Cima di Cugn (2237 m) e Monte Marmontana (2316 m)
|
||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Parcheggiata l'auto di Silvia in uno posteggio gratuito nel paese di Carena, all'imbocco della strada sterrata che porta all'Alpe Giumello. E' possibile transitare in auto sulla strada sterrata pagando un ticket. Ma un cartello indica la presenza di lavori in questo periodo, per cui optiamo per proseguire a piedi.
Camminiamo per circa 6 km sulla strada e poi tagliamo per un prato verso nord e poi est raggiungendo l'Alpe Giumello. Seguiamo le segnaletiche per San Jorio. Passiamo per pini sempreverdi e man mano che saliamo la vista si apre sul lago di Maggiore. Per verdissimi pratoni arriviamo e ultimo tratto in salita, arriviamo al Passo San Jorio. Qualcuno è pure salito in bici, da non so quale versante!
Guardando sul versante della Valle San Jorio si vede appena sotto il Rifugio San Jorio. Per raggiungere la Cima di Cugn saliamo per un ripido sentiero a tratti roccioso, a sinistra. Raggiunta quest'ultima cima, una bellissima e semplice cresta prettamente erbosa ci conduce alla Marmontana.
Il cielo si annuvola ulteriormente e il sipario piovoso che prima vedavamo in lontananza ci raggiunge.
Indossato il guscio riprendiamo la cresta e senza passare dalla Cima di Cugn scendiamo al Passo San Jorio. Qualcosa mi passa davanti il viso, mi volto alla mia destra e scorgo tra i cespugli un piccolo nido con delle uova. Che regalo!
Il panorama sul lago che si mostra incorniciato tra pendii che formano una V, risulta ora più mistico.
Per non riprendere la via di salita, scesi di 200 metri dal passo, svoltiamo a destra e tra pini mughi e conifere in dolce discesa , sotto un bell'acquazzone, raggiungiamo l'edificio doganale Giggio. La discesa diventa ora più brusca scorre tra una splendida faggeta. Percorriamo un falsopiano, finalmente all'asciutto, e proseguiamo in parte lungo il torrente che attraverseremo per un ponte in legno. Sbuchiamo sull'interminabile strada jeppabile per riporta a Carena.
Ad attenderci a Carena sta un local che, senza mezzi termini, ci fa capire che non siamo le benvenute. Sostiene il posto auto a fianco la sua casa, con righe bianche e cartello blu 'P' senza disco orario o particolari note, sia di sua proprietà. Pur motivandolo che da li a poco ce ne saremmo andate, non è riuscito ad esprimere la sua 'benevolenza'. Non dimenticheremo mai quel "Fuor di Bal" ricevuto con tanto amore.
E per non finire, mentre scendiamo in auto, appena fuori Carena, un auto scende con il baule aperto dentro cui sta qualcuno che tiene le briglie dei cavalli a seguito.
Camminiamo per circa 6 km sulla strada e poi tagliamo per un prato verso nord e poi est raggiungendo l'Alpe Giumello. Seguiamo le segnaletiche per San Jorio. Passiamo per pini sempreverdi e man mano che saliamo la vista si apre sul lago di Maggiore. Per verdissimi pratoni arriviamo e ultimo tratto in salita, arriviamo al Passo San Jorio. Qualcuno è pure salito in bici, da non so quale versante!
Guardando sul versante della Valle San Jorio si vede appena sotto il Rifugio San Jorio. Per raggiungere la Cima di Cugn saliamo per un ripido sentiero a tratti roccioso, a sinistra. Raggiunta quest'ultima cima, una bellissima e semplice cresta prettamente erbosa ci conduce alla Marmontana.
Il cielo si annuvola ulteriormente e il sipario piovoso che prima vedavamo in lontananza ci raggiunge.
Indossato il guscio riprendiamo la cresta e senza passare dalla Cima di Cugn scendiamo al Passo San Jorio. Qualcosa mi passa davanti il viso, mi volto alla mia destra e scorgo tra i cespugli un piccolo nido con delle uova. Che regalo!
Il panorama sul lago che si mostra incorniciato tra pendii che formano una V, risulta ora più mistico.
Per non riprendere la via di salita, scesi di 200 metri dal passo, svoltiamo a destra e tra pini mughi e conifere in dolce discesa , sotto un bell'acquazzone, raggiungiamo l'edificio doganale Giggio. La discesa diventa ora più brusca scorre tra una splendida faggeta. Percorriamo un falsopiano, finalmente all'asciutto, e proseguiamo in parte lungo il torrente che attraverseremo per un ponte in legno. Sbuchiamo sull'interminabile strada jeppabile per riporta a Carena.
Ad attenderci a Carena sta un local che, senza mezzi termini, ci fa capire che non siamo le benvenute. Sostiene il posto auto a fianco la sua casa, con righe bianche e cartello blu 'P' senza disco orario o particolari note, sia di sua proprietà. Pur motivandolo che da li a poco ce ne saremmo andate, non è riuscito ad esprimere la sua 'benevolenza'. Non dimenticheremo mai quel "Fuor di Bal" ricevuto con tanto amore.
E per non finire, mentre scendiamo in auto, appena fuori Carena, un auto scende con il baule aperto dentro cui sta qualcuno che tiene le briglie dei cavalli a seguito.
Tourengänger:
martynred

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (3)