Passo Visogno e Passo del Colino occidentale


Publiziert von cai56 , 25. September 2020 um 16:36.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:20 September 2020
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:00
Aufstieg: 1575 m
Abstieg: 1577 m
Strecke:Circolare 14,27 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Morbegno lungo le statali 36 e 38; alla rotonda all'ingresso della città svoltare a sinistra in direzione Costiera dei Cech. Seguire la Provinciale 10 fino al termine, in località Poira. Ampi parcheggi sul piazzale della chiesetta.

Oggi sono da solo ed il tempo promette (promessa poi non mantenuta) piogge per il primo pomeriggio. Per cui decido di fare in fretta e non allontanarmi troppo da casa: prendo con me solo un litro d'acqua aromatizzata e la fotocamera. La parte superiore della Costiera dei Cech, per quanto riguarda il comune di Civo, è suddivisa nelle due vallate che fanno capo ai maggenghi di Prà Sücc e del Pesc: ci sono quattro possibilità escursionistiche per collegarle. La prima (visto che stiamo facendo un elenco, nominiamo anche questa passeggiata) è il percorso della pista tagliafuoco https://www.hikr.org/tour/post93531.html.
La seconda è il passaggio (più o meno) diretto fra i due maggenghi 
https://www.hikr.org/tour/post120700.html.
La terza è la traccia che fa capo alla cosiddetta Bocchetta Toate 
https://www.inalto.org/it/relazioni/escursionismo/giro_della_val_toate.
La quarta è questa.


Dal piazzale della chiesa si retrocede per alcune decine di metri fino a trovare una stradetta (indicazioni escursionistiche) che si avvia attraverso villette sparse nella pineta; facendo attenzione ad un bivio (le segnalazioni sembrano indicare due direzioni diverse, ma la strada corretta è solo quella di destra) si prosegue su largo ed agevole sentiero. Lo si segue lungo i comodi tornanti fino ad incrociare una recente (2006-2007) pista tagliafuoco; si attraversa la traccia e, proprio di fronte, si trova la prosecuzione del sentiero (notare, in alto su di un tronco, l'indicazione "Tre Cornini"). Si sale a tornanti attraverso il bosco di pini e betulle; poi un traverso fra le ginestre ci porta al maggengo di Prà Sücc, dove il sentiero tende a perdersi. Per ritrovarlo occorre oltrepassare un abbeveratoio sulla sinistra e risalire il ripido pascolo a monte fino a ritrovare una traccia proveniente da destra che si porta nelle vicinanze di alcuni ruderi; si prosegue attraverso la caotica vegetazione ricresciuta dai diversi incendi avvenuti negli anni '80/'90. Superato il livello forestale si arriva ad una spianata a pascolo molto sassoso dove il sentiero si allarga sulla traccia di uno scavo per la posa di un acquedotto di servizio al Pra Sücc: dopo alcune curve sul pendio si arriva ad una spalla sovrastante, in vista dell'Alpe Vesògn. Da qui è già visibile, in alto, il Bivacco Bottàni-Cornaggia. Passando attraverso i residui di antichi laghi ormai interrati, si individuano sul lato sinistro del vallone (un po' verso i Tre Cornini, caratteristico triplice accumulo di massi) i radi segnali a vernice bianco/rossa, che conviene seguire con attenzione: a questo punto il bivacco non è più visibile e c'è il forte rischio di vagare inutilmente per il versante. Raggiungiamo il pulpito roccioso che sostiene la costruzione (sempre chiusa; chiavi a richiesta nei ristoranti di Pòira) aggirandolo da ultimo sulla sinistra. Alle spalle del bivacco si notano, su di un masso, le indicazioni per i Rifugi Volta e Omio (rispettivamente a circa 5 e 7 ore di marcia): proprio lì dobbiamo dirigerci. Ad un rapido sguardo sembra che il Passo Visogno possa essere l'evidente intaglio osservabile a nord, caratteristicamente compreso fra la Cima di Malvedello orientale e la Q2636, ma le buone indicazioni accompagnano gradualmente verso destra fra sempre più estese aree di ganda. Da ultimo, aggirato un blando sperone scendente a sudest dalla Q2636, perdiamo di vista l'ormai lontano bivacco e raggiungiamo la piccola spianata sassosa del Passo Visogno (a destra,più in alto,un grosso ometto di pietre). Lo scollinamento in Valle dei Ratti - poche decine di metri di perdita di quota- arriva fino al fondo di una valletta morenica secondaria scavata nel pietrame da un torrentello stagionale; lasciato a sinistra il bivio per i Rifugi Volta e Omio, si segue la bollatura che si dirige a est su terreno instabile: la conca del Passo del Colino occidentale è già visibile al culmine di un ripido pendio ghiaioso/sabbioso marcato da segni di passaggio. Il valico, individuato da una scritta ed un piccolo accumulo di sassi, è un antico passaggio di pastori che attualmente assume valore escursionistico solo per la salita alla vicina Cima del Desenego. La discesa sul versante opposto inizia - e si prolunga per qualche decina di metri - attraverso una scoscesa inclinazione di fine detrito che non agevola la progressione; poi, oltrepassato un lago ormai prosciugato, devia verso destra in una larga valletta di grossi massi sparsi (uno è particolarmente caratteristico per il formare una sorta di riparo aggettante a valle) fino a raggiungere la prima di una lunga serie di fontane-abbeveratoi. Nei pressi si trovano le sorgenti dell'acquedotto che rifornisce tutta la Val Toate (e si spinge con una diramazione fino al Prà Sücc) ed il bivio per il Passo del Colino orientale localizzato appena a nord della Torre Bering. [La recente carta topografica SeteMap colloca erroneamente il detto Passo del Colino orientale troppo a nord ed evidenzia un inesistente sentiero fra i due passi, lungo un percorso che avevo personalmente effettuato nel 2013:  https://www.inalto.org/it/relazioni/escursionismo/i_due_passi_del_colino].
Da qui si scende seguendo senza difficoltà il sentiero che è stato marcato in corrispondenza della posa dell'acquedotto (a tratti molto smosso e faticoso) fino alla Baita Colino ad al maggengo del Pesc. Nei pressi delle baite più occidentali - ultima fontana con abbeveratoio - si trova il sentiero che scende a Poira: lo si segue attraverso il bosco, si oltrepassa la pista tagliafuoco e si raggiunge una cappella votiva; qui si presentano due possibilità: si può proseguire nella discesa principale verso Ledino e Careggio, oppure si prende a destra (come in questo file GPS) un sentierino comodissimo che arriva a Poira direttamente a poche decine di metri dal parcheggio.

Tourengänger: cai56
Communities: Hikr in italiano


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