Monte Val de' Corni (m.997)


Publiziert von Poncione , 6. März 2021 um 17:56. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 2 März 2021
Wandern Schwierigkeit: T4+ - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:00
Aufstieg: 550 m
Abstieg: 550 m

Il Monte Val de' Corni (m.997) è una cima, si può dire, piuttosto interlocutoria trovandosi giusto a metà strada tra due vette ben più note e frequentate, ovvero il Piambello (m.1129) - amato soprattutto dai bikers - e il Poncione di Ganna (m.993), meta invece più gettonata a livello escursionistico e in parte anche anche alpinistico. Sulle prime è una delle tante vette boscose del varesotto, ma nel complesso i suoi allungati crinali si lasciano apprezzare per gli ampi panorami su Valganna e Valceresio, particolarmente attraenti in veste nevosa.
A livello di sentieristica sembrerebbe offrire cose poco ragguardevoli, ma spesso non è così perchè esistono sia da Valganna che da Cuasso al Monte vari itinerari interessanti ed inediti, in parziale fase di recupero, oltre ad accessi più selvaggi e impegnativi, come quello descritto in questa occasione.

Con Antonios59 parto dal Prato Airolo di Ganna (m.451), salendo subito a Campubella (m.477): giunti alla chiesetta lasciamo a destra l'itinerario per il Passo del Tedesco salendo tra le ultime case del borgo e raggiungendo la strada asfaltata al quadrivio Ganna-Boarezzo-Passo del Tedesco-Campubella. Percorriamo non più di 50 metri verso Boarezzo, prendendo una traccia che entra nella boscaglia (qualche rovo giusto all'inizio) per poi inoltrarsi in un bosco complessivamente gradevole, il quale quasi subito si impenna mica male. Saliamo inizialmente stando a sinistra di una ganna ricoperta di muschio, quindi al centro di quest'ultima, dove progrediamo per un bel pò. A sinistra il pendio è ancor più ripido e comunque poco definito nel suo complesso, mentre il pendio a destra sembra molto più dolce ed invitante, svolgendosi apparentemente in bei boschi puliti. Dopo un pò, quando la ganna diventa fine ghiaietto infido e scivoloso, ci spostiamo appunto a destra per poter salire più agevolmente, ma anche qui la pendenza è assai severa e non da meno, imponendo frequenti zigzag per addolcirla. Sul lato sinistro, nel frattempo, si notano alcuni bastioni, a conferma che la nostra scelta è stata azzeccata di lasciar stare quel lato.
 Quando la pendenza comincia a farsi ancora maggiore scegliamo di ritornare nella ganna, sfruttando un traversino pianeggiante, che sarà l'unico di tutta la salita: la risaliamo per un breve tratto, dopo di che passiamo a sinistra, poichè nel frattempo si manifesta una bella dorsale erbosa. Tra le piante, difatti, si vede alla nostra destra l'anticima sud, ed è evidente che agganciando questa dorsale si possa arrivare proprio in vetta. Seguendo tracce di animali che ci facilitano le cose in questo tratto giungiamo sulla dorsale, che risaliamo ora assai più agevolmente tra qualche porfido e bosco complessivamente pulito, giungendo proprio di fronte al complesso di massi appena a sud della vetta del Monte Val de' Corni (m.997), subito raggiunta.
Benchè nel complesso di scarso pregio, a parte qualche bell'edificio roccioso quà e là, è comunque una bella salita, ripida e severa, che permette di salire in cima in modo molto diretto.
La discesa la svolgiamo seguendo il sentierino in dorsale, recentemente bollato, che passa a fianco di un suggestivo gruppo di grossi porfidi (sul più alto si può salire con breve e divertente arrampicata), portandoci poi sul sentiero normale - molto panoramico - per il Passo del Tedesco (m.785), da cui per sentiero possiamo chiudere l'anello a Campubella, e quindi Ganna.

Avanti così.

NB. Ganna-Campubella-Quadrivio T1 - Quadrivio-Monte Val de Corni T4+ - Monte Val de Corni-Passo del Tedesco-Campubella T2 - Campubella-Ganna T1

Antonios59
Che aggiungere a una relazione già così dettagliata !
Innanzitutto cercare nuove linee ( magari ravanose ) logiche in terreni più o meno vergini è sempre fonte di emozioni e soddisfazioni. Trovare una bastionata di roccia, un muretto a secco, un albero secolare, un sentiero scavato nella roccia piuttosto che un balmo usato da pastori in chissà quale epoca, è veramente qualcosa di molto bello. Insomma è questo la quintessenza del ravanage : la riscoperta del mondo intorno a noi andato perduto con il progresso e la vita comoda che ci fà preferire le strade asfaltate e se proprio sentiero che sia ben segnalato. Questo non è il nostro caso.
" A dire la verità un cartello lo abbiamo trovato ed era pure grande, ma come ci è finito in quel vallone un cartello stradale così grande se sopra di noi non ci sono strade, qualche tromba d'aria ? "


Tourengänger: Poncione, Antonio59 !


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Kommentare (2)


Kommentar hinzufügen

Serzo hat gesagt:
Gesendet am 7. März 2021 um 22:26
Emiliano,
citando GaQa, se concludi il report con "avanti così" significa che ne è valsa la pena. Anzi, che è stata tutt'altro che una pena ;-) . Ennesima proficua esplorazione a km zero. Bravi. Sergio

Poncione hat gesagt: RE:
Gesendet am 8. März 2021 um 22:14
Ciao Sergio, diciamo che la salita in cima da questa via è più una curiosità che un itinerario consigliabile per sue particolari peculiarità... per esserti chiaro con pendenze da Cuvignone senza la sua severità da via "obbligata".


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