Alpe Génor (1276 m)


Publiziert von siso , 28. April 2020 um 20:45.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Sottoceneri
Tour Datum:22 April 2020
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Monte Generoso 
Zeitbedarf: 4:00
Aufstieg: 577 m
Strecke:Camasciora (941 m) – Roncapiano (975 m) – Alpe Génor (1276 m) – Génor, Caseret (1300 m) – Génor, Tegnoo (1305 m) – Costa Stangada (1299 m) – Alpe di Castello (1050 m) – Bivio per Muggiasca (975 m) – Riale di Castegna (900 m) – Roncascio (920 m) – Roncapiano (975 m) – Camasciora (941 m).
Unterkunftmöglichkeiten:Ostello di Scudellate.
Kartennummer:C.N.S. No. 1373 – Mendrisio - 1:25000; C.N.S. No. 1353 – Lugano - 1:25000; Carta escursionistica transfrontaliera Monte Generoso – 1:25000.

Passeggiata ad anello fino all’Alpe Génor o Génur, pascolo estivo della Valle di Muggio, già menzionato in un contratto d’affitto del 1375 dal nobile Sisinio della Torre di Mendrisio.

Secondo il linguista Ottavio Lurati, il toponimo Génur è letteralmente un’abbreviazione del termine cavàgia, cavagénur e significa “piccolo cavalletto, piccolo sostegno con relativa copertura di scisti, piccola protezione, piccolo riparo montano su cavalletti, poi usato anche per l’uomo che passava l’estate all’alpeggio”.

Gli insediamenti di quest’alpe sono organizzati in quattro complessi: Génor, Caseret, Doss da la Crus e Tegnoo (senza umlaut).

 

Inizio dell’escursione: ore 9.10

Fine dell’escursione: ore 13.05

Temperatura alla partenza: 6°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 2900 m

Pressione atmosferica, ore 12.00: 1019 hPa

Temperatura al rientro: 19°C

Velocità media del vento: 10 km/h

Sorgere del sole: 6.25

Tramonto del sole: 20.36

 

Sveglia alle 7:25, partenza da casa alle 8:30, arrivo a Camasciora alle 9:00, dopo 17 km d’auto. Le possibilità di parcheggiare l’auto tra Scudellate e Roncapiano sono limitate; il posto migliore è poco prima dell’agglomerato di Camasciora, sul lato a monte della strada.

Alle 9:10 mi avvio in direzione di Roncapiano. Vedo i soliti anziani seduti sull’uscio di casa e ne approfitto per scambiare due chiacchiere in dialetto.

Il sentiero che sale agli alpeggi inizia pochi metri prima della piazzola di giro dell’autopostale. Da questo punto, in circa 40 min arrivo alle baite in muratura dell’Alpe Génor (1276 m). Il pensiero corre alla transumanza, che normalmente avveniva la seconda settimana di maggio: complessivamente una cinquantina di persone, con le loro bestie, si inerpicavano sul ripido sentiero per occupare gli alpeggi tra Roncapiano e il Monte Generoso. Attualmente, solo l’alpe di Generoso Vetta viene caricato anche con mucche, oltre alle  capre e alle pecore. Sugli altri alpeggi vengono fatte salire delle capre, secondo il sistema del vago pascolo, ossia a pascolazione libera, senza recinzione. La sera le capre tornano, più o meno diligentemente a Roncapiano, se necessario con ripetuti richiami, per la mungitura.

All’inizio dell’Alpe Génor osservo il secolare ciliegio con il tronco spezzato. Marco ha raccontato che nel 2014 la neve pesante l’ha troncato. Un paio di rami laterali, attualmente fioriti, lo tengono tuttavia in vita. Osservo con attenzione i muri di pietre di calcare e le diverse costruzioni: la casa d’abitazione, il caseificio, la stalla, il fienile, la nevèra e la cisterna dell’acqua.

In queste poche case, i Casèr di Balì, vivevano ben tre famiglie. Ad ogni alpeggio e alle famiglie che lo occupavano corrispondeva un soprannome: qui a Génor erano i Balì.

A pochi passi di distanza una baita crollata corrisponde al cosiddetto Doss da la Crus. Pare che di croci non ce ne siano mai state, così mi riferirà un anziano di Roncapiano, da me interpellato sul toponimo.

Caseret (1300 m) è il complesso dell’Alpe Génor da poco restaurato e abitato. Un recinto con i cancelli muniti di lucchetti ne impediscono l’accesso. I tetti di piode sono stati risanati rispettando la tecnica classica, la posa "a piuma". È dotato di un impianto di fitodepurazione e dall’anno scorso persino di un moderno pollaio, probabilmente elitrasportato.

Tegnoo (1305 m), edificato sul vertiginoso versante rivolto ad ovest mi affascina immediatamente per la bellissima architettura, semplice e uniforme, impreziosita da un arco e da una nevèra in buone condizioni, restaurata in tempi recenti.

Scorgo un nido di codirosso spazzacamino contenente 5 uova; non posso fare a meno di fotografarlo. L’ex cava dalla quale ricavavano le piode di calcare per i tetti e per le recinzioni è ubicata a 200 m di distanza, a circa 1250 m di quota, nell’alveo del Riale di Castegna.

Lungo il sentiero di collegamento tra i vari agglomerati, un’incredibile quantità di lastre di calcare, posate verticalmente, dividono il territorio: il prato a valle e il pascolo a monte.

