Monte Massone

Tralasciata la possibilità di effettuare una escursione nella nostra martoriata Regione Lombardia, viste le conseguenze dovute ai recenti nubifragi, abbiamo cercato una destinazione vicina in zone che sono state meno colpite dal maltempo, individuandola in una una meta già raggiunta cinque anni fa quando, partendo dall’Alpe Quaggione (ci si arriva da Omegna), eravamo saliti sul Monte Massone.
Questa volta però abbiamo voluto partire da un altro punto, e precisamente dalla Madonna del Boden (sopra Ornavasso), dove ero stato in mtb a settembre dello scorso anno, vedendo i cartelli dei sentieri che indicavano tra le mete anche il Monte Massone.
Raggiunto in 65 muniti di auto da casa il punto di partenza, abbiamo iniziato la nostra escursione, il cui percorso è descritto nelle didascalie presenti nelle foto e nella cartina allegata alla fine; c’è da dire che volevamo fare un percorso un po’ più corto ma, non trovando un sentiero che ci avrebbe portato più velocemente a Cortevecchio (salendo), ne è uscito un girò più lungo che però ci ha permesso di fare un bell’anello.
Diversamente da cinque anni fa, dove avevamo avuto una spettacolare e limpida giornata autunnale, questa volta la visibilità sui panorami non è stata granché, perché le montagne più alte risultavano ingabbiate dalle nuvole ma, tutto sommato, il meteo non è stato male, se consideriamo le condizioni climatiche di questo fine luglio.
Sentieri ben segnati e tutto sommato tranquilli, ad eccezione del tratto dall’Alpe Lisangorto alla Bocchetta del Bagnone, dove abbiamo dovuto camminare per 2 ore su un sentiero abbastanza impegnativo caratterizzato anche dalla vegetazione selvaggia e molto bagnata.
Incontro con l’animale piuttosto scarso, che si è concretizzato  con l’avvistamento di un raro picchio nero e di due pernici rosse, che si sono rumorosamente involate a pochi metri da noi mentre salivamo al Massone (viste anche tracce di ungulati nei boschi sotto la Bocchetta del Bagnone).
Pochissime anche le persone incontrate: un gruppo di 6 ragazzi più l’accompagnatore che abbiamo incrociato scendendo dalla cima (provenienti dall’Alpe Quaggione) e 3 persone nel tratto Cortevecchio-La Bocchetta.
Anche questo è stato un giro dal discreto impegno fisico, che ci ha visti camminare per quasi 9 ore e superare un dislivello di 1750 m.