Pizzo Cassinello - una escursione sorprendentemente facile!
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Dopo aver sfruttato innumerevoli volte le descrizioni in questo sito, ho deciso che era giunto il momento di dare anche il mio contributo. Quindi eccomi qui con la mia prima descrizione in Hikr.
Decido di salire il mio nono 3mila, il sesto in solitaria. Scelgo il Cassinello perché dalle descrizioni sembra alla mia portata.
Sveglia presto, e alle 07:15 sono in partenza dal bivio Larecc, molto titubante... sono in solitaria, le previsioni meteo danno pioggerellina e temperature sotto zero in vetta, ed ho paura che sia troppo presto per osare un 3mila. Nelle recensioni degli anni passati, nessuno era andato così presto ad inizio stagione. Ma prendo coraggio e mi dico: "proviamo... alla peggio torno indietro!". Il cartello indica 3h10min fino al Passo Soreda.
Appena arrivo nei pressi dell'Alpe Scaradra di sotto, la vista della corona della zona della Cima d'Aquila mi inquieta. Tanta neve già in basso. Inizio già a meditare vette alternative, ma nella zona c'è solo il "Torno", e non mi attira. Oramai sono in ballo, e tanto vale provare.
Passati con un po' di fatica i riali in piena (nella notte c'è stata tempesta, e i giorni prima era molto caldo in quota), arrivo a quota 2526 ed inizio la ripida salita su una sassaia molto instabile in direzione Passo Soreda.
A mia grande sorpresa tutta la salita fino al passo è sgombra da neve. Quasi non ci credo... tutto facile a salire! Ed io che ipotizzavo chissà quali difficoltà. Anche se immagino che scendere sarà molto più complicato. La salita è marcata bianco-rosso, grazie anche al fatto che molte catene aiutano la progressione in caso di neve. Rimane il fatto che ho fatto molti bianco-blu decisamente più facili di questa salita, e quindi questa marcatura bianco-rosso mi lascia molto perplesso.
Con 30min di anticipo, dopo 2h40min arrivo in cima al Passo Soreda e li il clima cambia completamente. Tira un forte e freddo vento, ed è tutto pieno di neve. Torno indietro qualche metro per proteggermi dietro ad un grosso masso, nel frattempo che indosso degli abiti più pesanti. Tiro fuori ramponi e picozza e parto. Il cartello indica 1h di bianco-blu fino in vetta.
Subito nei primi metri trovo un piccolo traversino su neve che mi fa pensare: "ma non starò facendo una cavolata?!". Ma passati quei pochi metri, a grande sorpresa tutta la salita fino in vetta si rivela estremamente facile. Omini e segni bianco-blu indicano continuamente la via ed è impossibile perdersi. Le placche sono un po' ghiacciate, ma i ramponi su quelle leggere pendenze tengono che è una meraviglia. La neve è portante, e sprofondo sempre solo fino alle caviglie. L'unica difficoltà è la quota. Arrivato in zona 3mila mi sembra di affannare e fare fatica sulla neve. Infatti arrivo in vetta dopo 1he15min. Quindi con 15 minuti di troppo rispetto al tempo cartello.
Rimango in vetta pochi minuti. Tanto la nebbia non mi fa vedere nulla, ed ho paura che con il salire della temperatura la neve possa iniziare ad essere meno portante.
In un lampo sono di nuovo indietro al passo. Tolgo i ramponi, ed inizio la discesa. E subito mi accorgo che questa è l'unica vera difficoltà della giornata. Scendere da questa sassaia senza fare partire frane. Nemmeno il tempo di pensarlo, che un grosso masso di quasi un metro si muove sotto il mio piede e precipita per diversi metri verso valle, creando una piccola frana, con io che urlo "sassoooo" sperando che non stesse salendo nessuno. Fortunatamente si arresta tutto quasi subito, con io che tiro un grosso respiro di sollievo.
Ripreso dallo spavento, continuo la mia discesa con molta più attenzione di prima.
Finita la zona con pericolo di caduta sassi, mi godo un rapido pranzo, e poi con passo lento alle 14:45 sono di nuovo all'auto in zona Larecc.
Conclusioni:
Vetta estremamente facile, ma la salita e discesa dal passo non è da sottovalutare.
La picozza col senno di poi, non serviva a nulla, ma i ramponi sono stati fondamentali.
Sono stato fortunato a trovare neve portante. Oggi era l'unico giorno freddo di questo periodo. Probabilmente domani che danno molti gradi in più, sarebbe molto più faticoso salire.
