Blinnenhorn o Corno Cieco - 3374 m
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Qs curioso nomignolo Corno Cieco,è dovuto al fatto che fino a quando non arrivi oltre i 3000 metri,ovvero sulla cresta dove lambisce il ghiacciaio,la vetta non si vede.
Qs sacrificio naturalmente è appagato delle innumerevoli vette che abbracciano la cima .
Sono proprio tante che elencarle sabebbe impossibile.
Le foto comunque(noi siamo sempre moooolto generosi) rispecchiano quasi la totalità del grande panorama che si gode dalla vetta.
Anche le relazioni sono innumerevoli, pertanto non mi dilungo a ripetere ciò che altri componenti del sito,hanno gia scritto e riscritto.
Due note sulla gita: Molto lunga,da qs versante l'itinerario transfrontaliero(dal Vallese Nufenepass,alle alpi Lepontine del Piemonte) abbraccia per ben 26 km l'intero percorso a\r,purtoppo la perdita di 300m di quota,penalizza un pò,pazienza lo sapevamo gia.
Mi son comunque ripromesso di salire l'anno prox dal ghiacciaio.
Un grazie agli amici che han reso di qs giornata uno splendido ricordo.
Ciao,a tutti.

Il Blinnenhorn è una vetta non propriamente alla portata di mano per chi abita nel comasco, così decidiamo di salirla dal passo della Novena, in maniera poi da rientrare più agevolmente in auto dal territorio elvetico. Si ha inoltre il vantaggio di vedere alle prime luci del mattino il nostro obiettivo specchiarsi nelle acque del lago del Gries, dobbiamo però mettere in conto una lunga ma appagante cavalcata lungo l'omonimo passo e quindi una significativa perdita di quota.
Alla partenza, a mia insaputa e con piacere, si aggiunge la compagnia di Francesco, Ezio e Margherita.
Per chi intende seguire la nostra traccia Gps va segnalato che alla diga del primo lago, per correggere una distrazione di percorso, abbiamo fatto un "taglione" assolutamente da evitare.
Superato il passo del Gries, aggiriamo in discesa la Punta dei Camosci e torniamo in territorio italiano e... un po' dai sentieri lo si nota. Attraversiamo l'estesa piana alluvionale che oggi si presenta asciutta e presto siamo al lago dei Sabbioni per un nuovo grandioso scenario.
Facciamo l'unica breve sosta al rifugio Claudio e Bruno e poi di nuovo in cammino. A quota 3100 si può toccare la parte sommitale del ghiacciaio e, da qui, percorrere la facile linea di delimitazione che conduce in vetta è la parte più emozionante del percorso.
Gran bella giornata, cielo terso e sole pieno che ci ha permesso di identificare innumerevoli vette vicine e lontane.
Grazie a tutti per la piacevole compagnia.

Grazie ai miei compagni di giornata per la piacevole compagnia (brava a Margherita per la caparbietà dimostrata vista la notevole lunghezza e dislivello di giornata)
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Kommentare (9)