Bivacco Bottani-Cornaggia (m 2327) : anello Val Visogno – Val Toate
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Siamo sulla "Costiera dei Cech", in bassa Valtellina, versante orografico destro. È una sorta di terrazzamento soleggiato che va da Dubino, all’imbocco della Valchiavenna, fino al Culmine di Dazio e al solco della Valmasino.
Perché si chiami “Costiera dei Cech” non è ancora noto con certezza. L’ipotesi più accreditata lo farebbe derivare da “cech”, cioè Franchi; un popolo di origine germanica che colonizzò quel territorio nell’alto medioevo influenzandone i costumi locali.
Il settore che esploreremo con questa escursione èil versante che sovrasta Morbegno, caratterizzato da terrazzamenti e numerosi centri abitati collegati tra loro da una ragnatela di stradine e sentieri. La meta è il Bivacco Bottani-Cornaggia che raggiungeremo risalendo la Val Visogno per poi discendere la selvaggia Val Taone.
LOCALITA' DI PARTENZA. Poira di Dentro (o di Civo) (m 1083).
ATTREZZATURA. Normale da escursionismo. Meglio usare scarponi robusti e alti per proteggere le caviglie.
DIFFICOLTÀ. (T2 la salita, T3+ la discesa fino alla Baita Colino). Nel suo complesso l’escursione non presenta particolari difficoltà: non necessita l’attraversamento di tratti esposti, l’esposizione è quella propria del pendio percorso. La discesa fino alla Baita Colino avviene su tracciato privo di sentiero e di segnaletica, lungo un canalone ingombro da grossi massi alcuni dei quali instabili: richiede attenzione e un po’ d’intuito per individuare il percorso più opportuno.
Segnaletica parecchio datata e rada sul percorso di salita. Su quello di discesa, dopo Baita Colino, le bandierine rosso/bianco in vernice sono più fresche e numerose.
QUOTA MASSIMA: m 2361, nel tratto tra il Bivacco e la Bocchetta di Toate.
QUOTA MINIMA: m 1083, al parcheggio di Poira.
SVILUPPO: km 12,3.
TEMPO DI CAMMINO EFFETTIVO: 6 ore 20’.
TEMPO DI SALITAal bivacco: 3 ore 15’.
TEMPO DI DISCESA: 3 ore 05’.
DESCRIZIONE PERCORSO. Dal parcheggio si percorre a ritroso un breve tratto di strada, sulla curva si imbocca la stradina che si stacca a destra (segnaletica per Tre Cornini e “Bivacco Bottani-Cornaggia) che ci porta nel bosco, dove diventa in un largo sentiero che, dopo un breve tratto dritto prende a salire con una serie di tornanti. A quota 1450, circa, si incrocia e si attraversa una strada forestale continuando la salita con altri tornanti nel bosco; poi il sentiero svolta decisamente in direzione ovest e dopo un traverso, un tornante verso destra ci porta al terrazzo prativo di Pra Sücc (prato asciutto) (m 1647, un’ora e dici minuti da Poira). Bel punto panoramico sulla catena delle Orobie e sulla media Valtellina.
Dietro la prima baita un cartello (“sentiero”), poco visibile, indica la direzione. Si transita da una fontana, poi, attraversata la radura in direzione ovest, si entra nuovamente nel bosco. Dove il sentiero fa un tornante, si ignora la deviazione a sinistra e si transita nei pressi di alcune baite; poco oltre si descrive un tornante prendendo la direzione nord per raggiungere ad una radura. Davanti a noi si inizia a scorgere il puntino “rosso” del bivacco ancora lontano. Da qui il sentiero si fa meno evidente e risale un’ampia conca di sfasciumi che si traversa verso sinistra salendo all’Alpe Visogno (m 2003, circa un’ora da Pra Sücc). Anziché seguire l’indicazione del cartello “Sentiero”, dalla prima baita di Pra Sücc, seguendo alcuni bolli rossi, si può risalire il pendio erboso intercettando il sentiero dopo le baite superiori.
Si transita a sinistra della baita dell’Alpe tagliando l’ampio pianoro fra due verdi conche che un tempo dovevano essere due laghetti, si riprende a salire il ripido pendio deviando leggermente a sinistra. Si ignora una traccia che si stacca sulla sinistra e che porta al crinale dei Tre Cornini, e si prosegue per la traccia di destra che, con un lungo diagonale porta dietro allo sperone roccioso su cui è posto il Bivacco (m 2327), che si raggiunge dal retro dopo 3 ore e 15 minuti di cammino da Poira.
