Pizzo del Sole 2773m: Cresta NE + Paré di Scut 2540m
Equipaggiamento indispensabile: 10 paia di mutande (non bianche!).
Questa cresta Nord Est del Pizzo del Sole era da un po' che ce l'avevo nel mirino, ma dire che avevo seri dubbi sulla sua fattibilità in solitaria è un eufemismo.
Basta guardarla avvicinandosi al Passo del Sole, che già bisogna tirare fuori il primo paio di mutande di ricambio: fa davvero paura!
Avevo trovato solo una info al riguardo: F, III. Certo, dire che l'F c'entra come i cavoli a merenda è ancora poco, anche se col senno di poi penso che F fosse riferito solo alla salita degli ultimi metri per raggiungere il Pizzo del Sole da ca. quota 2640m. Probabilmente tutte le difficoltà in cresta erano intese come "itinerario d'arrampicata" di III.
Il peggio era non sapere se sarebbe stato necessario effettuare delle calate in doppia, ma per fortuna non ce n'è stato bisogno. Globalmente, la difficoltà maggiore è stata l'incertezza.
(EDIT: dopo aver consultato la guida, vedo che il Brenna non ci è nemmeno passato dalla cresta NE, la difficoltà di F, III è per un'altra via)
Sono senz'auto, quindi si va di bus; tutto bello e divertente, ma ancor più bello rischiare il corona per colpa di quegli imbecilli che non mettono la mascherina nonostante l'obbligo... Vabbè, il bus mi viene comunque comodo poiché nella notte sono venute giù due gocce d'acqua, quindi arrivare "tardi" significa trovare la cresta asciutta (povero illuso...).
Parto da Casaccia, arrivo a Campo Solario, e visto che le baite brulicano di vita resto diligentemente sul sentiero al posto di tagliare nei prati per la via invernale. Poco sotto ai Campanitt taglio in un'incanalatura per giungere (quasi) al Passo del Sole.
CRESTA NE - PIZZO DEL SOLE
Visto che la salita al P.2505m dal Passo del Sole l'avevo già fatta di recente, comincio a salire un attimo prima del Passo, in un evidente canale erboso (T4+). Una volta sul P.2505m bisogna già cambiare per la seconda volta le mutande; pensare di passare sulla cresta NE si direbbe "leggermente" azzardato.
La discesa dal P.2505m e il proseguimento fino alla base del P.2582m è relativamente poco problematica.
Dalla base (quota ca. 2475m) del P.2582m cominciano le vere difficoltà. Non avrei mai pensato di dirlo, ma da qui bisogna diventare aggiratori professionisti e cercare di evitare tutto ciò che si può evitare. La via non è sempre ovvia, e in totale (su tutta la cresta) credo di essere dovuto tornare sui miei passi (fortunatamente pochi) in 3 occasioni. Se non sbaglio gli aggiramenti dei punti più difficili erano sempre sulla destra (lato Leventina).
Con il materiale forse si potrebbe osare di più e fare dei passaggi più "spettacolari" (quasi sicuramente più difficili di un III), anche se la salita non mi è sembrata particolarmente ben proteggibile (però non ci ho fatto molto caso!).
I punti chiave sono 3 (ce li si cucca in ogni caso), se non mi confondo uno per ogni "rampa" della cresta, e il primo mi è sembrato il più difficile (passaggio di III+, probabilmente tendente al IV). Sono però relativamente brevi.
È importante sottolineare che la roccia su tutta questa cresta fa abbastanza cagare (che fortuna avere le mutande di ricambio), e gli appigli vanno valutati con molta attenzione.
Dal P.2582m (che rappresenta la sommità della prima rampa, detta anche "rampona") la vista è abbastanza scoraggiante, poiché resta ancora un sacco di cresta da percorrere, ma dopo aver oltrepassato la seconda rampa ("rampina") si scorge la luce in fondo al tunnel.
Una volta oltrepassata la terza rampa (solo "rampa"), il proseguimento da quota ca. 2640m verso il Pizzo del Sole è relativamente breve e semplice (guarda caso, un F).
Le pedule (scarpette d'arrampicata) le ho prese su e mi sono venute comode, con la corda forse bastano gli scarponi/scarpe, anche se per fare i passaggi più arditi è meglio avercele. Guanti da ferrata assolutamente non "obbligatori" ma comodi.
I tempi sulla cresta si sono allungati parecchio soprattutto perché molti punti erano ancora umidi e ho spesso dovuto aspettare che le suole si asciugassero prima di proseguire. Affrontare questa cresta solo con la certezza che sia asciutta, alcuni tratti sono davvero poco soleggiati!
La discesa dal Pizzo del Sole verso Le Pipe (via normale) è un T4+, ma visto dal basso sembra decisamente più difficile di quanto sia realmente, dato che impenna mica male.
