Lago del Sabbione e rifugi Somma Lombardo e città di Busto


Publiziert von Angelo63 , 10. Juli 2020 um 22:56.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 5 Juli 2020
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 8:30
Aufstieg: 980 m
Strecke:Parcheggio diga Lago Morasco - Lago Morasco - Rifugio Cesare Mores - Rifugio CAI Somma Lombardo - Lago del Sabbione - Piana dei Camosci - Rifugio Città di Busto - Alpe Bettelmatt - Lago Morasco - Parcheggio Diga lago Morasco
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A26 sino a Gravellona Toce e poi proseguire lungo statale del Sempione sino all’uscita per Crodo. Seguire indicazioni per Baceno e Val Formazza; a Baceno prendere la strada per Formazza proseguendo in direzione delle cascate del Toce. Superate le cascate si giunge a Riale, ultimo paese della valle, e si procede lungo la strada in direzione dell'evidente diga del lago Morasco. Parcheggio ai piedi della strada che sale alla diga - costo € 4 al giorno

Previsioni meteo favorevoli, finalmente è arrivata la giornata per fare visita ad una zona già da noi frequentata con soddisfazione in alcune uscite invernali con le ciaspole. In effetti non eravamo mai stati in alta val Formazza per una escursione in stagione che non sia quella invernale e poiché a noi piacciono molto i laghetti alpini questa era una di quelle uscite che da tempo era nella lista dei desideri.
 
