Traversata superpanoramica Gesero-Marmontana 4 x 2000
Come ho fatto a non accorgermi finora che esiste una traversata così bella, a pochi chilometri da casa, facilmente avvicinabile, in ambienti speciali e con viste spaziali?
Il Marmontana visto dalla Cima di Cugn

Descrizione
Avendo poco tempo a disposizione sacrifico un avvicinamento dal fondovalle. Sfrutto invece la strada che da Roveredo porta ai Monti di Laura e che prosegue ancora fino ad una galleria oltre la quale ci si trova ai piedi del Corno di Gesero, presso l'Alpe di Cadinello, oltre i 1800 metri.
Con la mia macchina mi "incasino" poco prima della galleria, c'è un fondo nevoso infido, la strada è aperta ma priva di manutenzione invernale (da tenere in considerazione, ci sono molti sassi sulla carreggiata). Onde evitare di dovermi far recuperare dal soccorso stradale eseguo una retromarcia delicata di 1 km e pervengo ad uno spiazzo in cui posso parcheggiare. Sono a 1700 metri.
Da qui raggiungo a piedi la galleria in poco tempo, la attraverso (dentro è buio ma non uso la frontale per pigrizia) e quando esco mi ritrovo nel parcheggio della galleria Cadolcia.
Salita al Corno di Gesero
Ci sono dei cartelli ma mancano le indicazioni per il Corno di Gesero. Si potrebbe prendere una traccia già da lì ma io proseguo per 50 metri lungo la strada fino alle cascine che si trovano a sinistra (raggiungibili appunto anche dal parcheggio, tagliando). Qui salgo un po' liberamente nel pendio erboso e cespuglioso, c'è una flebile traccia ma presto individuo dei segni e degli ometti. Piego a destra e mi immetto in una valletta, quindi la seguo senza ancora puntare verso la cresta, sebbene un canalino possa sembrare un buon accesso.
Raggiungo un'ampia corte alla base del Corno di Gesero e la traccia, ora più evidente, compiendo un semicerchio in senso orario mi porta a salire verso la cresta. La traccia ora è ripida.
Toccata la cresta si tratta di seguirla tenendosi possibilmente un po' a destra per evitare di esporsi sul lato precipite. In poco tempo sono sulla panoramica vetta.
Da qui si delinea il mio lungo percorso in cresta. Sono contento. C'è neve sul lato settentrionale, a sud invece è prevalentemente asciutto e pulito.
Vista dal Corno di Gesero verso le vette successive

Dal Gesero alle Cicogne
Non mi trattengo e proseguo discendendo la cresta S/SE fino ad una bocchetta presso la quale un sentiero si stacca verso l'Alp d'Albion. Proseguo sulla cresta fino ad una prima paretina. Essendo innevata e come difficoltà un II + o un III la risalgo da destra, lungo il facile spigolo (II) asciutto. Inoltre in questo punto una traccia scende a destra e consente di aggirare lungo ripidi pendii. Io proseguo però sul filo, arrampicando e disarrampicando alcuni massi, usando spesso le mani e prestando attenzioni ad alcuni passaggi esposti.
Raggiungo quindi un'ulteriore parete (II+, circa 3 metri), non aggirabile se si segue la cresta, parzialmente innevata. Per questo devo mettere i bastoncini nello zaino e togliere i guanti per avere maggiore presa. Sfrutto un intaglio, lungo il quale trovo prese e appoggi adeguati.
Dopo di che la cresta prosegue senza più particolarità fino alle due Cime delle Cicogne.
La vetta principale ha un edificio recintato. Per evitare di entrare ho aggirato da destra ma il pendio erboso è davvero molto ripido. Consiglio di entrare.
Corno di Gesero visto dalle Cicogne

Dalle Cicogne alla Cima di Cugn
Questa parte è un po' più lunga ma non presenta difficoltà.
Discendo la cresta SE erbosa fino a raggiungere una fitta boscaglia e un piccolo rilievo. Si tratta del punto 2072 m indicato sulla CNS. Lo scanso da destra abbassandomi di una decina di metri mediante una traccia. Seguo il sentiero ufficiale (che collega Biscia a San Jorio) per un breve tratto finchè ho superato il rilievo e mi trovo ad un bivio. Svolto a sinistra. Su un masso è segnato in vernice bianca "Cima di Cugn".
Su terreno innevato e tracciato supero un alpeggio e risalgo un pendio. Abbandono presto la traccia per riprendere la cresta. In poco tempo sono alla quota 2194 dove ci sono due edifici, una caserma svizzera e un Rifugio del CAI. Da qui in pochi passi tocco la Cima di Cugn.
La vista verso il Marmontana è stupenda.
Salita verso la Cima di Cugn

