Ritorno al Generoso (e al Baraghetto)

Mai come in questo caso si può parlare di ritorno: da un lockdown peraltro prolungato e su una montagna che non visitavo da tempo ma che è sempre stata una meta di riferimento per me escursionista sconclusionato.
Al Generoso son salito da ogni versante, tranne quello della variante che avendo visto oggi finamente segnalata metto in agenda per una giornata avventurosa.
Senza alcun ricordo di allenamento e con un breve pomeriggio a dispozione, oggi la salita è quella turistica che prende il via dal parcheggio alla Peonia.
Con me c'è Andrea che non è mai stato qui e al quale avrei voluto presentare il panorama mozzafiato che da queste altezze si gode. Purtroppo la giornata è velata, resta il piacere di rimettere i piedi sui monti, per gli sguardi infiniti verranno tempi migliori.
Transitando per la stazione di Bellavista, risaliamo il bosco e prendiamo il lungo traverso pianeggiante esposto sulla valle di Muggio, al termine del quale risaliamo sul lungo diagonale che adduce alla stazione di monte e al Fiore di Pietra che sembrano a un passo ma non arrivano mai.
Brevissima sosta e procediamo sul lastricato in cima alla vertiginosa parete ovest sino in vetta, dove c'è il solito trigonometrico e la solita ringhiera. Manca, come detto, il solito panorama. Un'arietta freschina ci ritempra.
Per dare un po' di brio alla gita, scendiamo per il sentiero protetto sulla cresta nord, in un paio di passi occorre districarsi rispetto alle opposizioni di I/II grado.
Giunti alla selletta, noto con piacere l'innesto segnalato bianco azzurro alla via delle Variante, ben evidente è anche la successiva bollatura. Per quanto ne so, la discesa per questa traccia che sfrutta cengie su pareti spesso verticali è da sconsigliare. Se mai sarà, la proverò in salita.
Il Baraghetto è molto vicino, risaliamo la cresta opposta e in pochi minuti giungiamo alla croce da dove diparte la cresta opposta solcata dalla ben nota Ferrata Angiolino.
Per la via di salita torniamo alla selletta e poi con il traverso alto prima e per prati poi arriviamo di nuovo alla stazione.
Da qui, stessa strada dell'andata salvo una breve divagazione in splendido bosco che ci consente di guadagnare un po' di strada e tempo nel giungere all'auto che ci attende da tre ore, opportunamente accomodata grazie ai 2.50 euro richiesti per lo stazionamento.
Classificazione T3 solo sulla cresta nord in discesa dal Generoso, altrimenti T1/T2.
Dislivello comprensivo di salita al Baraghetto, tempi con 20 minuti di pause.
Sviluppo: 8 km circa; SE: 14 km circa.