Cima di Lemma
Questa volta è stato Mario a proporre questa escursione e quindi, come non accontentarlo ?
E' un'escursione che avevo fatto un autunno di in po' di anni fa, però allora l'avevo percorsa in senso antiorario, saltando la zona dei Laghi di Porcile, che è stata una delle più belle che oggi abbiamo visitato; in pratica siamo stati sempre in Valtellina ma nelle valli contrapposte a quelle che abbiamo visitato una settimana fa, quando siamo saliti al Passo di Visogno.
Arrivati a Tartano di buon’ora, abbiamo risalito per circa 3 km la Val Lunga, fermandoci alla Contrada Pila, dove abbiamo lasciato l’auto ed iniziato il nostro cammino lungo il torrente.
Entrati nei boschi attraversati da numerosi piccoli torrenti, siamo in breve giunti ai pascoli della Casera Porcile per poi risalire agli omonimi laghetti di origine glaciale, circondati da belle montagne, in un ambiente tipicamente alpino.
Lasciata a malincuore la zona dei laghetti, abbiamo puntato al Passo di Tartano, che divide la Val Lunga dalla bergamasca Val Brembana, raggiungendolo in una mezz’oretta.
Foto di rito e poi via ad affrontare la non difficile salita verso la Cima di Lemma, anche qui raggiunta senza problemi (oggi andavamo veramente bene e veloci, grazie all’allenamento maturato e al clima fresco).
Grande panorama dalla cima e dalla cresta che seguiremo per scendere al Passo di Lemma dove, guardando a sinistra c'era lo spettacolo offerto dalle cime Orobiche, mentre a destra avevamo quelle granitiche della Val Masino, uno scenario unico e variegato che riempiva gli occhi e lo spirito.
Raggiunto il Passo di Lemma abbiamo girato a destra, salutando le montagne bergamasche, per scendere lungo la Val di Lemma, visitando alcuni alpeggi in stato di semi-abbandono e cercando un posto dove fermarci a mangiare, che abbiamo infine trovato presso la Casera di Lemma Bassa: sosta pranzo prolungata e meritata.
Ripreso il cammino abbiamo continuato a seguire il torrente fino ad incontrare la Val Budria e la ValCorta, che abbiamo infine percorso per ritornare a Tartano.
Giro ad ampio respiro e dai panorami eccezionali, con camminata non difficile tecnicamente, ma piuttosto faticosa, perché dallo sviluppo planimetrico molto lungo (penso una ventina di km): cammino effettivo di 7,5 ore (a buoni ritmi) per 1350 di dislivello circa.
Avvistate marmotte a profusione (una trentina), tre camosci e un capriolo.
Meteo ottimo, bello fresco al mattino (che ha favorito la salita) e un po’ più caldo il pomeriggio.
E' un'escursione che avevo fatto un autunno di in po' di anni fa, però allora l'avevo percorsa in senso antiorario, saltando la zona dei Laghi di Porcile, che è stata una delle più belle che oggi abbiamo visitato; in pratica siamo stati sempre in Valtellina ma nelle valli contrapposte a quelle che abbiamo visitato una settimana fa, quando siamo saliti al Passo di Visogno.
Arrivati a Tartano di buon’ora, abbiamo risalito per circa 3 km la Val Lunga, fermandoci alla Contrada Pila, dove abbiamo lasciato l’auto ed iniziato il nostro cammino lungo il torrente.
Entrati nei boschi attraversati da numerosi piccoli torrenti, siamo in breve giunti ai pascoli della Casera Porcile per poi risalire agli omonimi laghetti di origine glaciale, circondati da belle montagne, in un ambiente tipicamente alpino.
Lasciata a malincuore la zona dei laghetti, abbiamo puntato al Passo di Tartano, che divide la Val Lunga dalla bergamasca Val Brembana, raggiungendolo in una mezz’oretta.
Foto di rito e poi via ad affrontare la non difficile salita verso la Cima di Lemma, anche qui raggiunta senza problemi (oggi andavamo veramente bene e veloci, grazie all’allenamento maturato e al clima fresco).
Grande panorama dalla cima e dalla cresta che seguiremo per scendere al Passo di Lemma dove, guardando a sinistra c'era lo spettacolo offerto dalle cime Orobiche, mentre a destra avevamo quelle granitiche della Val Masino, uno scenario unico e variegato che riempiva gli occhi e lo spirito.
Raggiunto il Passo di Lemma abbiamo girato a destra, salutando le montagne bergamasche, per scendere lungo la Val di Lemma, visitando alcuni alpeggi in stato di semi-abbandono e cercando un posto dove fermarci a mangiare, che abbiamo infine trovato presso la Casera di Lemma Bassa: sosta pranzo prolungata e meritata.
Ripreso il cammino abbiamo continuato a seguire il torrente fino ad incontrare la Val Budria e la ValCorta, che abbiamo infine percorso per ritornare a Tartano.
Giro ad ampio respiro e dai panorami eccezionali, con camminata non difficile tecnicamente, ma piuttosto faticosa, perché dallo sviluppo planimetrico molto lungo (penso una ventina di km): cammino effettivo di 7,5 ore (a buoni ritmi) per 1350 di dislivello circa.
Avvistate marmotte a profusione (una trentina), tre camosci e un capriolo.
Meteo ottimo, bello fresco al mattino (che ha favorito la salita) e un po’ più caldo il pomeriggio.
Tourengänger:
imerio

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