Monte Vertosan Mt. 2822
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....eccoci ai due giorni di ferie dedicati alla Valle d’Aosta…pensiamo e ripensiamo quale giornate scegliere e alla fine ci lasciamo tentare dal fatto che il martedì sarà bello, per il mercoledì sembra incerto al pomeriggio.. comunque si va...dannate previsioni che se le segui attentamente capisci che ci sono buone speranze, ma le solite iconine del sole, con la nuvoletta e due gocce di pioggia e magari il temporale fanno subito pensare al peggio… Ma andiamo per ordine.. innanzitutto siamo in valle d’Aosta e per due giorni abbiamo la compagnia del nostro amico valdostano, che ci farà da guida, un vero conoscitore di tutta la Valle d’Aosta, dei sentieri ufficiali e anche di quelli meno conosciuti… insomma un super esperto!!!!
Il primo giorno lo dedichiamo alla salita del monte Vertosan che si rivela un’ escursione completa e appagante, un bel boschetto, un bel rifugio, un museo a cielo aperto, laghi alpini…se ci aggiungi che abbiamo anche raggiunto una cima, direi che la giornata è stata completa.
Ma vorrei soffermarmi sulle tante, tutte belle ed elaborate statue lignee che accompagnano l’escursionista fin dalla partenza da Vetan fino al rifugio Mont Fallère, raffiguranti animali e personaggi della montagna e non solo.
Siamo partiti da Vetan, dal parcheggio si parte a destra in corrispondenza delle paline salendo un breve ripido pendio che sbuca nei pascoli.
Poi si costeggia in leggera salita un torrentello e si arriva ad un costone prima del quale ci viene dato il benvenuto nel “museo a cielo aperto”.
Si risale il costone dapprima nel bosco, uscendo poi fuori da esso per giungere, al suo termine, ad incrociare una poderale che si percorre fino al rifugio.
Dal rifugio si punta decisamente verso l’ampia insellatura del Col Fenêtre e da qui si va a sinistra fino a giungere su evidente traccia che passa tra sassi ed erba alla panoramica vetta, troviamo ancora un nevaio, che però non presenta alcuna difficoltà.
Il panorama è eccezionale verso nord sulla catena del Monte Bianco e gli altri “4000″ svizzeri sino al Cervino; dal versante sud, invece, è ampio il colpo d’occhio sul gruppo dell’Emilius, del Gran Paradiso, sul Rutor e le innumerevoli cime aostane.
Per il ritorno il nostro amico ci fa compiere un giro parziale ad anello, portandoci a vedere tre splendidi laghetti, il lago Morto, il lago Clapin e il lago delle Rane, con ritorno di nuovo al rifugio.
Arrivati alla macchina la giornata non è finita….. dobbiamo fare un po’ di compere……generi alimentari e non solo…. ma soprattutto ci preoccupa l’escursione che dovremo fare domani… è facile…. ma riusciremo a tenere il ritmo del nostro amico…. sempre più allenato, e chi riesce stargli dietrooooo…..!!!!!
Nadia e Graziano
Il primo giorno lo dedichiamo alla salita del monte Vertosan che si rivela un’ escursione completa e appagante, un bel boschetto, un bel rifugio, un museo a cielo aperto, laghi alpini…se ci aggiungi che abbiamo anche raggiunto una cima, direi che la giornata è stata completa.
Ma vorrei soffermarmi sulle tante, tutte belle ed elaborate statue lignee che accompagnano l’escursionista fin dalla partenza da Vetan fino al rifugio Mont Fallère, raffiguranti animali e personaggi della montagna e non solo.
Siamo partiti da Vetan, dal parcheggio si parte a destra in corrispondenza delle paline salendo un breve ripido pendio che sbuca nei pascoli.
Poi si costeggia in leggera salita un torrentello e si arriva ad un costone prima del quale ci viene dato il benvenuto nel “museo a cielo aperto”.
Si risale il costone dapprima nel bosco, uscendo poi fuori da esso per giungere, al suo termine, ad incrociare una poderale che si percorre fino al rifugio.
Dal rifugio si punta decisamente verso l’ampia insellatura del Col Fenêtre e da qui si va a sinistra fino a giungere su evidente traccia che passa tra sassi ed erba alla panoramica vetta, troviamo ancora un nevaio, che però non presenta alcuna difficoltà.
Il panorama è eccezionale verso nord sulla catena del Monte Bianco e gli altri “4000″ svizzeri sino al Cervino; dal versante sud, invece, è ampio il colpo d’occhio sul gruppo dell’Emilius, del Gran Paradiso, sul Rutor e le innumerevoli cime aostane.
Per il ritorno il nostro amico ci fa compiere un giro parziale ad anello, portandoci a vedere tre splendidi laghetti, il lago Morto, il lago Clapin e il lago delle Rane, con ritorno di nuovo al rifugio.
Arrivati alla macchina la giornata non è finita….. dobbiamo fare un po’ di compere……generi alimentari e non solo…. ma soprattutto ci preoccupa l’escursione che dovremo fare domani… è facile…. ma riusciremo a tenere il ritmo del nostro amico…. sempre più allenato, e chi riesce stargli dietrooooo…..!!!!!
Nadia e Graziano
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