Lago della Froda (2363 m) – Bike & Hike


Publiziert von siso , 4. Juni 2020 um 18:00.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum: 2 Juni 2020
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Mountainbike Schwierigkeit: L - Leicht fahrbar
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Pizzo di Rod   Gruppo Pizzo Castello 
Zeitbedarf: 5:15
Aufstieg: 1244 m
Strecke:Posteggio Ghéiba (1160 m) – Barriera sul Fiume Peccia (1197 m) – Imbocco Galleria Piode del Masnee (1452 m) o Frodalta – Casgioléir (1560 m) – Sassello (1583 m) – Corte della Froda (1765 m) – Piatto della Froda (2159 m) – Filo della Tanèda (2260 m) – Lago della Froda (2363 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Locarno – Losone – Valle Maggia – Val Lavizzara – Valle di Peccia – Piano di Peccia – Posteggio a Ghéiba.
Unterkunftmöglichkeiten:Capanna Poncione di Braga; Ristorante con alloggio Medici a Peccia.
Kartennummer:C.N.S. No. 1271 – Basòdino - 1:25000.

Magnifica escursione con la mtb in un paesaggio alpino spettacolare.

La meta prefissata era l’Alpe Piatto della Froda, tuttavia, le ottime condizioni mi hanno spinto fino al Lago della Froda, nell’alta Valle di Peccia.

 

Inizio dell’escursione: ore 8.15

Fine dell’escursione: ore 13.30

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1018 hPa

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3200 m

Temperatura alla partenza: 9,5°C

Temperatura all’ingresso della galleria, ore 8.33: 16°C

Temperatura al rientro: 25°C

Velocità media del vento: 10 km/h

Sorgere del sole: 5.35

Tramonto del sole: 21.12

 

Sveglia alle 5:00, partenza da casa alle 5:55, arrivo a Ghéiba alle 7:55, dopo 105,6 km d’auto, compresa una pausa caffè.

La distesa di Piano di Peccia accoglie i visitatori con una grandiosa fioritura, soprattutto di margherite (Leucanthemum vulgare), che si estende per centinaia di metri. Alzando lo sguardo, l’attrazione principale è costituita da due fantastiche cime rocciose che si ergono a nord-ovest: il Pizzo Castello (2807 m) e il Pizzo della Rossa (2578 m).

Lasciata l’auto al parcheggio della cava di marmo, a circa 1160 m di quota, inforco la bici e alle 8:15 inizio la salita sulla pista degli alpeggi. Aggirata la barriera affronto i tornanti che si sviluppano di fianco alla cava, in un bosco misto di latifoglie e conifere. In 17 min arrivo all’imbocco del tunnel, risanato e messo in sicurezza nel periodo aprile/giugno 2016 con una spesa complessiva di oltre 500'000 CHF.

La temperatura si è notevolmente alzata: il termometro agganciato alla palina dei segnavia indica 16°C. La Cascata del Ri della Crosa oggi è eccezionale: l’incredibile salto è perfettamente fotografabile dall’ingresso della galleria. Prima di entrare, prudenzialmente indosso la lampada frontale. Dopo due metri vedo tuttavia un interruttore che permette di accendere le luci: rimangono attive per 15 minuti. La visibilità è perfetta e il fondo, ancorché umido, non è scivoloso. Percorro i 660 m (secondo i miei calcoli) in circa 7 minuti, compresa una sosta per vedere un’uscita a metà tunnel. Altre fonti scrivono che la galleria è lunga 700 m e altre ancora 800 m.

Il primo gruppo di baite che incontro è a Casgioléir (1560 m); sono allineate, dall’alto al basso, probabilmente per una maggior difesa contro le valanghe. Trecento metri più avanti arrivo al corte Sassello (1583 m). Qui scambio qualche parola con Manuel, l’alpigiano, che sta mungendo le capre. Presto ci sarà la transumanza anche per le vacche, mentre che i maiali già si trovano al corte principale. Una bella cappella, edificata sul poggio di Sassello, invita ad una sosta.

Il paesaggio si apre ed offre molti spunti fotografici: il lariceto, i rododendri in fiore, la cascata di Casgioléir,  il Poncione dei Laghetti

Sono estasiato da queste visioni; non condivido le impressioni che ha avuto il naturalista Luigi Lavizzari, in visita a questi alpeggi il 12 settembre 1848 e che ha descritto nelle “Escursioni nel Cantone Ticino, 1859-1863” con le seguenti riflessioni:

Da Peccia all’Alpe Froda

Dopo due giorni di non interrotta pioggia, che ci costrinse a rimanere in Peccia inoperosi, entrammo di nuovo nella valle, ma cogli auspicii del più sereno mattino. Dopo un’ora e mezzo di cammino vedemmo nell’alveo del torrente voluminosi massi di calcare bianco a grani cristallini; la qual roccia si stende sulla destra della valle, fra gli strati di micaschisto, e vien ridotta in calce. Attraggono l’occhio ivi presso potenti cascate, mentre per lungo sentiero ci dirige­vamo all’alpe Froda. Le cascine di quell’alpe siedono in gigantesco bacino, coronato di nude e cadenti rupi, sotto le quali si stendono verdissime selve di larici, temprando lo squallore di una desolante sterilità. Qual singolare contrapposto colle ridenti scene che la na­tura dispiega in riva ai vicini laghi! Là un divino sor­riso seduce l’anima; qui un prestigio di potenza e di orrore!...

