Pellegrinaggio al Sacro Monte di Varese 2020 (in tempo di covid)


Publiziert von morgan , 5. Juni 2020 um 12:29.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 2 Juni 2020
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 8:30
Aufstieg: 1200 m
Abstieg: 1200 m
Strecke:26,7km

Il pellegrinaggio al Sacro Monte di Varese è una tradizione consolidata che porta la comunità parrocchiale di Canonica a celebrare la santa Messa nel santuario durante il mese mariano. Negli anni passati i fedeli delle parrocchie di Canonica, Cuvio, Cavona, Duno, Cassano, Rancio e Ferrera si ritrovavano alla Prima Cappella per partecipare alla processione lungo la Via Sacra guidati dal proprio sacerdote e accompagnati dalla banda di Cuvio e quindi assistevano alla Santa Messa nel santuario. E' tradizione che un gruppo di pellegrini vi giunga a piedi partendo dalla parrocchia di origine. Quest'anno, a causa dell'emergenza sanitaria, questa tradizione si interrompe. Andrea propone di mantenere viva questa usanza almeno per quanto riguarda il cammino non essendoci la possibilità di fare celebrazioni. Per cambiare un po' il percorso di andata che, normalmente, si svolge con prevalenza su asfalto optiamo per raggiungere la Prima Cappella via Orino- Velate sul sentiero 310. Non essendoci vincoli di orari, e per evitare la consueta levataccia, Andrea stabilisce il ritrovo alle 8.30 al parcheggio dell'ex albergo Belvedere a Orino. Siamo in 7, di cui 3 (Eleonora, Daniele e Alfredo) arrivati a piedi da Cuvio. Iniziamo il cammino attraversando le vie del borgo e andando a prendere la pista forestale che corrisponde al sentiero 310a. Al campo sportivo di Orino ci attende Darico che ci accompagnerà nel primo tratto del percorso. Percorriamo la comoda pista forestale pianeggiante che ci porta nei pressi di Cerro di Caldana dove imbocchiamo il "Sentiero delle sculture" dove si possono ammirare le opere scolpite negli alberi morti dall'artista locale Sergio Terni che, da qualche anno dedica il tempo libero a questa attività. Dopo esserci soffermati a scattare varie foto riprendiamo la via che prende a salire decisamente. Al bivio successivo delle 4 strade optiamo per lasciare il 310a e proseguire la salita in direzione del Monte Morto. Deviamo nel bosco per visitare un masso erratico caratterizzato dalla presenza di uno scalpello infisso lateralmente in un tentativo di spaccare la roccia e da una figura di un volto stilizzato incisa sul lato superiore. Ritroviamo il sentiero, ora in discesa, che va a riprendere il 310a passando dalla Casa dell'acqua e dalla radura di Caddè. Il tratto del Monte Morto è un percorso molto frequentato dai mountain bikers, poiché su fondo compatto e pendenze regolari. Ritrovato il 310a proseguiamo il cammino reso agevole dal terreno pianeggiante e dall'ombreggiatura boschiva. Nei pressi della Cascina Zambella salutiamo Darico, che deve rientrare, e continuiamo la marcia. Sempre seguendo il 310a percorriamo il tratto stradale del Poggio per poi rientrare nel bosco e sbucare nelle vie di Velate. Su sentiero saliamo al parcheggio di piazzale Montanari dove prendiamo la scalinata che ci porta all'imbocco del Viale del Santuario. Sono le 11.50 quando passiamo sotto l'arco del rosario che immette alla Via delle Cappelle. Percorriamo, sotto il sole, l'ampio viale acciottolato col le 14 cappelle dedicate ai misteri del rosario che conduce al Santuario di Santa Maria al Monte. Con le ormai consuete misure di precauzioni che l'emergenza sanitaria impone ( disinfezione delle mani, mascherina, distanziamento) entriamo nel santuario e dedichiamo un momento alla preghiera. Usciti sulla piazzetta del Monastero, dopo le foto di rito, iniziamo la marcia per il lungo rientro. Nei precedenti pellegrinaggi con la comunità parrocchiale era tradizione il picnic in pineta presso il piazzale Pogliaghi, oggi la pineta è affollata per cui proseguiamo oltre. Imbocchiamo il sentiero 301 verso il passo Pizzelle e, poco dopo, sul prato affacciato alla valle della Rasa ci concediamo la pausa-pranzo. Sull'affollato sentiero riprendiamo il cammino fino al passo Pizzelle. Qui Andrea ci propone una variante fuori sentiero. Saliamo nel bosco in direzione della fascia rocciosa, troviamo una traccia che taglia il pendio quindi, nella zona della palestra di roccia prendiamo a salire nel bosco ravanando su terreno instabile. Sbuchiamo in un ampio canale a fianco di un'alta parete di roccia con affissa una targa commemorativa. Risaliamo il pendio fra tratti di roccia che richiedono una facile arrampicata e tratti