Vie di fuga dalla cresta NE sembrerebbero possibili, ma sicuramente impegnative (principalmente sul lato Leventina, consigliate, ma anche una sul lato Blenio). Ovviamente non le ho testate quindi non garantisco nulla. Ad un certo punto ho visto un cordino abbandonato, sicuramente qualcuno che è sceso/fuggito in doppia (lato Leventina). Nella conca NE di fianco si trova sicuramente una via più facile rispetto alla cresta.
PARÉ DI SCUT
La Paré di Scut, vista da lontano, sembra proprio una cimetta banale, ma una volta a portata di mano si capisce perché c'è solo un rapporto su Hikr; ci sono due tratti di arrampicata ripidi, ma soprattutto lunghetti, che sono piuttosto scoraggianti. Il primo va via relativamente semplice (II), il secondo invece è un po' più difficile (II+/III) e l'ho percepito come più lungo (anche se forse in lunghezza sono simili/uguali). Il peggio è che la roccia fa ancora più cagare rispetto al Pizzo del Sole (azz, ho finito le mutande...), quindi 3/4 delle prese restano in mano.
Degli aggiramenti sembrano, almeno parzialmente, possibili sulla destra (Est, forse T4+/T5) in entrambi i casi. Per il primo tratto d'arrampicata, mi è sembrato che si possa aggirare a metà altezza, dove si raggiungono un paio di grossi blocchi, e ci si può spostare sulla destra (ma magari anche da subito in basso, non so). Per il secondo tratto, si procede sulla destra per forse una decina di metri (leggermente in discesa?), e si incontra un "tornante" che con un cambio di direzione di 180° porta in vetta. Per chiarezza, non li ho testati.
In generale la valuterei T6, II, anche se, ad essere pignoli, i tratti puramente escursionistici non mi sembra superino il T4.
Da notare che ero davvero stanco durante questa salita, quindi forse la difficoltà l'ho percepita come maggiore.
Tra Le Pipe e il Pizzo Predelp (e oltre!) è una sassaia infinita, non proprio entusiasmante.
Dalle Pipe, restare sul "filo di cresta" (inesistente) per giungere alla Bassa di Söu; evitare il P.2596m risulta più comodo.
Fonti d'acqua: Infocentro Casaccia (se aperto), fontana a Campo Solario (prima baita, 705'042, 155'569), ruscelli sotto i Campanitt ("a lato") e sotto il Passo Predelp (verificare per entrambi assenza mucche/pecore!), fontana a Pian Segno (707'645, 154'300). Ev fontana a Lareccio Est (705'440, 155'018), un po' fuori dal percorso, oppure a Stabbio Nuovo Sud (705'568, 155'183) se si rientra a Casaccia o Acquacalda.
Questa cresta Nord Est del Pizzo del Sole era da un po' che ce l'avevo nel mirino, ma dire che avevo seri dubbi sulla sua fattibilità in solitaria è un eufemismo.
Basta guardarla avvicinandosi al Passo del Sole, che già bisogna tirare fuori il primo paio di mutande di ricambio: fa davvero paura!
Avevo trovato solo una info al riguardo: F, III. Certo, dire che l'F c'entra come i cavoli a merenda è ancora poco, anche se col senno di poi penso che F fosse riferito solo alla salita degli ultimi metri per raggiungere il Pizzo del Sole da ca. quota 2640m. Probabilmente tutte le difficoltà in cresta erano intese come "itinerario d'arrampicata" di III.
Il peggio era non sapere se sarebbe stato necessario effettuare delle calate in doppia, ma per fortuna non ce n'è stato bisogno. Globalmente, la difficoltà maggiore è stata l'incertezza.
(EDIT: dopo aver consultato la guida, vedo che il Brenna non ci è nemmeno passato dalla cresta NE, la difficoltà di F, III è per un'altra via)
Sono senz'auto, quindi si va di bus; tutto bello e divertente, ma ancor più bello rischiare il corona per colpa di quegli imbecilli che non mettono la mascherina nonostante l'obbligo... Vabbè, il bus mi viene comunque comodo poiché nella notte sono venute giù due gocce d'acqua, quindi arrivare "tardi" significa trovare la cresta asciutta (povero illuso...).
Parto da Casaccia, arrivo a Campo Solario, e visto che le baite brulicano di vita resto diligentemente sul sentiero al posto di tagliare nei prati per la via invernale. Poco sotto ai Campanitt taglio in un'incanalatura per giungere (quasi) al Passo del Sole.
CRESTA NE - PIZZO DEL SOLE
Visto che la salita al P.2505m dal Passo del Sole l'avevo già fatta di recente, comincio a salire un attimo prima del Passo, in un evidente canale erboso (T4+). Una volta sul P.2505m bisogna già cambiare per la seconda volta le mutande; pensare di passare sulla cresta NE si direbbe "leggermente" azzardato.
La discesa dal P.2505m e il proseguimento fino alla base del P.2582m è relativamente poco problematica.
