Magnodeno e Cresta della Giumenta

Oggi volevamo fare qualcosa non troppo lontana da casa, con rientro nel primo pomeriggio e quindi abbiamo  cercato una meta vicina, che presentasse un dislivello e panorami discreti.
Ecco quindi che la nostra scelta  è caduta sul Magnodeno e sulla Cresta della Giumenta (zona Resegone), la prima meta con caratteristiche di normale escursione e la seconda un po’ più tecnica, che non avevamo mai fatto (avevo visto diverse foto e recensioni).
Partiti poco prima delle 7 da Erve, raggiunta passando da Lecco, abbiamo risalito la strada su cui si affacciano gran parte delle abitazioni del paese e poi siamo entrati nel bosco risalendo un sentiero sulla sinistra (non segnalato) che ci ha fatto subito entrare nel bosco su pendenze abbastanza severe.
Dopo una  mezzo’ora di cammino il sentiero nel bosco ci ha presentato una incognita, che abbiamo superato grazie ad OruxMaps, utilizzato per ritornare sulla giusta via, sempre abbastanza ripida.
Raggiunta la cresta boscosa del Magnodeno, abbiamo iniziato a seguirla verso destra, uscendo dal bosco per poi rimontare la piccola piramide che costituisce la cima, con bel panorama su Lecco e sui paesi circostanti.
Dopo una breve sosta, abbiamo ripreso il cammino seguendo le indicazioni prima per il Rif. Alpinisti Monzesi (sentiero n°24) e poi per la Cresta Giumenta (sentiero n°23), iniziando a percorrerla seguendo le prime catene.
Questo è stato il tratto più interessante ed “adrenalinico” dell’escursione, perché il sentiero che percorre la Cresta della Giumenta è sostanzialmente una ferrata orizzontale che, con diversi su e giù permette di superare una serie di torrioni che si incontrano lungo il percorso; la via è quasi totalmente attrezzata con catena di sicurezza, che spesso si può non usare perché le zone rocciose sono molto ricche di appigli, certo bisogna stare concentrati e, se si vuole essere più tranquilli, la si può fare con attrezzatura da ferrata, come indicano i due cartelli posti alle estremità del percorso.
Terminata la panoramica cresta, siamo scesi al Passo del Fò dando un’occhiata ai sentieri che da lì si diramano e poi abbiamo iniziato la discesa arrivando in poco tempo al Rifugio Alpinisti Monzesi (aperto).
Dal rifugio abbiamo iniziato la nostra lunga discesa seguendo la valle e il Torrente Gallavesa, fermandoci alla Sorgente San Carlo per il pranzo, per poi riprendere il cammino e chiudere il nostro giro ad anello ad Erve.
E’ stato un bel giro molto panoramico e divertente (soprattutto lungo l’aerea cresta), che ci ha fatto camminare per circa 6 ore e superare un dislivello di 1.014 m.
Nutrito l’incontro con l’animale, che ci ha permesso di avvistare alcune starne e una mezza dozzina di camosci, alcuni da molto vicino, mentre abbiamo incontrato davvero poche persone, quasi tutte nel tratto di sentiero dal Passo del Fòad Erve.