Monza - Resegone.

La Monza - Resegone è una storica corsa che si svolge da molti anni su un percorso collegante il capoluogo della Brianza con la Capanna Alpinisti Monzesi a 1173 metri sulle pendici del Resegone.
La mia amica Palma vuole correrla e sta cercando un paio di soci visto che la gara deve essere disputata da un "equipaggio" di tre concorrenti.
Io accetto subito, ora si tratta di trovare un terzo elemento, dopo vari tentativi Flavio accetta e cosi la sera del 24 giugno ci troviamo a Monza, è un sabato sera perché la corsa si svolge in notturna.
Ritiriamo i pettorali, ci mettiamo dei catarinfrangenti perché il percorso attraversa una miriade di paesi e non è chiuso al traffico, beviamo qualcosa, io sono un po' agitato, i miei soci sembrano tranquilli, pioviggina, speriamo che verso le montagne non peggiori.
Raggiungiamo l'Arengario, in pieno centro Monza, le partenze si susseguono a distanza di un paio di minuti una dall'altra, intorno alle 20,30 arriva il nostro turno, ci allineiamo sulla linea di partenza, l'organizzazione ci fa qualche foto e poi...partenza.
Come volevasi dimostrare Palma e Flavio partono "a palla". Sarà che hanno entrambi quindici anni meno di me, spiego loro chiaramente che correndo a 5 minuti a chilometro io la corsa non la finisco di sicuro, oltretutto fino a Calolziocorte è tutta piatta e su asfalto, due cose che odio.
Rallentiamo pur mantenendo un buon passo.
La folla sul percorso è numerosa, noi con le nostre maglie modello "vacca frisona" della Brescialat, riceviamo molti apprezzamenti e diversi muggiti di incoraggiamento.
Passiamo da Arcore dove per fortuna il traffico è bloccato e proseguiamo per tanti paesi di cui nemmeno sospettavo l'esistenza e di cui non apprezziamo nulla vista l'oscurità.
Finalmente arriviamo ad Olginate e passiamo il ponte sull'Adda a Calolziocorte vediamo ancora un po' di spettatori che ci incitano poi la strada inizia finalmente a salire e qui, con nostra sorpresa riusciamo a sorpassare, fatti i calcoli, ben 29 "equipaggi": molti appena è iniziata la salita si sono letteralmente bloccati, vediamo anche qualcuno che da di stomaco per lo sforzo.
Noi ci sentiamo finalmente nel nostro ambiente e raggiungiamo Erve dove facciamo la grande idiozia: qui ci aspettano gli amici che ci riporteranno a Varese, ci vedono ci fermiamo, beviamo qualcosa e ci dimentichiamo che ad Erve c'è il "cancello", ci precipitiamo al banco di controllo dove ci dicono che siamo "fuori" per un minuto !!! Accidenti che pirla che siamo. Vabbè è andata così, breve consulto e decidiamo che visto che siamo arrivati fin qui la corsa la concludiamo: ripartiamo piuttosto incavolati ma ormai decisi ad arrivare all'arrivo. Il percorso attraversa il paese e poi prende a salire per un sentiero che è ben segnato ma che percorso velocemente ed alla luce delle frontali, mezzanotte è passata ormai, non è così semplice. Finalmente, dopo decine di incespichi e rami in faccia, ecco apparire la capanna. Ci siamo, complimenti, qualcosa di caldo da bere, recuperiamo il cambio portato fin qui dall'organizzazione e finalmente possiamo rilassarci attendendo i nostri amici che stanno salendo da Erve, con loro scenderemo alle auto e poi partiremo per tornare a casa dove arrivo alle 8,30. Fortunatamente è domenica e posso dormire visto che sono almeno 36 ore che non chiudo occhio.

Diciamo che una volta nella vita un'esperienza del genere si può fare: la corsa per i miei gusti ha decisamente troppo asfalto ed anche il correre in mezzo al traffico, per quanto non intenso, non è che sia molto piacevole. Siamo arrivati fuori tempo massimo per la stupidaggine fatta ad Erve, fatti un po' di calcoli saremmo comunque arrivati fra gli ultimi dieci equipaggi. Comunque una notte memorabile.