Dalla base (quota ca. 2475m) del P.2582m cominciano le vere difficoltà. Non avrei mai pensato di dirlo, ma da qui bisogna diventare aggiratori professionisti e cercare di evitare tutto ciò che si può evitare. La via non è sempre ovvia, e in totale (su tutta la cresta) credo di essere dovuto tornare sui miei passi (fortunatamente pochi) in 3 occasioni. Se non sbaglio gli aggiramenti dei punti più difficili erano sempre sulla destra (lato Leventina).
Con il materiale forse si potrebbe osare di più e fare dei passaggi più "spettacolari" (quasi sicuramente più difficili di un III), anche se la salita non mi è sembrata particolarmente ben proteggibile (però non ci ho fatto molto caso!).
I punti chiave sono 3 (ce li si cucca in ogni caso), se non mi confondo uno per ogni "rampa" della cresta, e il primo mi è sembrato il più difficile (passaggio di III+, probabilmente tendente al IV). Sono però relativamente brevi.
È importante sottolineare che la roccia su tutta questa cresta fa abbastanza cagare (che fortuna avere le mutande di ricambio), e gli appigli vanno valutati con molta attenzione.
Dal P.2582m (che rappresenta la sommità della prima rampa, detta anche "rampona") la vista è abbastanza scoraggiante, poiché resta ancora un sacco di cresta da percorrere, ma dopo aver oltrepassato la seconda rampa ("rampina") si scorge la luce in fondo al tunnel.
Una volta oltrepassata la terza rampa (solo "rampa"), il proseguimento da quota ca. 2640m verso il Pizzo del Sole è relativamente breve e semplice (guarda caso, un F).
Le pedule (scarpette d'arrampicata) le ho prese su e mi sono venute comode, con la corda forse bastano gli scarponi/scarpe, anche se per fare i passaggi più arditi è meglio avercele. Guanti da ferrata assolutamente non "obbligatori" ma comodi.
I tempi sulla cresta si sono allungati parecchio soprattutto perché molti punti erano ancora umidi e ho spesso dovuto aspettare che le suole si asciugassero prima di proseguire. Affrontare questa cresta solo con la certezza che sia asciutta, alcuni tratti sono davvero poco soleggiati!
La discesa dal Pizzo del Sole verso Le Pipe (via normale) è un T4+, ma visto dal basso sembra decisamente più difficile di quanto sia realmente, dato che impenna mica male.
Vie di fuga dalla cresta NE sembrerebbero possibili, ma sicuramente impegnative (principalmente sul lato Leventina, consigliate, ma anche una sul lato Blenio). Ovviamente non le ho testate quindi non garantisco nulla. Ad un certo punto ho visto un cordino abbandonato, sicuramente qualcuno che è sceso/fuggito in doppia (lato Leventina). Nella conca NE di fianco si trova sicuramente una via più facile rispetto alla cresta.
PARÉ DI SCUT
La Paré di Scut, vista da lontano, sembra proprio una cimetta banale, ma una volta a portata di mano si capisce perché c'è solo un rapporto su Hikr; ci sono due tratti di arrampicata ripidi, ma soprattutto lunghetti, che sono piuttosto scoraggianti. Il primo va via relativamente semplice (II), il secondo invece è un po' più difficile (II+/III) e l'ho percepito come più lungo (anche se forse in lunghezza sono simili/uguali). Il peggio è che la roccia fa ancora più cagare rispetto al Pizzo del Sole (azz, ho finito le mutande...), quindi 3/4 delle prese restano in mano.
Degli aggiramenti sembrano, almeno parzialmente, possibili sulla destra (Est, forse T4+/T5) in entrambi i casi. Per il primo tratto d'arrampicata, mi è sembrato che si possa aggirare a metà altezza, dove si raggiungono un paio di grossi blocchi, e ci si può spostare sulla destra (ma magari anche da subito in basso, non so). Per il secondo tratto, si procede sulla destra per forse una decina di metri (leggermente in discesa?), e si incontra un "tornante" che con un cambio di direzione di 180° porta in vetta. Per chiarezza, non li ho testati.
In generale la valuterei T6, II, anche se, ad essere pignoli, i tratti puramente escursionistici non mi sembra superino il T4.
Da notare che ero davvero stanco durante questa salita, quindi forse la difficoltà l'ho percepita come maggiore.
Tra Le Pipe e il Pizzo Predelp (e oltre!) è una sassaia infinita, non proprio entusiasmante.
Dalle Pipe, restare sul "filo di cresta" (inesistente) per giungere alla Bassa di Söu; evitare il P.2596m risulta più comodo.
Fonti d'acqua: Infocentro Casaccia (se aperto), fontana a Campo Solario (prima baita, 705'042, 155'569), ruscelli sotto i Campanitt ("a lato") e sotto il Passo Predelp (verificare per entrambi assenza mucche/pecore!), fontana a Pian Segno (707'645, 154'300). Ev fontana a Lareccio Est (705'440, 155'018), un po' fuori dal percorso, oppure a Stabbio Nuovo Sud (705'568, 155'183) se si rientra a Casaccia o Acquacalda.
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