I ruderi della finestra (quota 2176 IGM) - Valle Antrona
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A Est della Punta della Rossa la carta militare riporta dei ruderi senza nome alla quota di 2176 m. Le foto aeree mostrano chiaramente il perimetro di alcuni edifici. Uno di essi appare troppo grande rispetto alle dimensioni del fazzoletto d'erba in cui è collocato, sospeso su un dirupato vallone, al centro di un versante tra i più severi, oppresso da alte pareti: una collocazione improbabile persino per il più disperato degli alpi.
Non è chiaro se la quota sulla mappa sia riferita alle costruzioni oppure all'uscita di quella che è rappresentata come una diramazione laterale della galleria del Cingino, che lascia immaginare una sorta di finestra.
La mappa mostra anche un sentiero che raggiunge le rovine in questione, traversando dall'Alpe Croppi del Lago. Il sentiero rappresentato passa da un poggio con una croce quotato 2266 m, al culmine di una parete triangolare. Nelle foto aeree il traverso da Croppi del Lago fino alla quota 2266 appare incerto, mentre una traccia ben più evidente risale direttamente la pala erbosa a Sud della croce e prosegue fino ai ruderi "della finestra".
Escursione molto panoramica in ambiente superbo, resa ancor più bella dai colori di una splendida giornata autunnale.
Il percorso
Con Ferruccio parto dal parcheggio al termine della strada, in riva al lago di Antrona. Giunti all' Alpe Saler lasciamo l'ottimo sentiero ufficiale che prosegue verso il lago del Cingino e il Passo di Saas.
Su una buona traccia traversiamo a NE a raggiungiamo la grande costruzione (IGM 1941 m) della stazione intermedia della vecchia teleferica Campliccioli - Cingino. Il sentierino, segnato dal transito degli animali, prosegue verso NE entrando con una sorta di cengia (passaggio obbligato) nel canale del Riale della Garansla, il cui toponimo è riportato solo sulla carta della Geo4Map. Appena entrati nel canale, si attraversa il greto sassoso e si risale il pendio sulla sinistra idrografica con percorso panoramico in direzione N fino alla sommità con la croce, che è caduta ma ancora in loco (IGM 2266).
La traccia traversa in leggera discesa verso N, entrando con percorso esposto nel vallone del Riale di Loccia da l'Agar (Mappa Rabbini: Rivo della Rossa). Aggirato in alto un tratto franato, si traversa e si scende sul greto, in un punto incassato dove precipitano più torrenti, e lo si attraversa per poi passare su piodate ricoperte da pietrisco (delicato).
Raggiungiamo così i prati sospesi che ospitano i ruderi di quota 2176. La costruzione principale è costruita su un massiccio basamento perché la pendenza naturale del terreno non avrebbe consentito un edificio così grande. Si nota l'uso del cemento e parti in ferro che fanno pensare a basamenti di teleferiche. Chiaramente siamo al cospetto di costruzioni collegate alla galleria del Cingino, realizzata intorno al 1920 dalla ditta Edison. La galleria, lunga 2,8 km, ospita una condotta forzata che passa sotto il Pizzo della Rossa tra gli alpi Croppi del Lago e Crestarossa.
Come ci verrà confermato in seguito, le costruzioni in effetti sono state usate durante la costruzione della galleria come alloggio per gli operai. La "finestra" è in realtà un vero e proprio ingresso laterale della galleria e si trova pochi metri più in basso dei ruderi, consentendo una via di fuga veloce da questo luogo fuori dal mondo. Una porta, bloccata da un chiavistello apribile dal lato esterno, permette infatti di accedere alla galleria principale. Un cartello all'interno del tunnel raccomanda di tenerla chiusa e non è da escludere che prima o poi questo accesso intermedio venga chiuso definitivamente con un lucchetto.
Il lungo tunnel nella sua interezza è parte integrante del sentiero CAI Camposecco - Cingino. Nel percorrerlo si raccomanda il transito con luce frontale, caschetto e calzature impermeabili perché si cammina a lungo con i piedi nell'acqua. Da segnalare che all'interno del cunicolo è presente gas Radon in quantità superiori al livello di azione di 500 Bq/m³ (limite per i luoghi di lavoro secondo la normativa vigente), come indicato da un pannello in prossimità dell'ingresso ufficiale.
Per il rientro opteremo proprio per la galleria, uscendo a Crestarossa. Scendiamo quindi sul ripido sentiero segnalato verso l'Alpe Banella. Prima di scendere sul piano facciamo una breve deviazione a SE per visitare i resti dell'Alpe Cravarossa (sentiero assente, terreno a tratti intricato e scomodo), un alpe abbandonato relativamente vicino al percorso ufficiale.
