Pizzo Cramalina 2322 m da Lodano (anello)


Publiziert von Michea82 , 8. Mai 2021 um 01:33.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum: 5 Mai 2021
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Pizzo Cramalina 
Zeitbedarf: 11:30
Aufstieg: 2250 m
Abstieg: 2250 m
Strecke:21 km - Salita dalla Valle di Lodano e ritorno dal Monte Zucchero 1648 m1
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Lodano è in Valle Maggia sul fondovalle prima di Giumaglio. Seguire le indicazioni da Locarno
Unterkunftmöglichkeiten: Capanna Alp da Canaa - informarsi

La Valle Maggia ha qualcosa di speciale. Un fascino che la contraddistingue. Il profumo della terra, i gradini di pietra, il silenzio. È la prima volta quest'anno che ritorno in quella regione. Forse mi  sono affezionato dopo le svariate uscite del 2020 in Lavizzara con igor.
Mi era mancata.


Perchè il Cramalina?

L'intenzione è quella di un ritorno in Valle Maggia. Quel giorno ho in programma il duetto Pizzo Stella e Bièla (questo opzionale) da Bosco Gurin.
Sveglia alle 03.10. Alle 06.15, dopo un lungo viaggio in auto, sono a Bosco Gurin. Ho studiato il percorso e mi sono equipaggiato in previsione di un'ascesa in stile invernale.
Ma quando arrivo nel villaggio piove a dirotto con la nebbia fitta, ci sono 3 gradi e nevica poco più in alto. Le previsioni: "al mattino ultimi rovesci soprattutto lungo le Alpi, poi schiarite favoniche". Ho speculato sulle schiarite favoniche. La previsione grafica dell'app di meteosvizzera difatti non è incoraggiante: si osserva instabilità fino a mezzogiorno.
"No, io con queste condizioni non posso incamminarmi, mi bagno, mi raffreddo, non vedo le cime, ci sarà neve fresca, rischio valanghe, sarei imprudente". Di rientrare a casa però non se ne parla. 
Decido di scendere in valle e di cambiare modalità. Svolgo un'escursione dal basso, in estiva. Mi dirigo verso Giumaglio. Mi fermo. Consulto la mappa. Valuto varie possibilità. Infine opto per Lodano, mi pongo l'Alpe Canaa come obiettivo, con una cima vicina di riserva. Il Cramalina lo escludo, troppo dislivello e ho già perso tempo. Penso piuttosto al Pizzo Peloso e al Madone come ritorno percorrendo un anello. 
Il Cramalina è una decisione che giunge solo a mezzogiorno.
Una decisione giusta. 

L'Alpe Canaa 1843 m

Alle 07.00 sono a Lodano. Lascio in auto ciaspole, harva, sonda e pala. Tengo nello zaino i ramponi e una piccozza. Mi incammino. Il cartello giallo indica 5 ore. Mi incammino alle 07.15. Il cielo è coperto e le cime sono avvolte nella nebbia. Non piove. 
Seguo il sentiero che percorre la Valle di Lodano. Esso risale la vallata tenendosi a sinistra del fiume, per poi attraversarlo a Castello. Prevalentemente nel bosco il percorso è lungo e impegnativo ma mai difficile. 

Ponte presso Castello 800m (ore 08.45)



La salita prosegue inesorabile e io sono poco motivato, forse sono un po' deluso dal cambio di programma e dal tempo ancora incerto. Alle 09.00 mi fermo a mangiare, sono sveglio da sei ore e ho fame. Psicologicamente sono già un po' turbato e arriva pure la pioggia. Piove per un'oretta. Ma non mi lascio intimidire. Vado avanti. Supero Casgèira e incontro la prima neve sul terreno. Respiro un'aria carica di umidità e di primavera. La densità dell'atmosfera satura di profumi mi infonde coraggio e raggiungo l'Alpe. 
Seconda pausa. 
Qui decido di non deviare ad ovest per il Passo della Bassa e per le cime del Peloso e del Madone. Di là c'è troppa neve essendo rivolto a nord. Sono le 11.30. Il Cramalina, nonostante i 450 metri di dislivello in più, risulta vicino. Lo sviluppo è contenuto. Non lo vedo. Non vedo nulla ma intuisco la morfologia del contesto in cui mi ritrovo. Così decido di tentare. Ma prima mi faccio veloce la pausa pranzo.
È ancora tutto avvolto nelle nubi. Non fa niente. La montagna è sempre bella. Avviso con un sms chi mi segue da casa e vado. 

Il Pizzo Cramalina. 

