Cascate di Cittiglio (m.474) - Sasso del Ferro (m.1062) - Sasso del Fungo (m.427)
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Partenza da Cittiglio (m.254), dove inforchiamo la stradina che conduce al "famoso" Parco delle cascate. Notoriamente il sentiero che permette di toccare le tre cascate è disastrato da frane e smottamenti: nonostante gli avvertimenti di oggettivo pericolo presenti su alcuni punti del tracciato, la zona è stata spesso teatro di incidenti, talvolta anche mortali.
Se la prima cascata si tocca senza problemi, già raggiungere la seconda richiede cautela per il terreno a tratti davvero franoso e delicato che, unito alla non infrequente esposizione, non ammette la minima distrazione o leggerezza. Idem per la terza cascata. La via è solo in alcuni punti attrezzata con corde, ma oggettivamente è il terreno stesso a non consentire una sua messa in sicurezza al 100%. La roccia è spesso assente e talvolta gli unici appigli sono i rovi... e non aggiungo altro.
Usciti dal solco del torrente San Giulio per sentierini e un tratto su asfalto si giunge ai Mulini (m.567), da cui s'incontra la nuova segnaletica CAI che con una sorta di camminamento parzialmente cementato costeggia il torrente in orizzontale verso S per poi deviare bruscamente a W in direzione del Sasso del Ferro. Inizialmente a zig-zag, quindi ripido, attraversa un'ampia sella quotata m.834 su Kompass / Ingenia e m.879 su CNS, per poi risalire ancora ripida in cima (m.1062). La segnaletica CAI è evidente, ma si trovano anche vecchi e scoloriti bolli gialli, a conferma che il tracciato fosse preesistente.
Si segnala che intorno ai m.920 si stacca verso S un altro sentiero ben marcato in blu, che aggira la vetta in direzione del Poggio Sant'Elsa ma tendente alla discesa: con ogni probabilità (dato da verificare) va a congiungersi al sentiero tagliafuoco 3V Cittiglio-Casere: da esso, all'altezza di un isolato poggio panoramico, parte un sentierino ripidissimo (nastri sulle piante e più su altri vecchi bolli gialli) tra cespugli e radi affioramenti rocciosi che porta direttamente in vetta. Andava provato. ;)
Per la discesa seguiamo la via normale per Poggio Sant'Elsa (m.949) e Casere (m.761), da cui iniziamo la mulattiera per Laveno, lasciandola assai presto per deviare sul "nuovo" sentiero marcato biancorosso in direzione del Sasso Barbè, in una zona alcuni anni fà interessata da frane. Giunti sulla dorsale, anzichè puntare la cima scendiamo direttamente su bella pista - adattissima alle MTB - e poi sentiero su fogliame al "famoso" ed isolato Sasso del Fungo (m.427), la cui base fu cementata molti anni fà di proposito dall'amministrazione lavenese "per evitare che la gente ci salisse". Per salirvi, dunque, occorre un breve "saltino" che, unito alle giuste prese, rende questa breve arrampicata un bel III°; idem per scendervi, ove si fa veramente prima a "saltare", stando ovviamente attenti.
Da qui in breve si raggiunge la mulattiera a Monteggia, quindi a Laveno, ove l'escursione ha termine.
NB. Cittiglio-Prima cascata T1 - Prima cascata-Terza cascata T4 - Terza cascata-Mulini T3/T1 - Mulini-Sasso del Ferro T1/T3 (variante S T3+) - Sasso del Ferro-Casere-Laveno T2 (Sasso del Fungo III°)
Se la prima cascata si tocca senza problemi, già raggiungere la seconda richiede cautela per il terreno a tratti davvero franoso e delicato che, unito alla non infrequente esposizione, non ammette la minima distrazione o leggerezza. Idem per la terza cascata. La via è solo in alcuni punti attrezzata con corde, ma oggettivamente è il terreno stesso a non consentire una sua messa in sicurezza al 100%. La roccia è spesso assente e talvolta gli unici appigli sono i rovi... e non aggiungo altro.
Usciti dal solco del torrente San Giulio per sentierini e un tratto su asfalto si giunge ai Mulini (m.567), da cui s'incontra la nuova segnaletica CAI che con una sorta di camminamento parzialmente cementato costeggia il torrente in orizzontale verso S per poi deviare bruscamente a W in direzione del Sasso del Ferro. Inizialmente a zig-zag, quindi ripido, attraversa un'ampia sella quotata m.834 su Kompass / Ingenia e m.879 su CNS, per poi risalire ancora ripida in cima (m.1062). La segnaletica CAI è evidente, ma si trovano anche vecchi e scoloriti bolli gialli, a conferma che il tracciato fosse preesistente.
Si segnala che intorno ai m.920 si stacca verso S un altro sentiero ben marcato in blu, che aggira la vetta in direzione del Poggio Sant'Elsa ma tendente alla discesa: con ogni probabilità (dato da verificare) va a congiungersi al sentiero tagliafuoco 3V Cittiglio-Casere: da esso, all'altezza di un isolato poggio panoramico, parte un sentierino ripidissimo (nastri sulle piante e più su altri vecchi bolli gialli) tra cespugli e radi affioramenti rocciosi che porta direttamente in vetta. Andava provato. ;)
Per la discesa seguiamo la via normale per Poggio Sant'Elsa (m.949) e Casere (m.761), da cui iniziamo la mulattiera per Laveno, lasciandola assai presto per deviare sul "nuovo" sentiero marcato biancorosso in direzione del Sasso Barbè, in una zona alcuni anni fà interessata da frane. Giunti sulla dorsale, anzichè puntare la cima scendiamo direttamente su bella pista - adattissima alle MTB - e poi sentiero su fogliame al "famoso" ed isolato Sasso del Fungo (m.427), la cui base fu cementata molti anni fà di proposito dall'amministrazione lavenese "per evitare che la gente ci salisse". Per salirvi, dunque, occorre un breve "saltino" che, unito alle giuste prese, rende questa breve arrampicata un bel III°; idem per scendervi, ove si fa veramente prima a "saltare", stando ovviamente attenti.
Da qui in breve si raggiunge la mulattiera a Monteggia, quindi a Laveno, ove l'escursione ha termine.
NB. Cittiglio-Prima cascata T1 - Prima cascata-Terza cascata T4 - Terza cascata-Mulini T3/T1 - Mulini-Sasso del Ferro T1/T3 (variante S T3+) - Sasso del Ferro-Casere-Laveno T2 (Sasso del Fungo III°)
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