Marmontana
Mi abbasso di poche decine di metri per poi riprendere quota seguendo il filo, quindi spostandomi a destra sul pendio ed infine di nuovo sul filo di cresta.
A livello scenografico è il tratto più bello della traversata: il Marmontana è elegante, le viste su Cardinello, Pian di Spagna e Piano di Magadino sono raramente eguagliabili.
La vetta ha una sorta di anticima orientale.
Mi fermo dapprima sulla cima principale, dotata di una piccola croce, poi mi sposto sull'anticima che si affaccia direttamente su Adda e Valtellina.
Pian di Spagna visto dal Marmontana

Ritorno via San Jorio
Discendo dritto lungo il ripido fianco meridionale seguendo una dorsale erbosa. A quota 2100 circa individuo e imbocco una traccia che seguendo una mezzacosta conduce al Passo del San Jorio.
Poi sfrutto il sentiero ufficiale per la Biscia (nuova Capanna Gesero).
Per entrare nel rifugio serve il codice (bisogna chiamare per ottenerlo).
Infine, seguendo la strada, ritorno all'Alpe Cadinello, alla galleria e all'auto. La strada è in più punti ricoperta da ghiaccio vivo.
Dal Marmontana all'Alpe Cadinello seguendo il sentiero dal San Jorio si impiega poco tempo (2 ore o poco più).
Consiglio questa escursione a chi non avesse mai visitato queste vette.
Il Marmontana visto dalla Cima di Cugn

Descrizione
- Il crinale che collega il Corno di Gesero al Marmontana è interamente percorribile senza difficoltà particolari, tranne per un breve tratto alpinistico, un PD meno, situato tra il Corno di Gesero e la Cima delle Cicogne, in ogni caso aggirabile.
- Per il ritorno è possibile creare un anello evitando di ripetere la cresta, bensì rientrando agevolmente dal Passo del San Jorio.
- L'avvicinamento è attuabile da diversi punti: per esempio dalla Valle di Arbedo tramite strada a pedaggio ( si arriva a quota 1700), oppure da Roveredo, per la Val Traversagna, con strada senza pedaggio (si arriva a quota 1800), infine anche da Carena (a piedi da quota 950).
Avendo poco tempo a disposizione sacrifico un avvicinamento dal fondovalle. Sfrutto invece la strada che da Roveredo porta ai Monti di Laura e che prosegue ancora fino ad una galleria oltre la quale ci si trova ai piedi del Corno di Gesero, presso l'Alpe di Cadinello, oltre i 1800 metri.
Con la mia macchina mi "incasino" poco prima della galleria, c'è un fondo nevoso infido, la strada è aperta ma priva di manutenzione invernale (da tenere in considerazione, ci sono molti sassi sulla carreggiata). Onde evitare di dovermi far recuperare dal soccorso stradale eseguo una retromarcia delicata di 1 km e pervengo ad uno spiazzo in cui posso parcheggiare. Sono a 1700 metri.
Da qui raggiungo a piedi la galleria in poco tempo, la attraverso (dentro è buio ma non uso la frontale per pigrizia) e quando esco mi ritrovo nel parcheggio della galleria Cadolcia.
Salita al Corno di Gesero
Ci sono dei cartelli ma mancano le indicazioni per il Corno di Gesero. Si potrebbe prendere una traccia già da lì ma io proseguo per 50 metri lungo la strada fino alle cascine che si trovano a sinistra (raggiungibili appunto anche dal parcheggio, tagliando). Qui salgo un po' liberamente nel pendio erboso e cespuglioso, c'è una flebile traccia ma presto individuo dei segni e degli ometti. Piego a destra e mi immetto in una valletta, quindi la seguo senza ancora puntare verso la cresta, sebbene un canalino possa sembrare un buon accesso.
Raggiungo un'ampia corte alla base del Corno di Gesero e la traccia, ora più evidente, compiendo un semicerchio in senso orario mi porta a salire verso la cresta. La traccia ora è ripida.
Toccata la cresta si tratta di seguirla tenendosi possibilmente un po' a destra per evitare di esporsi sul lato precipite. In poco tempo sono sulla panoramica vetta.
Da qui si delinea il mio lungo percorso in cresta. Sono contento. C'è neve sul lato settentrionale, a sud invece è prevalentemente asciutto e pulito.
Vista dal Corno di Gesero verso le vette successive

