Passo di Visogno
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Questa volta, insieme a Fabio e Giordano, ho scelto di tornare sulla Costiera dei Cech, posta a sinistra dell’imbocco della Valtellina, visto che per loro era una novità.
Percorsa la SS 36 e usciti a Morbegno ovest, abbiamo raggiunto l’omonima cittadina spostandoci poi sul lato opposto della valle, dove abbiamo seguito la strada per Dazio (agli inizi di questo tratto stradale, una cerva ci ha attraversato tranquillamente la strada, per imboccare una scaletta in cemento e scendere nei boschi sottostanti…) e poi per Poira, parcheggiando nei pressi della chiesetta.
Partiti intorno alle 7, abbiamo seguito le segnalazioni per il Bivacco Bottani e Cornaggia e, inoltrandoci subito nel bosco, abbiamo cominciato a risalire il sentiero che ci ha portati a raggiungere il gruppo di baite di Pra Succ, dopo aver superato la pista tagliafuoco che taglia tutto il versante.
Da Pra Succ (bella vista sulla bassa Valtellina) abbiamo ripreso la salita verso l’Alpe di Visogno, che abbiamo raggiunto contestualmente con la fine della vegetazione arborea.
Dall’Alpe di Visogno si vede il bivacco, a cui si arriva attraversando tutta la piana verdeggiante, per poi risalire l’ultimo tratto un po’ più ripido (3 ore circa da Poira).
Dopo una breve sosta al bivacco abbiamo proseguito per il Passo di Visogno (segni bianco-rossi e scritte per il Rifugio Volta, in Valle dei Ratti), raggiungendolo dopo circa 50 minuti circa.
Dal passo siamo risaliti verso la cresta alla nostra destra, più che altro per cercare un posto riparato dal vento, dove ci siamo fermati per la prolungata sosta pranzo, con vista spettacolare sulle montagne dell’Alta Valle dei Ratti e su alcune vallate tributarie della Valtellina (Val Lesina, Val Gerola, Valle di Albaredo, Val Tartano, ecc.).
Di norma, le altre volte che ero venuto in queste zone, tornavo sempre per il percorso dell’andata invece, questa volta, confidando sulla compagnia e sul gps di Fabio, abbiamo effettuato un percorso nuovo, scendendo direttamente dal Passo di Visogno verso la Bocchetta di Toate.
Da lì, abbiamo poi seguito la vallata per scendere alla Baita del Colino arrivando a Peccio da dove, traversando lungamente per boschi, siamo ritornati a Poira.
Il percorso è sempre ben segnato fino a Passo di Visogno, mentre sul tratto verso la Bocchetta di Toate e la Baita del Colino non ci sono segnalazioni (qualche sparuto ometto e qualche segno molto sbiadito).
Ritorno sempre volentieri in queste zone (ultima volta nel 2017), che regalano sempre ottimi panorami e ambienti molto selvaggi (venendo in settimana si incontrano pochissime persone).
Alla fine abbiamo camminato per circa 8 ore superando un dislivello complessivo di 1600 m.
Percorsa la SS 36 e usciti a Morbegno ovest, abbiamo raggiunto l’omonima cittadina spostandoci poi sul lato opposto della valle, dove abbiamo seguito la strada per Dazio (agli inizi di questo tratto stradale, una cerva ci ha attraversato tranquillamente la strada, per imboccare una scaletta in cemento e scendere nei boschi sottostanti…) e poi per Poira, parcheggiando nei pressi della chiesetta.
Partiti intorno alle 7, abbiamo seguito le segnalazioni per il Bivacco Bottani e Cornaggia e, inoltrandoci subito nel bosco, abbiamo cominciato a risalire il sentiero che ci ha portati a raggiungere il gruppo di baite di Pra Succ, dopo aver superato la pista tagliafuoco che taglia tutto il versante.
Da Pra Succ (bella vista sulla bassa Valtellina) abbiamo ripreso la salita verso l’Alpe di Visogno, che abbiamo raggiunto contestualmente con la fine della vegetazione arborea.
Dall’Alpe di Visogno si vede il bivacco, a cui si arriva attraversando tutta la piana verdeggiante, per poi risalire l’ultimo tratto un po’ più ripido (3 ore circa da Poira).
Dopo una breve sosta al bivacco abbiamo proseguito per il Passo di Visogno (segni bianco-rossi e scritte per il Rifugio Volta, in Valle dei Ratti), raggiungendolo dopo circa 50 minuti circa.
Dal passo siamo risaliti verso la cresta alla nostra destra, più che altro per cercare un posto riparato dal vento, dove ci siamo fermati per la prolungata sosta pranzo, con vista spettacolare sulle montagne dell’Alta Valle dei Ratti e su alcune vallate tributarie della Valtellina (Val Lesina, Val Gerola, Valle di Albaredo, Val Tartano, ecc.).
Di norma, le altre volte che ero venuto in queste zone, tornavo sempre per il percorso dell’andata invece, questa volta, confidando sulla compagnia e sul gps di Fabio, abbiamo effettuato un percorso nuovo, scendendo direttamente dal Passo di Visogno verso la Bocchetta di Toate.
Da lì, abbiamo poi seguito la vallata per scendere alla Baita del Colino arrivando a Peccio da dove, traversando lungamente per boschi, siamo ritornati a Poira.
Il percorso è sempre ben segnato fino a Passo di Visogno, mentre sul tratto verso la Bocchetta di Toate e la Baita del Colino non ci sono segnalazioni (qualche sparuto ometto e qualche segno molto sbiadito).
Ritorno sempre volentieri in queste zone (ultima volta nel 2017), che regalano sempre ottimi panorami e ambienti molto selvaggi (venendo in settimana si incontrano pochissime persone).
Alla fine abbiamo camminato per circa 8 ore superando un dislivello complessivo di 1600 m.
Tourengänger:
imerio

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