Consiglio di fare questa salita ad agosto senza neve, oppure in un giorno freddo come questo.
Spino
Decido di salire il mio nono 3mila, il sesto in solitaria. Scelgo il Cassinello perché dalle descrizioni sembra alla mia portata.
Sveglia presto, e alle 07:15 sono in partenza dal bivio Larecc, molto titubante... sono in solitaria, le previsioni meteo danno pioggerellina e temperature sotto zero in vetta, ed ho paura che sia troppo presto per osare un 3mila. Nelle recensioni degli anni passati, nessuno era andato così presto ad inizio stagione. Ma prendo coraggio e mi dico: "proviamo... alla peggio torno indietro!". Il cartello indica 3h10min fino al Passo Soreda.
Appena arrivo nei pressi dell'Alpe Scaradra di sotto, la vista della corona della zona della Cima d'Aquila mi inquieta. Tanta neve già in basso. Inizio già a meditare vette alternative, ma nella zona c'è solo il "Torno", e non mi attira. Oramai sono in ballo, e tanto vale provare.
Passati con un po' di fatica i riali in piena (nella notte c'è stata tempesta, e i giorni prima era molto caldo in quota), arrivo a quota 2526 ed inizio la ripida salita su una sassaia molto instabile in direzione Passo Soreda.
A mia grande sorpresa tutta la salita fino al passo è sgombra da neve. Quasi non ci credo... tutto facile a salire! Ed io che ipotizzavo chissà quali difficoltà. Anche se immagino che scendere sarà molto più complicato. La salita è marcata bianco-rosso, grazie anche al fatto che molte catene aiutano la progressione in caso di neve. Rimane il fatto che ho fatto molti bianco-blu decisamente più facili di questa salita, e quindi questa marcatura bianco-rosso mi lascia molto perplesso.
Con 30min di anticipo, dopo 2h40min arrivo in cima al Passo Soreda e li il clima cambia completamente. Tira un forte e freddo vento, ed è tutto pieno di neve. Torno indietro qualche metro per proteggermi dietro ad un grosso masso, nel frattempo che indosso degli abiti più pesanti. Tiro fuori ramponi e picozza e parto. Il cartello indica 1h di bianco-blu fino in vetta.
Subito nei primi metri trovo un piccolo traversino su neve che mi fa pensare: "ma non starò facendo una cavolata?!". Ma passati quei pochi metri, a grande sorpresa tutta la salita fino in vetta si rivela estremamente facile. Omini e segni bianco-blu indicano continuamente la via ed è impossibile perdersi. Le placche sono un po' ghiacciate, ma i ramponi su quelle leggere pendenze tengono che è una meraviglia. La neve è portante, e sprofondo sempre solo fino alle caviglie. L'unica difficoltà è la quota. Arrivato in zona 3mila mi sembra di affannare e fare fatica sulla neve. Infatti arrivo in vetta dopo 1he15min. Quindi con 15 minuti di troppo rispetto al tempo cartello.
Rimango in vetta pochi minuti. Tanto la nebbia non mi fa vedere nulla, ed ho paura che con il salire della temperatura la neve possa iniziare ad essere meno portante.
In un lampo sono di nuovo indietro al passo. Tolgo i ramponi, ed inizio la discesa. E subito mi accorgo che questa è l'unica vera difficoltà della giornata. Scendere da questa sassaia senza fare partire frane. Nemmeno il tempo di pensarlo, che un grosso masso di quasi un metro si muove sotto il mio piede e precipita per diversi metri verso valle, creando una piccola frana, con io che urlo "sassoooo" sperando che non stesse salendo nessuno. Fortunatamente si arresta tutto quasi subito, con io che tiro un grosso respiro di sollievo.
Ripreso dallo spavento, continuo la mia discesa con molta più attenzione di prima.
Finita la zona con pericolo di caduta sassi, mi godo un rapido pranzo, e poi con passo lento alle 14:45 sono di nuovo all'auto in zona Larecc.
Conclusioni:
Vetta estremamente facile, ma la salita e discesa dal passo non è da sottovalutare.
La picozza col senno di poi, non serviva a nulla, ma i ramponi sono stati fondamentali.
Sono stato fortunato a trovare neve portante. Oggi era l'unico giorno freddo di questo periodo. Probabilmente domani che danno molti gradi in più, sarebbe molto più faticoso salire.
Consiglio di fare questa salita ad agosto senza neve, oppure in un giorno freddo come questo.
Spino
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Spino

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