Requiem per un amico


Publiziert von Gabrio , 12. Dezember 2020 um 19:20.

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Te ne sei andato via da noi nell'unico luogo che era giusto accadesse.
Hai mosso gli ultimi passi sulla roccia, tua seconda casa.
I tuoi occhi hanno visto quello che dovevano nel momento in cui null'altro avresti voluto vedere.
L'aria frizzante della "tua Grignetta" ti ha accompagnato verso una mèta che ancora ci è oscura.
La "Segantini", compagna di tante giornate, ti ha sentito cadere e morire.
Hai avuto la fortuna di non conoscere la decadenza del tuo corpo a conclusione del tuo ciclo.

Tu che arrivavi dall'alpinismo "eroico".
Tu che avevi sposato una degna compagna, con la prima ripetizione femminile
alla via "del grande fratello", portata a te come dote.
Tu che hai vissuto l'era della paura per la discesa in corda doppia.
Tu che hai visto morire i tuoi compagni di un tempo,
alla fine hai seguito, inerme, il più "giusto" dei destini per l'alpinista quale eri.
Niente lunghe degenze in ospedale, un attimo e sei volato via.

Potevi stare tra noi ancora un po' ma così non è stato.

Sono preziosi ricordi le salite fatte insieme, tra i pinnacoli calcarei che erano diventati i tuoi soli terreni di caccia.

Così la Gandini ai Magnaghi, fatta dopo l'Albertini e la Lecco, disarrampicando slegato la normale dei Magnaghi, ha assunto valore doppio.

Ricordi e paure, per quello che abbiamo fatto insieme, riemergono quando dico "Grigna" nei miei discorsi.

E' ancora la parola Segantini che emerge su tutti.
L'abbiamo fatta una mattina, dopo una notte di temporali continui, con la roccia ancora grondante d'acqua.
Quanti anni ho regalato alla via, quando dopo un traverso, ho dovuto risalire un muretto di terzo, con l'acqua che scendeva a cascatelle e il vuoto sotto a guardarmi?
Slegato, in balia della mia paura, e tu più sopra, fuori dal mio campo visivo ad aspettarmi.
Ma quanta fiducia mi hai dato?
"Anche nei momenti più duri, rimani lucido!"
Queste tue parole mi giravano in tondo mentre superavo l'ostacolo.
Cosa avrai pensato mentre aspettavi di vedermi arrivare?

E ancora...
in inverno, stesso terreno,
sulla direttissima con la neve dura, senza ramponi, dove sbagliare è proibito.
Sono arrivato all'attacco "non ufficiale" della Segantini con vent'anni in più sulle spalle.
Abbiamo fatto il resto della via legati, tra ghiaccio e roccia,
battevo i denti ma non di freddo.

Ti sei fidato e non ti ho deluso, anche se non sono diventato l'alpinista che non avrei mai potuto essere.
Di comune accordo abbiamo rischiato, decidendo cosa fare e come.
Nessuno mi ha obbligato facendo cose con te che con nessun altro avrei fatto!

Hai tolto il disturbo distogliendo gli occhi sul presente.
Un calcio alla vita senza sapere cosa sia successo realmente.
Eri solo.
Non hai condiviso con nessuno quello che era tuo.

Ora la tua ombra galleggia insieme all'umidità del lago, che sale a rinfrescarsi fra le tue rocce.
Guardi e osservi chi passa fra le guglie, attendendo figure amiche.
Forse speri di vedere la compagna di un tempo,
ma il tempo, su di lei, ha appaggiato la sua mano senza ritegno,
basta montagne....arrampicate zero.
Il passato è passato:
è altrove, che di quando in quando, la rivedi...

Ora il tuo nome è inciso su di una placca grigia
in vetta alla Grigna, tua casa di adozione.

Il vento respira per te aspettando che qualcuno salga a trovarti.

I tuoi occhi scrutano la salita,
l'attesa non è mai finita...


Dedicato a Giuseppe Crippa
"il Crippa"

per tutti coloro che lo conoscevamo bene...

Tourengänger: Gabrio
Communities: Hikr in italiano


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