Punta di Val Scaradra 2823m
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Due settimane prima di questa gita avevo programmato di andare sul Torrone di Nav, di fianco alla Punta di Val Scaradra, ma a causa dei miei soliti enormi problemi alle gambe dovetti rinunciare. Ripresentatasi l'occasione di andare a scorrazzare per le montagne, e visto che la stagione estiva sembrava ormai volgere al termine, decisi di fare la cima quotata più difficile tra le due, la Punta di Val Scaradra.
L'avvicinamento è piuttosto semplice, si segue inizialmente la strada forestale/alpestre che sale dalla parte centrale del Lago di Luzzone, la quale è stata allungata di parecchio, ciò che non è (ancora) visibile sulla CNS. Una volta arrivati più o meno alla fine della "strada", un'ampia radura permette di guadagnare quota sulla linea di massima pendenza (molto bassa), ma verso la parte superiore bisogna deviare a sinistra (Est), su una traccia, per evitare la giungla di arbusti. Da lì in poi, il Torrone di Nav indica la retta via, fino a raggiungere la sella situata alla sua destra (attacco cresta W). Per raggiungere la sella bisogna passare su una sassaia con massi relativamente grossi, una noia pazzesca. Una volta lì, si prosegue prendendo quota relativamente lentamente, fino a passare sotto la Punta di Val Scaradra e imboccare l'evidente canale detritico che porta verso la cresta. Fino alla base del canale la difficoltà è T3, il canale invece è un T4, visto che i detriti rocciosi sono estremamente instabili e un passo in avanti corrisponde a due indietro (abbastanza demotivante). Una volta in cima al canale, la via per la vetta è evidente.
Alternativamente, si può salire dal Passo Muazz, come già descritto in altri rapporti, anche se la salita/discesa in macchina al Passo rischia di causare indelebile stress post-traumatico in caso si incontrino auto in senso contrario :))))
Inizialmente, la parte iniziale della cresta non presenta difficoltà particolari. Superato il primo tratto, che nasconde il resto, si arriva ai famosi "muretti" da arrampicare:
Una volta superato il terzo muretto, si è direttamente in vetta (relativamente ampia).
Questa arrampicata è puramente di forza bruta completamente sgraziata su appigli non super positivi, di tecnica non c'è assolutamente niente. I passaggi sono comunque molto corti (singole mosse). La "tecnica" che conviene utilizzare è di afferrare bene gli appigli per le mani e saltare verso l'alto, poi issarsi come si può (balene spiaggiate sono sicuramente le benvenute).
Le persone estremamente basse rischiano di avere qualche problema, soprattutto per il terzo muretto.
Questo video, sebbene l'editing e la colonna sonora sollevino più di una domanda (:P), permette di farsi un'idea di ciò che si incontra:
Il rientro come per la salita, ev attaccando là Stanga e Forcadona, o eventualmente facendo un anello verso il Passo Muazz (ma ci si cucca i due tunnel).
QUALCHE NOTA PERSONALE SU QUESTA CIMA:
Una volta in vetta, la Punta di Val Scaradra mi ha veramente dato l'impressione di essere una cimetta di serie B. Se qualcuno dovesse essere in dubbio su che cima fare, tra le due, francamente consiglio il Torrone di Nav, che ha una vista migliore e una vetta/salita più gratificante.
La Punta di Val Scaradra dalla normale è consigliabile solo se si attacca là il Pizzo Sorda, e possibilmente il Cassimoi (per chi ha il fisico anche il Cassinello!).
Alternativamente, questa cima offre 1 via lunga d'arrampicata sul lato Val Scaradra, sicuramente consigliabile. Questo bel video mostra la Via Scaradra, di difficoltà sul 6b. Alternativamente c'è la via classica Voglia di avventura, del Brenna, di cui non so nulla.
Questa salita l'ho fatta in solitaria, senza corda. A dirla tutta, è una spacconata poco giustificabile dal punto di vista del rischio. Tecnicamente non è poi troppo difficile, ma l'esposizione è fortissima. Se si è in compagnia, è da ritardati non usare la corda.
Per scendere, avevo previsto di eventualmente aiutarmi con una fettuccia da 240cm, ma lo spit appena sopra il terzo muretto era completamente svitato! Portarsi dietro una chiave inglese!
I servizi segreti svizzeri sono riusciti a registrare l'audio della mia discesa quando l'ho scoperto (non adatto a persone sensibili). Per facilitare la discesa dal terzo muretto ci si può sedere sul bordo e saltar giù, ma se ci si becca una storta in fase di atterraggio si vola faccia in avanti nel vuoto.
Nel caso del terzo muretto, la disarrampicata è nettamente più difficile della salita.
Anche in solitaria, almeno un cordino ultralight per una doppia è caldamente consigliato!
Non parlo dei tempi poiché quel giorno stavo malissimo e camminavo veramente piano.