Fino a quel mattino non sapevo nemmeno della sua esistenza. Non ho connessione a internet ma fortunatamente prima di incamminarmi ho aperto la relazione di Francesco e mi é rimasta aperta la finestra su Chrome. Unendo la sua descrizione alla mappa di swisstopo (che ha una traccia alpinistica blu che collega alla Capanna Alzasca il luogo dove mi trovo transitando dal Cramalina) posso orientarmi nella nebbia e avvicinarmi all'intaglio della cresta sud, quotato 2080 m e situato poco più a nord del Pizzo della Bassa. 
Seguo accuratamente la traccia bianco-blu ma presto incontro la neve, ormai dominante sul terreno. Non ci sono tracce ma si intuisce la direzione. Eseguo numerosi traversi sul pendio, mai ripido al punto di dovermi ramponare. Ad un certo punto abbandono il sentiero e risalgo dritto il pendio innevato fino a riprenderlo sotto la parete est. Il pendio è una ganna di rocce piccole e instabili, in alcuni punti ci sono buchi nella neve o manca la neve del tutto, ma non incontro difficoltà. L'accesso al punto 2080 m invece è un po' più complicato perché è ripido e la neve è scivolosa. Per pigrizia non mi rampono ma vado con calma, uso un po' le mani nella neve senza guanti e con poca grazia raggiungo la cresta. Un camoscio e 2 aquile scappano da me, il vento mi sorprende in maglietta ma ha il merito di liberare parzialmente il lato occidentale della montagna dalla nebbia, regalandomi l'agognato panorama sulla Valle Vergeletto. 

Punto di accesso alla cresta sud (2080) - foto presa al ritorno, quando il vento ha pulito l'aria



Da questa parte non c'è neve. Mi metto la giacca a vento e la cuffia e proseguo, aggiro tutta la parete rocciosa deviando a sinistra come indicato anche dai bolli ben presenti. In pochi minuti mi ritrovo sulla cresta SW e la risalgo facilmente. Non è troppo ripida, né esposta. È composta da pietre ed erba, in parte ricoperta di neve, ampia e percorribile.
Infine mi ritrovo nuovamente sulla cresta sud. Ora la neve è ben presente e una cornice tracima verso il  versante est che è esposto. Mi tengo leggermente sotto cresta a sinistra. Con prudenza cammino nella neve tenendo d'occhio il versante ovest, non eccessivamente scosceso ma lungo il quale non desidero particolarmente scivolare. 
Sono a due passi dalla cima e sono stanco e rallentato. Con fatica mi porto in vetta. Siamo io e l'omino di vetta innevato. Il cielo è dinamico, con nubi in rapida trasformazione e giochi di luce. Quando soffia il vento la nebbia si dirada e scorgo tantissime cose. Appena si placa mi ritrovo di nuovo nella nebbia. 
Resto il tempo necessario per un te caldo e una sigaretta.
Mi godo il panorama variegato. A tratti scorgo le cime circostanti e il fondovalle. Ho conquistato una prominente cima della Maggia meridionale direttamente dal fondovalle. Sono soddisfatto. 

Cielo dinamico dalla cima del Cramalina



Discesa via Zucchero

Sono le 13.30 circa. Come stimato dal Brenna ho impiegato 6 ore. 
Tramite la stessa via ritorno all'Alpe Canaa. Da qui mi studio un ritorno alternativo: anziché la Valle di Lodano seguo la dorsale orientale del massiccio, toccando lo Zucchero e passando da Sassalp e Solada. 
Da Canaa questo itinerario è indicato con 3 ore, la Valle di Lodano invece 2 ore e 40. Ma per me non sono tempi realistici. Mi occorre più tempo. 
Con un bel sentiero mi spingo in fuori verso est e scendo fino a quota 1674 m. A tradimento inizia un saliscendi, più "sali" che "scendi".
Nagairòm è una bella alpe. Qui mangio ancora qualcosa e mi riposo un po' al sole. Di nuovo alcuni tratti in salita, ma in un bellissimo contesto. Cambio versante: tramite una selletta mi immetto sul boscoso pendio  orientale del Madonetto. Ancora tanta neve da gestire in pendenza e di traverso. Numerose buche mi rallentano e mi stancano. Ma scorgo un colle accarezzato dal sole con uno sfondo da cartolina. Il Monte Zucchero, piccola altura sopra l'Alpe di Pii con le cime rocciose del versante opposto della Valle Maggia (Piancascia, Pecore, Coca, ecc..) sullo sfondo.
Scendo all'Alpe e risalgo il piccolo Colle. La seconda cima della giornata mi regala il panorama mancato dalla vetta principale. Uno spettacolo. Davvero bello.

