Sass Castel - Cima SE (m.2524)
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Dal parcheggio sterrato relativamente spazioso di Cama, località Ogreda (m.359) si risale per ampio sentiero/mulattiera a tratti gradinato pervenendo abbastanza in fretta a Provesc (m.800). Da qui la pendenza si attenua notevolmente consentendo con poca fatica e svariati saliscendi di giungere al mirabile specchio del Lagh di Cama (m.1265) per l'omonima valle, tra vivaci torrenti, massi erratici (splendido il Sass de la Vegia a m.980) e fitte pinete.
Dal lago si segue la rada bollatura biancorossa per la Bocchetta de Cressim traversando i prati dell'alpe e solcando un riale, iniziando a salire dapprima lievemente, quindi più ripidi, nella faggeta che conduce al Rifugio Albion (m.1600), e quindi per più rada pineta al Rifugio Alp Vec (m.1794), ove si trova l'ultima fontana per potersi rifornire in caso di salita ai "piani alti". Il sentiero prosegue in ambiente suggestivo ora con pendenze più moderate giungendo per bosco sempre più rado e prati cespugliosi (attenti alle buche!) all'Alp de Sambrog (m.1993), poco sotto l'omonimo laghetto, in un bellissimo ambiente, fortemente caratterizzato dalle lucenti creste del Piz de Cressim ed una balconata panoramica di tutto rispetto su Bellinzonese, Calanca e alta Mesolcina.
Si prosegue sempre su prati cespugliosi aiutati da radi bolli e sentierino non sempre evidente puntando un ampio intaglio, che con breve risalita su ganne e prati ripidi porta a circa m.2200, per poi perdere qualche decina di metri traversando una zona di sfasciumi e risalendo un'ulteriore forcellina, da cui finalmente si manifesta la cima SE del Sass Castel e subito dopo l'ampia Bocchetta de Cressim (m.2248), raggiunta in breve. A mio modesto parere la tratta Alp de Sambrog-Bocchetta de Cressim, pur non difficile, presenta caratteristiche adatte a una bollatura biancoblu più che biancorossa.
Dalla Bocchetta - ove si ammira l'accattivante Cresta W del Piz de Cressim - inizia ora un'impegnativa traversata perlopiù su prati e radi sentierini di capre ormai perduti del ripido fianco occidentale del Sass Castel, in cui serve buonissimo orientamento in un caotico sistema di scivoli erbosi e bancate rocciose che impongono vari zigzag, saliscendi e qualche eventuale ripensamento, senza mai peraltro imporre passaggi particolarmente tecnici, salvo qualche delicata placca e cengia poco sotto la vetta. Il panorama che si gode dalla Cima SE del Sass Castel (m.2524) ripaga peraltro l'impegno e la fatica, potendosi ammirare da vicino la catena dei Muncech e la vicina mole del Piz de Cressim, da qui davvero molto bello, oltre al resto.
Con inalterata concentrazione ed attenzione si svolge la discesa alla Bocchetta de Cressim e quindi all'Alp de Sambrog, ove si ritorna su terreni decisamente più agevoli, rientrando per la stessa via di salita.
Avanti così.
NB. Un ringraziamento particolare a
Gabrio, già pratico della zona, grazie al quale questa salita-rebus al Sass Castel SE è stata facilitata: la via non è scontata, ed i sentierini di capre descritti da Alessandro Gogna e Angelo Recalcati sulla Guida Mesolcina/Spluga CAI/TCI sono in gran parte un ricordo, rendendo il percorso forse più impegnativo di un tempo, quantomeno a livello d'orientamento. La valutazione T5+ è dunque "viziata" da questo motivo, oltrechè dalle condizioni particolarmente bagnate di questi ripidi scivoli erbosi, dopo le piogge del giorno prima. Il resto della salita varia tra il T2 (sino all'Alpe Sambrog) e il T3/T4 (Bocchetta di Cressim).
Dal lago si segue la rada bollatura biancorossa per la Bocchetta de Cressim traversando i prati dell'alpe e solcando un riale, iniziando a salire dapprima lievemente, quindi più ripidi, nella faggeta che conduce al Rifugio Albion (m.1600), e quindi per più rada pineta al Rifugio Alp Vec (m.1794), ove si trova l'ultima fontana per potersi rifornire in caso di salita ai "piani alti". Il sentiero prosegue in ambiente suggestivo ora con pendenze più moderate giungendo per bosco sempre più rado e prati cespugliosi (attenti alle buche!) all'Alp de Sambrog (m.1993), poco sotto l'omonimo laghetto, in un bellissimo ambiente, fortemente caratterizzato dalle lucenti creste del Piz de Cressim ed una balconata panoramica di tutto rispetto su Bellinzonese, Calanca e alta Mesolcina.
Si prosegue sempre su prati cespugliosi aiutati da radi bolli e sentierino non sempre evidente puntando un ampio intaglio, che con breve risalita su ganne e prati ripidi porta a circa m.2200, per poi perdere qualche decina di metri traversando una zona di sfasciumi e risalendo un'ulteriore forcellina, da cui finalmente si manifesta la cima SE del Sass Castel e subito dopo l'ampia Bocchetta de Cressim (m.2248), raggiunta in breve. A mio modesto parere la tratta Alp de Sambrog-Bocchetta de Cressim, pur non difficile, presenta caratteristiche adatte a una bollatura biancoblu più che biancorossa.
Dalla Bocchetta - ove si ammira l'accattivante Cresta W del Piz de Cressim - inizia ora un'impegnativa traversata perlopiù su prati e radi sentierini di capre ormai perduti del ripido fianco occidentale del Sass Castel, in cui serve buonissimo orientamento in un caotico sistema di scivoli erbosi e bancate rocciose che impongono vari zigzag, saliscendi e qualche eventuale ripensamento, senza mai peraltro imporre passaggi particolarmente tecnici, salvo qualche delicata placca e cengia poco sotto la vetta. Il panorama che si gode dalla Cima SE del Sass Castel (m.2524) ripaga peraltro l'impegno e la fatica, potendosi ammirare da vicino la catena dei Muncech e la vicina mole del Piz de Cressim, da qui davvero molto bello, oltre al resto.
Con inalterata concentrazione ed attenzione si svolge la discesa alla Bocchetta de Cressim e quindi all'Alp de Sambrog, ove si ritorna su terreni decisamente più agevoli, rientrando per la stessa via di salita.
Avanti così.
NB. Un ringraziamento particolare a

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