L'avvicinamento è piuttosto semplice, si segue inizialmente la strada forestale/alpestre che sale dalla parte centrale del Lago di Luzzone, la quale è stata allungata di parecchio, ciò che non è (ancora) visibile sulla CNS. Una volta arrivati più o meno alla fine della "strada", un'ampia radura permette di guadagnare quota sulla linea di massima pendenza (molto bassa), ma verso la parte superiore bisogna deviare a sinistra (Est), su una traccia, per evitare la giungla di arbusti. Da lì in poi, il Torrone di Nav indica la retta via, fino a raggiungere la sella situata alla sua destra (attacco cresta W). Per raggiungere la sella bisogna passare su una sassaia con massi relativamente grossi, una noia pazzesca. Una volta lì, si prosegue prendendo quota relativamente lentamente, fino a passare sotto la Punta di Val Scaradra e imboccare l'evidente canale detritico che porta verso la cresta. Fino alla base del canale la difficoltà è T3, il canale invece è un T4, visto che i detriti rocciosi sono estremamente instabili e un passo in avanti corrisponde a due indietro (abbastanza demotivante). Una volta in cima al canale, la via per la vetta è evidente.
Alternativamente, si può salire dal Passo Muazz, come già descritto in altri rapporti, anche se la salita/discesa in macchina al Passo rischia di causare indelebile stress post-traumatico in caso si incontrino auto in senso contrario :))))
Inizialmente, la parte iniziale della cresta non presenta difficoltà particolari. Superato il primo tratto, che nasconde il resto, si arriva ai famosi "muretti" da arrampicare:
- Primo muretto: qui cominciano gli abbondanti spit. Volendo penso si possa azzerare a suon di rinvii e trazioni. Spostandosi sulla sinistra (Ovest), si sale con cautela ma relativamente facilmente su un gradino (già molto esposto), e poi attaccandosi agli appigli in cima al muretto ci si issa su (ci sono essenzialmente due appigli per i piedi, di cui uno assai scarso). Marc73 e nientepopodimeno che The Man, The Myth, The Legend lo classificano come III, indubbiamente è più facile del terzo muretto, ma mi sembra di ricordare che un IV ci potrebbe quasi stare.
- Secondo muretto: difficoltà contenute, relativamente basso, esposto.
- Terzo muretto: si raggiunge su una passerella rocciosa larga ca 60cm (credo) con il precipizio da entrambi i lati. In caso di forte vento è assai pericoloso. Di appigli ce ne sono solo in cima, per i piedi non c'è assolutamente niente, a parte un eventuale tallonamento sulla destra, ma già in alto, quindi bisogna prima issarsi su un po'. Ev. si riesce ad azzerare (spit svitato, leggi sotto!). IV grado.
Una volta superato il terzo muretto, si è direttamente in vetta (relativamente ampia).
Questa arrampicata è puramente di forza bruta completamente sgraziata su appigli non super positivi, di tecnica non c'è assolutamente niente. I passaggi sono comunque molto corti (singole mosse). La "tecnica" che conviene utilizzare è di afferrare bene gli appigli per le mani e saltare verso l'alto, poi issarsi come si può (balene spiaggiate sono sicuramente le benvenute).
Le persone estremamente basse rischiano di avere qualche problema, soprattutto per il terzo muretto.
Questo video, sebbene l'editing e la colonna sonora sollevino più di una domanda (:P), permette di farsi un'idea di ciò che si incontra:
- 1:08 Inizio della cresta dalla cima del canale detritico
- 1:52 Contemplazione del primo muretto, il gradino sulla sinistra un po' in ombra
- 2:16 Arrivo al secondo muretto
- 2:29 Scalata da secondo del terzo muretto
- 3:36 Discesa nel canale detritico
Il rientro come per la salita, ev attaccando là Stanga e Forcadona, o eventualmente facendo un anello verso il Passo Muazz (ma ci si cucca i due tunnel).
QUALCHE NOTA PERSONALE SU QUESTA CIMA:
Una volta in vetta, la Punta di Val Scaradra mi ha veramente dato l'impressione di essere una cimetta di serie B. Se qualcuno dovesse essere in dubbio su che cima fare, tra le due, francamente consiglio il Torrone di Nav, che ha una vista migliore e una vetta/salita più gratificante.
La Punta di Val Scaradra dalla normale è consigliabile solo se si attacca là il Pizzo Sorda, e possibilmente il Cassimoi (per chi ha il fisico anche il Cassinello!).
Alternativamente, questa cima offre 1 via lunga d'arrampicata sul lato Val Scaradra, sicuramente consigliabile. Questo bel video mostra la Via Scaradra, di difficoltà sul 6b. Alternativamente c'è la via classica Voglia di avventura, del Brenna, di cui non so nulla.
Questa salita l'ho fatta in solitaria, senza corda. A dirla tutta, è una spacconata poco giustificabile dal punto di vista del rischio. Tecnicamente non è poi troppo difficile, ma l'esposizione è fortissima. Se si è in compagnia, è da ritardati non usare la corda.
Per scendere, avevo previsto di eventualmente aiutarmi con una fettuccia da 240cm, ma lo spit appena sopra il terzo muretto era completamente svitato! Portarsi dietro una chiave inglese!
I servizi segreti svizzeri sono riusciti a registrare l'audio della mia discesa quando l'ho scoperto (non adatto a persone sensibili). Per facilitare la discesa dal terzo muretto ci si può sedere sul bordo e saltar giù, ma se ci si becca una storta in fase di atterraggio si vola faccia in avanti nel vuoto.
Nel caso del terzo muretto, la disarrampicata è nettamente più difficile della salita.
Anche in solitaria, almeno un cordino ultralight per una doppia è caldamente consigliato!
Non parlo dei tempi poiché quel giorno stavo malissimo e camminavo veramente piano.
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