Monte Spluga (2845 m)

Divertente conversazione con Silvia al telefono:
M: "dove vorresti andare?"
S: "da tempo voglio andate al Monte Desenigo o al Sasso Canale"
M: "dove è il Desenigo?"
S: "a inizio della valle, sopra Morbegno"
...io guardo la cartina SwissMap ma non trovo nulla...
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M: "ma è il Monte Spluga?"
S: "eh si!"
M: "non potevi dirlo prima???"

Trovate a Morbegno e fatta colazione, raggiungiamo il piccolo paesello dallo stile svizzero di Poira. Lasciamo l'auto ad uno dei parcheggi gratuiti alla fine del paese ed imbocchiamo il largo sentiero che si inoltra nel bosco che sono già le 10:30. Lo seguiamo fino a Careggio, in buona parte su strada cementata, che abbandoniamo poco più avanti per seguire il sentiero immerso nel bosco. 
Continuiamo sul sentiero che porta a Pesc, sempre ben segnato con bolli bianco e rossi. Recuperiamo il fiato e gustiamo il caldo sole a pochi passi dall'Alpe Pesc. 
Da qui l'ambiente si apre e possiamo intravedere il Passo del Colino che raggiungiamo per il sentiero che si snoda nella pietraia.
Senza raggiungere proprio il passo saliamo per un breve canale e, inseguendo qualche ometto, raggiungiamo la base di un altura. Con qualche passo di facile arrampicata marcia, raggiungiamo quella che pensavamo essere la cima. Siamo al Monte Colino (per OpenStreetMaps), Q2837. Proviamo a proseguire su cresta, ma i continui sali e scendi ci avrebbero fatto perdere un sacco di tempo. Scendiamo fuori traccia, per suolo marcio e scivoloso e riprendiamo la traccia, non sempre visibile, che conduce alla base della nostra destinazione. Anche qui, qualche semplice passo di arrampicata su roccia decisamente migliore ed eccoci alla croce del Monte Spluga, con vista sull'amato Disgrazia e tutta la catena Orobica e le vette ormai casa di Silvia.

La giornata è magnifica e la compagnia sempre la migliore, ma è tempo di scendere se non vogliamo utilizzare le frontali.
Ritorniamo alla base e individuiamo la traccia corretta che ci porta per sfasciumi al Passo del Colino. Da qui pieghiamo nettamente verso ovest, al centro di quello che sembra essere il fondale di un torrente ormai secco. Raggiunto un grosso masso con indicazioni Biv. B.C. svoltiamo a destra e risaliamo i grossi massi ricoperti di un sottile strato di brina che li rende scivolosi. In pochi minuti siamo al Passo di Visogno. Di nuovo al sole apprezziamo il suo calore e ci buttiamo giù per il sentiero che tra sassi ed erba secca, anch'essa scivolosa, ci porta all'appariscente bivacco rosso, il Bivacco Bottani Cornaggia.
Scendiamo di buon passo fino al pianoro dell'Alpe Visogno per poi riprendere la piacevole discesa in una faggeta fiabesca raggiungendo così Poira con gli ultimi raggi del sole pomeridiano.


Grazie a Cristina per averci dato lo spunto per l'anello!