erbosi. Guadagniamo quota trovando un sentiero che porta ad un panoramico pianoro sopra le pareti. Dopo qualche scatto fotografico, aggiriamo la recinzione dell'area militare e sbuchiamo sulla strada asfaltata poche decine di metri prima dell'ampio piazzale della Batteria. Sulla strada scendiamo al bivio dove si imbocca la via militare per il forte di Orino. Optiamo per il sentiero 307 che aggira la punta Paradiso, che ospita l'osservatorio, restando sul versante nord. Raggiungiamo il "pratone" affacciato a sud da dove, con un breve strappo si raggiunge una prima cima con la "madonna degli aviatori". Ripreso il sentiero proseguiamo sulla panoramica cresta dove incontriamo, poco dopo, la cima della Punta di Mezzo (1227), punto più elevato del massiccio Campo dei Fiori. Sulla cresta arriviamo ad un bivio dove lasciamo il 307, che scende in pineta sulla strada militare, ma proseguiamo sulla cresta in direzione Merigetto, su sentiero che scende, sempre sulla strada militare, più avanti sulla sella fra la Punta di Mezzo e la Punta Meriget. Proseguiamo sulla via che ci porta all'ampio piazzale di vetta del Forte di Orino. Dopo una breve sosta sull'affollata cima cominciamo la discesa verso Orino sul sentiero 302. Deviamo poco dopo sul sentiero detto "Scarett" o "del Fò gross". Questo non è un sentiero ufficiale del Parco del Campo dei Fiori, ma una via alternativa priva di manutenzione, con bollatura rossa o con segni, più vecchi, giallo-rossi. E' adatta solo ad escursionisti esperti presentando tratti esposti e altri che richiedono facile arrampicata. Naturalmente è più facile percorrerla in salita che in discesa. Con la dovuta cautela scendiamo dalla via che ci porta al salto roccioso dove i segni deviano a sinistra. Ci dividiamo in due gruppetti: il primo scende disarrampicando sulla roccia di cresta, il secondo svolta seguendo i segni che portano ad un canalino di terreno instabile che richiede molta attenzione. Proseguiamo la discesa prestando attenzione al terreno instabile fino a raggiungere l'ampio traverso segnato su un'abbandonata pista forestale. Superato qualche albero caduto ci immettiamo nel sentiero ufficiale 302a che, su ripida mulattiera, ci riporta ad Orino chiudendo l'ampio anello. 
Soddisfatti per aver tenuta viva la tradizione, pur con le dovute limitazioni, ci diamo appuntamento al prossimo anno per un edizione "normale" del pellegrinaggio al Sacro Monte di Varese.
Partecipanti: Andrea (capogita), Dario, Domenico, Alessandro, Daniele, Eleonora, Alfredo + Darico (tratto iniziale).
Tempi di andata: Da Orino alla Prima Cappella 3h08', al Santuario 3h44'.
Tempo di sosta: 55' tra visita al Santuario, trasferimento alle Pizzelle e pausa pranzo.
Tempo di ritorno: alla Punta di Mezzo 1h31', al Forte Orino 2h24', ad Orino 3h52'
Tempo totale impiegato: 8h31'
Lunghezza percorso: 13,2km alla Prima Cappella; 15,2Km al Santuario; 11,2km ritorno; 26,7km totale; 30,7km (per chi è partito da Cuvio).
Difficoltà: T1- T2 su tutto il percorso tranne le varianti (passo Pizzelle- palestra di roccia e sentiero Scarett) da considerarsi T4.
Meteo: Bello, caldo, poco limpido.
Note: lungo tutto il tragitto abbiamo incontrato una folla di escursionisti che non si era mai vista. Dopo 2 mesi di chiusura totale, la voglia di riprendersi la vita, di uscire, di fare sport, di conoscenza del territorio, ha riportato la gente sui sentieri nonostante le limitazioni quali distanziamento e mascherine. La mancanza di manifestazioni quali feste popolari, raduni, spettacoli ed eventi sportivi, unita alle restrizioni degli spostamenti ha portato alla riscoperta delle bellezze nostrane spesso bistrattate in tempi normali. 

Tourengänger: morgan
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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Serzo hat gesagt: Per poco non ci siamo incrociati
Gesendet am 5. Juni 2020 um 17:43
Dalla tua foto di vetta del Forte deduco che in quel momento non ero su. Visto quanta gente sopra Caldana per vedere le sculture? Poi quasi tutti dileguatisi lungo la salita! Ciao, Sergio

morgan hat gesagt: RE:Per poco non ci siamo incrociati
Gesendet am 6. Juni 2020 um 10:08
Quando siamo passati dalle sculture, al mattino, non c'era gente, ma immagino durante il giorno... Tanto che lo scultore è stato invitato a non fare più sculture perché richiamano troppi visitatori !!! Come si legge su questo articolo:
https://www.varesenews.it/2020/06/linventore-del-bosco-incantato-ne-vado-non-scolpiro-piu-cerro/934968/


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