L’anello canonico, per raggiungere la testata della Val Toate, transita per il Passo Visogno e per il Passo del Colino a m 2630 di quota: 300 metri in più, un po’ troppo per un’escursione in giornata. Però non rinunciamo all’anello. Sulla scorta di alcune cartografie e di una relazione pescata sul web, decidiamo di andare alla scoperta di questa vecchia traccia. Non troveremo nessuna freccia blu (citata nella relazione) e neppure traccia di sentiero; solo qualche sporadico ometto in pietra che ci indica la direzione e ci conforta (per erigerli qualcuno c’è pur passato!).
Ignorando i segnavia (questi ben evidenti e numerosi) che proseguendo verso nord per il Passo del Visogno, ci si dirige verso est attraversando un pianoro erboso fra balze di rocce, puntando un grosso ometto che scorgiamo a sinistra e, successivamente, altri due sulla destra sul crinale, senza mai raggiungerli. Dopo circa 35 minuti di marcia, oltrepassata la Bocchetta di Toate (m 2290), ci si ritrova all’imbocco dell’ambio canalone ingombri da massi ammontonati. Non c’è traccia, solo un paio di malfermi ometti nella parte bassa, ma la discesa è facile e stando sulla sinistra si riesce ad evitare gran parte dei massi. Il canalone è piuttosto breve e ben presto ci si trova alla testata della Val Toate, Ben mimetizzata dal suo tetto in lamiera arrugginita, in basso si intravede la Baita del Colino (m 1937), in direzione della quale si punta, e che si raggiunge dopo un’ora e mezza dal Bivacco.
Dalla Baita si segue il piccolo sentiero, ben segnalato, che ci porta all’Alpe Peccio (m 1613, mezz’ora dalla Baita del Colino), e successivamente, entrati nel bosco, dopo avere attraversato la stradina forestale, a Ledin (m 1250) dove in corrispondenza di un agriturismo si imbocca una carrozzabile che ci riporta alla chiesetta di Poira.
METEO. Una bella giornata. Cielo parzialmente nuvoloso con addensamenti lungo le creste più elevate. Vento a livello di brezza/brezza tesa al bivacco. Temperatura alla partenza 21°; al bivacco 14°; al termine 24°.
FREQUENTAZIONE. Intravisto in lontananza un escursionista in discesa a Pra Sücc, e incontrato un gruppo di tre alla Baita del Colino; anche loro hanno percorso il canalone scendendo però dal Passo di Visogno.
COMPAGNI: Andrea.
Perché si chiami “Costiera dei Cech” non è ancora noto con certezza. L’ipotesi più accreditata lo farebbe derivare da “cech”, cioè Franchi; un popolo di origine germanica che colonizzò quel territorio nell’alto medioevo influenzandone i costumi locali.
Il settore che esploreremo con questa escursione èil versante che sovrasta Morbegno, caratterizzato da terrazzamenti e numerosi centri abitati collegati tra loro da una ragnatela di stradine e sentieri. La meta è il Bivacco Bottani-Cornaggia che raggiungeremo risalendo la Val Visogno per poi discendere la selvaggia Val Taone.
LOCALITA' DI PARTENZA. Poira di Dentro (o di Civo) (m 1083).
ATTREZZATURA. Normale da escursionismo. Meglio usare scarponi robusti e alti per proteggere le caviglie.
DIFFICOLTÀ. (T2 la salita, T3+ la discesa fino alla Baita Colino). Nel suo complesso l’escursione non presenta particolari difficoltà: non necessita l’attraversamento di tratti esposti, l’esposizione è quella propria del pendio percorso. La discesa fino alla Baita Colino avviene su tracciato privo di sentiero e di segnaletica, lungo un canalone ingombro da grossi massi alcuni dei quali instabili: richiede attenzione e un po’ d’intuito per individuare il percorso più opportuno.
Segnaletica parecchio datata e rada sul percorso di salita. Su quello di discesa, dopo Baita Colino, le bandierine rosso/bianco in vernice sono più fresche e numerose.
QUOTA MASSIMA: m 2361, nel tratto tra il Bivacco e la Bocchetta di Toate.
QUOTA MINIMA: m 1083, al parcheggio di Poira.
SVILUPPO: km 12,3.
TEMPO DI CAMMINO EFFETTIVO: 6 ore 20’.
TEMPO DI SALITAal bivacco: 3 ore 15’.
TEMPO DI DISCESA: 3 ore 05’.