Vista a sud del Monte Zucchero 1648 m



Errore e pasticcio con la traccia

Sono le 16.19. Tutti i  buoni propositi di arrivare presto a casa, sistemare tutto, bermi una birra e cenare con calma docciato svaniscono. Sono a 1648 m e devo scendere a 340 m. Inoltre finora il sentiero è stato per lo più caratterizzato da salite e da neve. Ma ne è valsa la pena. 
Il sentiero aggira il colle da nord per poi precipitarsi ad E/SE verso Lodano. Osservo con superficialità la mappa e mi convinco di poter tagliare da sud. Inizio a discendere il monte ma mi ritrovo sullo strapiombo (vedi foto qua sopra). Ritorno in cima e tento da est. Anche qui troppo ripido e con cespugli fitti. Di nuovo in cima scendo al laghetto ma non ritrovo il sentiero. Ci sono un paio di tracce ma non riesco a scorgere i segnalini. Ebbene scelgo la traccia più bassa. Inizio a scendere da nord. Presto consulto la mappa e il puntino blu della mia posizione: risulta troppo alto rispetto il sentiero. Scendo ulteriormente fino a quota 1520 circa. Qui capisco di essere schermato dal Monte Zucchero e di non poter aggiornare la posizione. 
Avanzo verso est e mi trovo su un dirupo. Non mi resta che arrampicarmi e cercare in alto il sentiero. A quattro zampe arrampico il ripido pendio in mezzo a rododendri e abbondante vegetazione. 
Che fatica!
Lo ritrovo e di nuovo ritrovo la più fedele compagna di viaggio: la neve sul sentiero. 

Lodano

Da quota 1500 il sentiero è libero da neve e si spinge diffusamente verso il basso toccando varie località. È un bel sentiero, con i classici scalini di roccia, non sempre segnalato bene. Rischio di perderlo un paio di volte. 
La discesa é interminabile ma la affronto con calma. Nonostante questo accumulo un po' di acido lattico e ho dolori dopo 24 ore. Gli scarponi di alta montagna portati per il Pizzo Stella mi hanno appesantito.
Da Lodano Ronchi sono su strada asfaltata e chiudo presto l'anello. 

Note sul dislivello

La differenza di quota tra vetta e fondo è di circa 1980 metri. Lungo l'andata c'è una minima perdita di quota presso Castello (ponte sul fiume). Per raggiungere l'Alpe di Pii invece si guadagnano almeno 100 metri più altri 40 per lo Zucchero. Con il mio pasticcio ho accumulato altri 100 metri o più. Il gps mi ha stimato 2404 metri di dislivello. Io ne stimo 2250. 

Tourengänger: Michea82


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Kommentare (8)


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Gesendet am 8. Mai 2021 um 12:08
Bello il CRAMALINA in invernale ...
Roba da pochi ;-)

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 8. Mai 2021 um 16:43
Diciamo che era in primaverile e quindi per diverse persone. Essere a Bosco Gurin alle 06 sotto l'acqua a cambiare programmi e improvvisare è più da pochi :)
Ciao Giorgio grazie eh si bellissima vetta

m323 hat gesagt: Urca
Gesendet am 9. Mai 2021 um 08:52
Complimenti per il girone. Fai sempre dei mega dislivelli

Michea82 hat gesagt: RE:Urca
Gesendet am 9. Mai 2021 um 10:45
Grazie Fredy, ogni tanto mi piace partire dal basso e quel giorno non ho avuto molta scelta e tempo per pensare.

GIBI hat gesagt:
Gesendet am 10. Mai 2021 um 07:03
Sarebbe già di per se una bella impresa partire da Lodano e arrivare anche solo in Alpe Canaa salire poi anche al Cramalina in quelle condizioni sia d’innevamento che meteo e riuscire poi a chiudere il giro con un anello è roba da buongustai della montagna !

Sei fortissimo Michea ... Complimenti
Ciao Giorgio

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 10. Mai 2021 um 10:58
Ciao Giorgio le tue parole sono sempre una enorme iniezione di motivazione. Grazie.

emanuele80 hat gesagt:
Gesendet am 10. Mai 2021 um 15:51
Fatto lo stesso giro qualche anno fa (tralasciando lo Zucchero). Giro bellissimo che, con i colori autunnali, mi è rimasto impresso nella memoria. Adattissimo anche per la primavera, come nel tuo caso. Bravo e complimenti per la scelta!

Emanuele

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 10. Mai 2021 um 16:04
Scelta improvvisata e direi azzeccata.  La tua relazione l'ho vista dopo il giro, che belle immagini! Sul Cramalina senza connessione avevo aperta la finestra su quella di Francesco e mi è bastata ad orientarmi.
Potrei dire di essere un po sulle tue orme. Non è la prima gita particolare che svolgo su un percorso già battuto da te (Oglié per es).
Buone gite e grazie
Michea


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