimonio pomeridiano s’ha d’andare ed è così che in uno splendido sabato di sole mi ritrovo a dover scovare una cima “veloce”. La scelta cade sulla Cima della Bianca, a cavallo tra Ticino e Grigioni.

E’ ancora notte fonda quando abbandono il grande posteggio di Pradasca (1720 m) diretto, su bel sentiero con segnavia, alla Capanna Bovarina (1870 m). Appena superato il rifugio vengo raggiunto dall’alba e subito i colori della natura si fanno più vividi. Poco prima di superare un torrente nei pressi della quota 1926 m, abbandono il sentiero e mi immergo nei piacevoli pascoli della Foppa di Rèdich.

Senza toccare l’alpeggio mi dirigo poi verso l’evidente ripido spallone erboso che sovrasta il canalone principale che scende dalla Val d’Inferno. Lo risalgo tutto quanto fino a trovarmi a monte della quota 2467 m. Per tutto questo faticoso tratto ho di fronte a me la luna che si staglia ancora nel cielo azzurro mentre alle mie spalle un prorompente sole mi scalda la schiena ergendosi sopra le creste del Piz Scharboda.

Districarsi nella Val d’Inferno non è poi così evidente, ricca com’è di solchi e valloncelli; Oltre a questo, con l’assillo della clessidra mi viene facile l’accostamento della mia salita con una partita a scacchi “Blitz”, dove devi cercare di compiere la mossa giusta in un lasso di tempo brevissimo, insomma senza poter riflettere. Per me oggi è lo stesso; salgo d’istinto, senza fermarmi a guardare la CN, senza poter prendere fiato e sperando di non commettere errori d’orientamento che mi farebbero perdere tempo prezioso.

Raggiunta così la sopracitata quota 2467 m, scavalco finalmente il vallone della Val d’Inferno e comincio la ripida salita sulle chine S della vetta. Il terreno è dapprima ancora erboso per poi divenire un misto di schisti e fine ardesia. Cerco di puntare sempre in direzione del punto 2848 m, (che dal basso può sembrare la cima, ma che in realtà è solo una quota sulla cresta) quasi sempre ben visibile, e superando su e giù numerosi piccoli solchi mi porto su un altro spallone di ardesia, a ridosso di un grande vallone che scende appunto dalla “cima 2848 m”. Lo risalgo e sbuco sulla “anti-cresta E” della vetta, a quota 2800 m ca. Da qui, ossia da una meravigliosa conca nevosa con un laghetto ghiacciato, posso finalmente scorgere la sommità, fino ad ora rimasta nascosta. In breve mi porto sulla rocciosa cresta ENE principale e la seguo sul suo filo roccioso fino a guadagnare l’ometto di vetta della Cima della Bianca (2893 m).

Non ho purtroppo tempo per concedermi una pausa per cui scatto qualche foto e ridiscendo alla conca, questa volta seguendo un breve tratto di cresta WSW. Dal’alto si ha una visibilità migliore e decido dunque di puntare alla quota 2467 m tenendomi più sulla destra (terreno meno ripido rispetto alla via di salita) sfiorando la quota 2582 m.

Raggiunto di nuovo il vallone principale salgo al dosso di quota 2467 m per poi discendere tutta l’erbosa (tratti ripidi) cresta che passa dalla quota 2273 m. Superato questo punto il terreno diventa più dolce e spiccio mi ritrovo sulla strada agricola della Foppa di Rèdich. La seguo fino al bivio di quota 1947 m, da dove svolto sul sentiero che mi conduce di nuovo alla Capanna Bovarina. Non mi resta ora che andar giù per il comodo sentiero che adesso appare decisamente più gradevole rispetto all’effetto delle tenebre di qualche ora prima.

Note:
 
Vetta:
Ometto di sasso in vetta.
 
Pradasca:
Ambia possibilità di parcheggio al termine della carrozzabile.
 
Valutazione:
Pradasca - Capanna Bovarina UTOE: T2
Capanna Bovarina UTOE - Val d’Inferno - Cima della Bianca: T4 (EE)
Quota 2452 m - quota 2273 m - Capanna Boverina: T4 (EE)

Tourengänger: Varoza
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (1)


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Gesendet am 7. Oktober 2013 um 10:01
Bravo, bellissimo giro.
Penso proprio che te lo copierò ... ormai il prossimo anno !


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