DESCRIZIONE PERCORSO. Dal parcheggio si percorre a ritroso un breve tratto di strada, sulla curva si imbocca la stradina che si stacca a destra (segnaletica per Tre Cornini e “Bivacco Bottani-Cornaggia) che ci porta nel bosco, dove diventa in un largo sentiero che, dopo un breve tratto dritto prende a salire con una serie di tornanti. A quota 1450, circa, si incrocia e si attraversa una strada forestale continuando la salita con altri tornanti nel bosco; poi il sentiero svolta decisamente in direzione ovest e dopo un traverso, un tornante verso destra ci porta al terrazzo prativo di Pra Sücc (prato asciutto) (m 1647, un’ora e dici minuti da Poira). Bel punto panoramico sulla catena delle Orobie e sulla media Valtellina.
Dietro la prima baita un cartello (“sentiero”), poco visibile, indica la direzione. Si transita da una fontana, poi, attraversata la radura in direzione ovest, si entra nuovamente nel bosco. Dove il sentiero fa un tornante, si ignora la deviazione a sinistra e si transita nei pressi di alcune baite; poco oltre si descrive un tornante prendendo la direzione nord per raggiungere ad una radura. Davanti a noi si inizia a scorgere il puntino “rosso” del bivacco ancora lontano. Da qui il sentiero si fa meno evidente e risale un’ampia conca di sfasciumi che si traversa verso sinistra salendo all’Alpe Visogno (m 2003, circa un’ora da Pra Sücc). Anziché seguire l’indicazione del cartello “Sentiero”, dalla prima baita di Pra Sücc, seguendo alcuni bolli rossi, si può risalire il pendio erboso intercettando il sentiero dopo le baite superiori.
Si transita a sinistra della baita dell’Alpe tagliando l’ampio pianoro fra due verdi conche che un tempo dovevano essere due laghetti, si riprende a salire il ripido pendio deviando leggermente a sinistra. Si ignora una traccia che si stacca sulla sinistra e che porta al crinale dei Tre Cornini, e si prosegue per la traccia di destra che, con un lungo diagonale porta dietro allo sperone roccioso su cui è posto il Bivacco (m 2327), che si raggiunge dal retro dopo 3 ore e 15 minuti di cammino da Poira.
L’anello canonico, per raggiungere la testata della Val Toate, transita per il Passo Visogno e per il Passo del Colino a m 2630 di quota: 300 metri in più, un po’ troppo per un’escursione in giornata. Però non rinunciamo all’anello. Sulla scorta di alcune cartografie e di una relazione pescata sul web, decidiamo di andare alla scoperta di questa vecchia traccia. Non troveremo nessuna freccia blu (citata nella relazione) e neppure traccia di sentiero; solo qualche sporadico ometto in pietra che ci indica la direzione e ci conforta (per erigerli qualcuno c’è pur passato!).
Ignorando i segnavia (questi ben evidenti e numerosi) che proseguendo verso nord per il Passo del Visogno, ci si dirige verso est attraversando un pianoro erboso fra balze di rocce, puntando un grosso ometto che scorgiamo a sinistra e, successivamente, altri due sulla destra sul crinale, senza mai raggiungerli. Dopo circa 35 minuti di marcia, oltrepassata la Bocchetta di Toate (m 2290), ci si ritrova all’imbocco dell’ambio canalone ingombri da massi ammontonati. Non c’è traccia, solo un paio di malfermi ometti nella parte bassa, ma la discesa è facile e stando sulla sinistra si riesce ad evitare gran parte dei massi. Il canalone è piuttosto breve e ben presto ci si trova alla testata della Val Toate, Ben mimetizzata dal suo tetto in lamiera arrugginita, in basso si intravede la Baita del Colino (m 1937), in direzione della quale si punta, e che si raggiunge dopo un’ora e mezza dal Bivacco.
Dalla Baita si segue il piccolo sentiero, ben segnalato, che ci porta all’Alpe Peccio (m 1613, mezz’ora dalla Baita del Colino), e successivamente, entrati nel bosco, dopo avere attraversato la stradina forestale, a Ledin (m 1250) dove in corrispondenza di un agriturismo si imbocca una carrozzabile che ci riporta alla chiesetta di Poira.
METEO. Una bella giornata. Cielo parzialmente nuvoloso con addensamenti lungo le creste più elevate. Vento a livello di brezza/brezza tesa al bivacco. Temperatura alla partenza 21°; al bivacco 14°; al termine 24°.
FREQUENTAZIONE. Intravisto in lontananza un escursionista in discesa a Pra Sücc, e incontrato un gruppo di tre alla Baita del Colino; anche loro hanno percorso il canalone scendendo però dal Passo di Visogno.
COMPAGNI: Andrea.
Tourengänger:
Alberto C.

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