Piz de Cressim (quasi) e Laghit d'Agnon (vicino): giornata degli obbiettivi sfumati

E' metà giugno, manca poco tempo all'inizio delle avventure alpinistiche estive e la voglia di misurare il livello di preparazione è tanta. 
Il mio gruppo CAI (CAI Bizzarone) per la domenica del 17 giugno ha come obbiettivo il lago di Cama, quindi colgo l'occasione per organizzare qualcosa di mio in quelle zone. L'idea è qualcosa di bello, con molto dislivello e possibilmente "ignorante" (per l'ultima ultima caratteristica viene in mio aiuto la festa della birra paesana).

All'una di notte passate abbandono gli amici alla festa della birra, passo da casa a recuperare uno zaino e un thermos di caffè e via, alle 3.00 circa sono al parcheggio di Cama. Alla luce della frontale percorro il sentiero (prima ripido e poi molto più leggero) che dal parcheggio porta fino al lago di Cama. Dal lago inizio la salita verso il lagh di Sambrog con le prime luci dell'alba che si insinuano nella valle illuminando le cime che mi circondano. Sul percorso passo per il rifugio Alp Vec (bel bivacco sempre aperto e con tutto il necessario per dormire e cucinare all'interno) e penso che se avessi saputo prima della sue esistenza magari avrei dormito qui...

Arrivato al lago la meta è il piz de Cressim. Non c'è traccia e non conosco la via...guardo per un po i canaloni papabili per  la salita...e scelgo la soluzione sbagliata prendendo quello di sinistra.
Inizio a salire questo canalone perchè mi sembra il più fattibile, arrivo in cresta e la percorro con facile passaggi di arrampicata in direzione sud-est verso la cima. Arrivo su una delle anticime pensando ormai di avercela fatta, ma, purtroppo, mi ritrovo davanti ad un salto roccioso insuperabile senza corta...c***...be, sono le sette e mi sono già fatto 2100 metri di salita circa senza avere dormito. Mi acciambello tra le rocce e mi faccio mezz'ora di sonno.

Al risveglio, un po deluso, ritorno sui miei passi. Scendo dal canale, faccio una capatina al lago di Sambrog (che trovo ancora parzialmente ghiacciato) e ridiscendo verso il lago di Cama.
E' una giornata calda, e dopo un bagno rigenerante, mi abbiocco via aspettando i miei soci del CAI. In poco tempo vengo riportato alla realtà da un gentile "wei te, ripartiamo?". Riprendo lo zaino e, sta volta in compagnia, riprendo il cammino in direzione del laghit d'Agnon.

Il sentiero, prima appena in salita, diventa via via più ripido e meno marcato, spesso perso in mezzo ai rododendri. Arrivati al rifugio Alp d'Agnon ormai la neve copre ancora il suolo in maniera uniforme. Saliamo ancora un po battendo la traccia, ma a quota 2000 circa decidiamo di mollare. Scopriremo solo da casa, visualizzando la traccia, di essere arrivati veramente vicini al laghetto (che comunque probabilmente non avremmo visto a causa della neve).

Dopo una pausa ricomincia la lunga discesa fino a Cama. Per me una giornata stupenda nonostante il doppio obbiettivo mancato. 
Ci riproverò...aspettando la giusta festa della birra.

Marco