Attraversato il piccolo villaggio di Riale lasciamo l’auto nel parcheggio sotto la diga del lago Morasco (costo di € 4 per un giorno), di fianco a quello attrezzato per la sosta dei camper. Ci incamminiamo quando sono le 9.30 tagliando in diversi punti la strada che sale in direzione della parte destra del muraglione della diga dove arriviamo in meno di 15 minuti. Già dalla sterrata che corre pianeggiante lungo la sponda del lago il paesaggio è incantevole. L’assenza di nuvole e l’aria tersa contribuiscono a creare un contrasto di colori che ci lasciano a bocca aperta. Davanti a noi, sul lato opposto del bacino, è ben visibile il vallone in direzione del passo di Nefelgiù, nella parte alta ancora innevato. In circa 30 minuti dalla partenza arriviamo in fondo al lago ed imbocchiamo la traccia sulla sinistra (sentiero G39) che si stacca dalla carrareccia principale che prosegue verso l’alpe Bettelmat e il passo del Gries. Si inizia a salire percorrendo un sentiero tra la vegetazione bassa dove sono presenti fioriture di ogni colore. Alle 10.20 arriviamo ad un bivio e procediamo a sinistra seguendo le indicazioni per il lago del Sabbione (sui cartelli è però indicato come lago dei Sabbioni). Inizia un tratto ripido per raggiungere uno stretto passaggio che però non è mai esposto. In questo tratto la fatica e il caldo iniziano a farsi sentire. Fortunatamente in alcuni passaggi siamo raggiunti da una gradevole brezza. Ce la prendiamo comunque comoda e veniamo superati da tanti escursionisti in marcia verso la nostra direzione. In alto, sulla destra, sono ora visibili la costruzione di arrivo della funivia di servizio dell’Enel ed il rifugio Città di Busto. Alle 11.25 raggiungiamo infatti il bivio dove sulla destra si stacca il sentiero che raggiunge il rifugio. Noi proseguiamo per un tratto in discesa fino a raggiungere il baitino dello Zum Stock dove il nostro sentiero (quello definito “nuovo”) si ricongiunge a quello “vecchio” che è sconsigliato in quanto non manutenuto. Si attraversa il Rio del Sabbione per passare sul lato orografico destro della vallata e si procede per un breve tratto su pietraia. Le indicazioni del sentiero sono sempre ben visibili anche grazie alla presenza di alcuni ometti di pietra. Ritorniamo a camminare in qualche tratto su prato, attraversiamo qualche piccolo tratto innevato e finalmente siamo in vista della costruzione, di proprietà dell’Enel, a monte della diga del lago del Sabbione. Arriviamo alle 12.35 e restiamo incantati dal colore turchese delle acque del sottostante lago chiuso, dal lato opposto alla diga, dalla cima d’Arbola e dal suo ghiacciaio che si protende nel lago. Sostiamo una ventina di minuto ad ammirare questo incantevole paesaggio ed individuiamo sul versante destro il più lontano rifugio Claudio e Bruno e lassù, in alto tra le nevi, il rifugio 3A. Ritorniamo nei pressi della costruzione a monte della diga per imboccare il sentiero G37 che passa nei pressi della struttura dell’ex rifugio Cesare Mores. Salendo in prossimità di un vecchio skilift abbandonato raggiungiamo un cartello giallo che preannuncia il rifugio CAI di Somma Lombardo. Seguiamo infatti il pianoro in direzione del sottostante lago e prima di arrivare al rifugio, nei pressi della piazzuola di arrivo dell’elicottero, notiamo che sotto di noi è posizionato un maschio di stambecco che osserva i nostri movimenti per nulla intimorito. Scattiamo qualche foto e il nostro modello si mette anche in posa, peccato solo che si sia mantenuto all’ombra. Arriviamo al rifugio CAI di Somma Lombardo che quest’anno non ha ancora riaperto quando sono le 13.20. Siamo in marcia da 2h40m, abbiamo effettuato soste per 1h10m e percorso 10 km. Qui facciamo la nostra pausa pranzo con splendida vista sul lago del Sabbione che sta proprio un centinaio di metri sotto di noi. A chiudere l’idilliaco quadro ci pensano le cime del Pizzo del Costone, della Punta d’Arbola e della Punta del Sabbione. Siamo proprio soddisfatti della meta che abbiamo raggiunto. Ci rimettiamo in cammino alle 14.10 e in circa 20 minuti arriviamo alla diga del lago del Sabbione che attraversiamo per raggiungere il versante opposto a quello da dove siamo saliti. Perdiamo quota seguendo una ripida traccia di sentiero sterrato per evitare un passaggio più in alto su residua neve. Dobbiamo quindi risalire qualche metro in più per raggiungere il Pian dei Camosci dove arriviamo alle 15.15. Proseguiamo sul piano che sembra un arenile in alta quota considerata la tanta e finissima sabbia presente. Il piano è chiuso a nord dal versante roccioso che dal Corno Rosso scende sino alla Punta dei Camosci. Risaliamo brevemente la traccia in direzione del rifugio Città di Busto dove arriviamo alle 15.35. Dal rifugio, dove sostiamo una decina di minuti, è visibile Riale e il lago Morasco. Per il rientro optiamo per la discesa meno impegnativa dapprima in direzione dell’Alpe Bettelmatt che raggiungiamo alle 16.30. Attraversata l’alpe decidiamo di procedere lungo la sterrata che scende con lunghi tornanti fino al lago Morasco. In alternativa avremmo potuto imboccare una via più diretta scendendo su sentiero che si ricongiungeva al bivio incontrato in mattinata. Arrivati al lago quando sono le 17.20 seguiamo la carrabile fino alla diga che raggiungiamo in circa venti minuti. Un ultimo sguardo a questo bellissimo paesaggio e scendiamo seguendo la strada fino al parcheggio della nostra auto dove arriviamo alle 17.55.
 
Come spesso accade le condizioni meteo favorevoli contribuiscono in maniera determinante a giudicare più o meno positivamente una escursione. Oggi non potevamo auspicare una giornata migliore. Cielo terso, leggera brezza mai fastidiosa, il tutto a valorizzare dei panorami che già sono splendidi. Proprio una bella giornata trascorsa in montagna da ricordare.
 
Dati complessivi:
Km percorsi: 20,5;
Tempo marcia: 5h50m;
Tempo sosta: 2h35m;
Ascesa: mt. 980 circa;
Velocità media in marcia: 3,5 km/h;
Velocità media totale: 2,4 km/h.

Tourengänger: Angelo63, Danilo54
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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GIBI hat gesagt:
Gesendet am 11. Juli 2020 um 22:25
... ci tenevate proprio tanto a questo Lago dei Sabbioni e viste le belle foto direi che avevate pienamente ragione a voler fare un escursione in questa splendida zona !

ciao Giorgio

Angelo63 hat gesagt: RE:
Gesendet am 11. Juli 2020 um 22:41
Si Giorgio, è una zona che merita proprio di essere visitata.
Di percorsi ce ne sono tantissimi e comunque siamo stati agevolati dalle perfette condizioni meteo.

Ciao, angelo


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