Raggiunto il pianoro dell'alpe Banella, riprendiamo il sentiero per la diga di Campliccioli, che attraversiamo, in modo da ritornare al punto di partenza di questa bella escursione.
Non è chiaro se la quota sulla mappa sia riferita alle costruzioni oppure all'uscita di quella che è rappresentata come una diramazione laterale della galleria del Cingino, che lascia immaginare una sorta di finestra.
La mappa mostra anche un sentiero che raggiunge le rovine in questione, traversando dall'Alpe Croppi del Lago. Il sentiero rappresentato passa da un poggio con una croce quotato 2266 m, al culmine di una parete triangolare. Nelle foto aeree il traverso da Croppi del Lago fino alla quota 2266 appare incerto, mentre una traccia ben più evidente risale direttamente la pala erbosa a Sud della croce e prosegue fino ai ruderi "della finestra".
Escursione molto panoramica in ambiente superbo, resa ancor più bella dai colori di una splendida giornata autunnale.
Il percorso
Con Ferruccio parto dal parcheggio al termine della strada, in riva al lago di Antrona. Giunti all' Alpe Saler lasciamo l'ottimo sentiero ufficiale che prosegue verso il lago del Cingino e il Passo di Saas.
Su una buona traccia traversiamo a NE a raggiungiamo la grande costruzione (IGM 1941 m) della stazione intermedia della vecchia teleferica Campliccioli - Cingino. Il sentierino, segnato dal transito degli animali, prosegue verso NE entrando con una sorta di cengia (passaggio obbligato) nel canale del Riale della Garansla, il cui toponimo è riportato solo sulla carta della Geo4Map. Appena entrati nel canale, si attraversa il greto sassoso e si risale il pendio sulla sinistra idrografica con percorso panoramico in direzione N fino alla sommità con la croce, che è caduta ma ancora in loco (IGM 2266).
La traccia traversa in leggera discesa verso N, entrando con percorso esposto nel vallone del Riale di Loccia da l'Agar (Mappa Rabbini: Rivo della Rossa). Aggirato in alto un tratto franato, si traversa e si scende sul greto, in un punto incassato dove precipitano più torrenti, e lo si attraversa per poi passare su piodate ricoperte da pietrisco (delicato).
Raggiungiamo così i prati sospesi che ospitano i ruderi di quota 2176. La costruzione principale è costruita su un massiccio basamento perché la pendenza naturale del terreno non avrebbe consentito un edificio così grande. Si nota l'uso del cemento e parti in ferro che fanno pensare a basamenti di teleferiche. Chiaramente siamo al cospetto di costruzioni collegate alla galleria del Cingino, realizzata intorno al 1920 dalla ditta Edison. La galleria, lunga 2,8 km, ospita una condotta forzata che passa sotto il Pizzo della Rossa tra gli alpi Croppi del Lago e Crestarossa.
Come ci verrà confermato in seguito, le costruzioni in effetti sono state usate durante la costruzione della galleria come alloggio per gli operai. La "finestra" è in realtà un vero e proprio ingresso laterale della galleria e si trova pochi metri più in basso dei ruderi, consentendo una via di fuga veloce da questo luogo fuori dal mondo. Una porta, bloccata da un chiavistello apribile dal lato esterno, permette infatti di accedere alla galleria principale. Un cartello all'interno del tunnel raccomanda di tenerla chiusa e non è da escludere che prima o poi questo accesso intermedio venga chiuso definitivamente con un lucchetto.
Il lungo tunnel nella sua interezza è parte integrante del sentiero CAI Camposecco - Cingino. Nel percorrerlo si raccomanda il transito con luce frontale, caschetto e calzature impermeabili perché si cammina a lungo con i piedi nell'acqua. Da segnalare che all'interno del cunicolo è presente gas Radon in quantità superiori al livello di azione di 500 Bq/m³ (limite per i luoghi di lavoro secondo la normativa vigente), come indicato da un pannello in prossimità dell'ingresso ufficiale.
Per il rientro opteremo proprio per la galleria, uscendo a Crestarossa. Scendiamo quindi sul ripido sentiero segnalato verso l'Alpe Banella. Prima di scendere sul piano facciamo una breve deviazione a SE per visitare i resti dell'Alpe Cravarossa (sentiero assente, terreno a tratti intricato e scomodo), un alpe abbandonato relativamente vicino al percorso ufficiale.
Raggiunto il pianoro dell'alpe Banella, riprendiamo il sentiero per la diga di Campliccioli, che attraversiamo, in modo da ritornare al punto di partenza di questa bella escursione.
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