                                        Camoscio (Rupicapra rupicapra)

Individuo immediatamente il sentiero che a mezzacosta porta a Costa Stangada. Non appena inizio la discesa, la interrompo immediatamente per fotografare un camoscio maschio che, infastidito dalla mia presenza, dal basso mi fischia insistentemente. In 40 minuti di cammino da Tegnoo raggiungo l’alpeggio Costa Stangada, anche questo con i pascoli ripidissimi, ma con una terra che mi sembra molto fertile: sembrerebbe torba. L’ho visitato solo quattro giorni fa, motivo per il quale mi oriento con disinvoltura e trovo immediatamente la sterrata, nascosta nella faggeta, che scende fino all’Alpe di Castello (1050 m).

Dalla radura di Muggiasca devo ora affrontare il sentiero in direzione di Roncapiano. Lo percorsi qualche decennio fa, ma francamente non me lo ricordo. È anche l’occasione per verificare se sia adatto alla mtb. Già dai primi metri mi rendo conto che proprio non si presta alla pratica del mountain-biking. In ben quattro punti ci sono dei cavi di acciaio come corrimano e subito sotto si sviluppano degli orrendi dirupi.

In un’ora da Muggiasca arrivo al posteggio sotto Camasciora: l’anello dell’Alpe Génur è concluso.

 

Bellissima escursione di quattro ore sui ripidi pascoli dell’Alpe Génor, che offrono ricche testimonianze dell’economia alpestre, giunta purtroppo quasi al capolinea.

 

Tempo totale: 4 h

Tempo di salita: 50 min

Tempi parziali

Camasciora (941 m) – Alpe Génor (1276 m): 50 min

Alpe Génor (1276 m) – Costa Stangada (1299 m): 50 min

Costa Stangada (1299 m) – Alpe di Castello: 30 min

Alpe di Castello – Bivio per Muggiasca (975 m): 10 min

Bivio per Muggiasca (975 m) – Camasciora (941 m): 1 h

Dislivello in salita: 577 m

Sviluppo complessivo: 9,43 km

Quota massima: 1335 m

Quota minima: 872 m

Difficoltà: T2+

Copertura della rete cellulare: Swisscom buona.

Tourengänger: siso


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Kommentare (8)


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GIBI hat gesagt:
Gesendet am 28. April 2020 um 21:58
Complimenti ... per il momento anche un giro così io me lo posso solo sognare ma speriamo che dalla prossima settimana anche da noi si possa tornare a mettere gli scarponcini !

ciao Giorgio

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. April 2020 um 14:22
Grazie Giorgio! È un itinerario che si apprezza sempre, indipendentemente dal "confinamento" forzato. Adesso anche voi avete l'autorizzazione alle gite individuali; è ciò che molti medici suggerivano da tempo. Come ha sottolineato ieri sera Mauro Corona, auspichiamo una riapertura, in tempi brevi, anche dei rifugi alpini, non tanto per il pernottamento, ma piuttosto per bere qualche cosa e per scambiare qualche chiacchiera tenendo le distanze di sicurezza.
Ciao,
siso.

ivanbutti hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. April 2020 um 15:02
Ciao Giorgio.
Ha quanto ho capito io, ma magari sbaglio, non credo si possa tornare in montagna, a meno che uno le abbia proprio attaccate a casa e ci possa arrivare in bicicletta o addirittura a piedi.
Ciao, Ivan

GIBI hat gesagt:
Gesendet am 29. April 2020 um 15:27
Sinceramente anche io Ivan ho i miei dubbi che si possa andare in montagna liberamente ... anche perché dovresti comunque farti l’autocerticazione ... e nel caso con che motivazione ? ... più facile che possa partire da casa a piedi e cercare di arrivare almeno al Sasso di Cavallasca !

clotilde hat gesagt:
Gesendet am 1. Mai 2020 um 20:54
E si purtroppo non possiamo ancora andare per monti qui in Italia tanto meno in Lombardia.
Il CAI ha mandato al Governo una lettera chiedendo
di sbloccare questa situazione. Speriamo bene. Ciao a tutti

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. Mai 2020 um 21:09
Ciao Tilde!
Peccato, perché le camminate fanno bene alla salute fisica e mentale. Gli esercizi fisici in casa o in giardino non possono sostituire una bella passeggiata nei boschi o sugli alpeggi; la passeggiata aiuta inoltre a sopportare meglio i disagi e i problemi causati dal covid 19.
Mi auguro che questo discutibile divieto venga rimosso, mantenendo ovviamente le distanze sociali.
Ciao, in bocca al lupo!

turistalpi hat gesagt:
Gesendet am 3. Mai 2020 um 21:03
Scusate se mi inserisco nei commenti. Leggendo il sito del governo che risponde a varie domande e se sono ancora capace di leggere, c'è scritto che è consentito utilizzare mezzi di trasporto pubblici o privati per recarsi sul luogo dove si intende fare attività motoria e/o attività sportiva ovviamente sempre individualmente…...per cui a mio parere da lunedì 4 maggio non dovrebbe esserci alcun problema. Oggi comunque sono andato per i monti sopra casa e domani è intenzione mia e di Pinuccia di andare con l'auto sempre in montagna. Ciao a tutti Enrico

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 3. Mai 2020 um 22:34
E bravo Enrico!


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