Dal Gesero alle Cicogne
Non mi trattengo e proseguo discendendo la cresta S/SE fino ad una bocchetta presso la quale un sentiero si stacca verso l'Alp d'Albion. Proseguo sulla cresta fino ad una prima paretina. Essendo innevata e come difficoltà un II + o un III la risalgo da destra, lungo il facile spigolo (II) asciutto. Inoltre in questo punto una traccia scende a destra e consente di aggirare lungo ripidi pendii. Io proseguo però sul filo, arrampicando e disarrampicando alcuni massi, usando spesso le mani e prestando attenzioni ad alcuni passaggi esposti.
Raggiungo quindi un'ulteriore parete (II+, circa 3 metri), non aggirabile se si segue la cresta, parzialmente innevata. Per questo devo mettere i bastoncini nello zaino e togliere i guanti per avere maggiore presa. Sfrutto un intaglio, lungo il quale trovo prese e appoggi adeguati.
Dopo di che la cresta prosegue senza più particolarità fino alle due Cime delle Cicogne.
La vetta principale ha un edificio recintato. Per evitare di entrare ho aggirato da destra ma il pendio erboso è davvero molto ripido. Consiglio di entrare.
Corno di Gesero visto dalle Cicogne

Dalle Cicogne alla Cima di Cugn
Questa parte è un po' più lunga ma non presenta difficoltà.
Discendo la cresta SE erbosa fino a raggiungere una fitta boscaglia e un piccolo rilievo. Si tratta del punto 2072 m indicato sulla CNS. Lo scanso da destra abbassandomi di una decina di metri mediante una traccia. Seguo il sentiero ufficiale (che collega Biscia a San Jorio) per un breve tratto finchè ho superato il rilievo e mi trovo ad un bivio. Svolto a sinistra. Su un masso è segnato in vernice bianca "Cima di Cugn".
Su terreno innevato e tracciato supero un alpeggio e risalgo un pendio. Abbandono presto la traccia per riprendere la cresta. In poco tempo sono alla quota 2194 dove ci sono due edifici, una caserma svizzera e un Rifugio del CAI. Da qui in pochi passi tocco la Cima di Cugn.
La vista verso il Marmontana è stupenda.
Salita verso la Cima di Cugn

Marmontana
Mi abbasso di poche decine di metri per poi riprendere quota seguendo il filo, quindi spostandomi a destra sul pendio ed infine di nuovo sul filo di cresta.
A livello scenografico è il tratto più bello della traversata: il Marmontana è elegante, le viste su Cardinello, Pian di Spagna e Piano di Magadino sono raramente eguagliabili.
La vetta ha una sorta di anticima orientale.
Mi fermo dapprima sulla cima principale, dotata di una piccola croce, poi mi sposto sull'anticima che si affaccia direttamente su Adda e Valtellina.
Pian di Spagna visto dal Marmontana

Ritorno via San Jorio
Discendo dritto lungo il ripido fianco meridionale seguendo una dorsale erbosa. A quota 2100 circa individuo e imbocco una traccia che seguendo una mezzacosta conduce al Passo del San Jorio.
Poi sfrutto il sentiero ufficiale per la Biscia (nuova Capanna Gesero).
Per entrare nel rifugio serve il codice (bisogna chiamare per ottenerlo).
Infine, seguendo la strada, ritorno all'Alpe Cadinello, alla galleria e all'auto. La strada è in più punti ricoperta da ghiaccio vivo.
Dal Marmontana all'Alpe Cadinello seguendo il sentiero dal San Jorio si impiega poco tempo (2 ore o poco più).
Consiglio questa escursione a chi non avesse mai visitato queste vette.
Tourengänger:
Michea82

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