 

Il Corte della Froda (1765 m) si presenta come uno degli alpeggi più moderni di tutto il Ticino. Il caseggiato è disposto su due piani in blocchi BKS di cemento e con copertura in lamiera ondulata. Le porte sono in alluminio anodizzato, le imposte in legno, la caldaia in rame è da 1400 litri. Il piazzale è coperto con mattonelle in cemento e la fontana è a tre vasche. Sul lato ovest è posto un grande contenitore cilindrico, colmo di pezzi di legno di larice, che riscalderanno la caldaia per produrre il rinomato formaggio Bolla Froda (75% latte di mucca e 25% latte di capra). 
Riprendo la bici e mi avvio sulla carrareccia, sempre più coperta da chiazze di neve. Il punto chiave della salita è il superamento del ponte di neve sul Ri di Mottone, a circa 1843 m di quota. Il cedimento della neve causerebbe una caduta di un paio di metri nell'alveo del torrente. Il ponte regge, ma dopo 20 metri c'è un'altra insidia: il guado del Ri della Froda. Anche in questa prova me la cavo bene, senza cadute e senza inzuppare le scarpe. 

Nel tratto successivo devo attraversare altri nevai, con neve della giusta consistenza, né troppo gelata, né troppo molle. Alle 10:20, dopo un paio d’ore dalla partenza, arrivo al corte Piatto della Froda (2159 m). È un poggio molto suggestivo e panoramico. Il tempo è così bello che decido di continuare a piedi, almeno fino al Filo della Tanèda (2260 m).

La fauna non manca: vedo un branco di sei camosci, una pernice e un fagiano di monte. La salita è comoda; seguo tracce di sentiero e rocce montonate, evitando quando possibile i nevai e le zone umide. In 25 min pervengo alla sella, dalla quale posso scorgere il Rifugio Poncione di Braga, capanna raggiunta il 20 febbraio scorso con le racchette da neve. Sono insaziabile: ho voglia di salire ancora. In ulteriori venti minuti arrivo alla conca che ospita il Lago della Froda (2363 m): geschafft!
 

                                         Lago della Froda (2363 m)

Il seducente Poncione di Braga (2863 m) dista 1,5 km; prima o poi dovrò decidermi ad affrontarlo, con o senza gli sci.

La discesa, sia nel tratto a piedi sia in quello con la bici è godibilissima; non devo nemmeno coprirmi con la giacca a vento, perché la temperatura dell’aria è assai gradevole.

 

Bellissima gita nell’Alta Valle di Peccia con condizioni meteo ideali.

 

Tempo totale: 5 h 15 min

Tempo di salita: 3 h 10 min

Tempi parziali

Posteggio Ghéiba (1160 m) – Imbocco Galleria Frodalta (1452 m): 17 min

Imbocco Galleria Frodalta (1452 m) – Sassello (1583 m): 28 min

Sassello (1583 m) – Corte della Froda (1765 m): 28 min

Corte della Froda (1765 m) – Piatto della Froda (2159 m): 1 h 20 min

Piatto della Froda (2159 m) – Lago della Froda (2363 m): 45 min

Lago della Froda (2363 m) – Ghéiba (1160 m): 2 h

Dislivello in salita: 1244 m

Quota massima: 2363 m

Quota minima: 1160 m

Sviluppo complessivo: 26,3 km

Difficoltà: F
Consumo batteria: 64%

Coordinate Lago della Froda: 686'211 / 143'793

Copertura della rete cellulare: Swisscom, assenza di segnale fino al crinale presso il Lago della Froda.

Tourengänger: siso


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Kommentare (6)


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Gesendet am 4. Juni 2020 um 18:42
Siso sei incontenibile !
Con questa sei al triathlon

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. Juni 2020 um 20:00
È vero, non ci avevo pensato. Ho beccato la giornata giusta!
Grazie Giorgio, a presto!

GIBI hat gesagt: RE:
Gesendet am 7. Juni 2020 um 11:58
.. gli servirebbe la frazione a nuoto nel Lago della Froda ma penso sia ancora un po' presto per realizzarla !

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 7. Juni 2020 um 13:03
Nel Lago della Froda effettivamente è ancora un po' presto, comunque, sopra Ponte Brolla c'erano già lunghe file di auto posteggiate dai bagnanti nel fiume Maggia.

Amedeo hat gesagt: RE:
Gesendet am 9. Juni 2020 um 18:08
Siso, per l'anno prossimo a Tokyo (2020 ma....2021).....decathlon!
Bella escursione
Ciao
Amedeo

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 9. Juni 2020 um 20:41
Ciao Amedeo!
Ho partecipato una sola volta ad una gara di decathlon, da ragazzo. Ricordo che Il lancio del giavellotto mi penalizzò parecchio. Nella fase dei passi incrociati qualche cosa non funzionò: il giavellotto fece alcune giravolte e toccò il terreno dopo soli 17,30 m. Da allora capii che non era il mio sport...
siso.


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