Piz Cotschen 3031 m
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Il Piz Cotschen è sicuramente una delle nostre cime preferite, tanto è vero che ci piace rivenirci di tanto in tanto.
"Cotschen" in reto-romanzo vuol dire "rosso"; il nome si riferisce molto probabilmente al colore rosso delle sue rocce.
Giovedì mattina decisi a ripetere l'avventura, siamo arrivati con l'autobus ad Ardez (quest'anno Ardez è la stazione terminale della Ferrovia Retica a causa dei lavori del tunnel della Tasna, ed un "Ersatzt Bus" fornito da PostAuto Graubünden va da Scuol ad Ardez).
Arrivati ad Ardez alle 9 del mattino traversiamo velocemente il magnifico villaggio e ci mettiamo in marcia verso la prima tappa della nostra spedizione, Munt. Munt è un piccolo agglomerato di case a circa 1800 m di altitudine, dove diversi abitanti locali amano passare il week-end. Munt è raggiungibile attraverso una semplice strada forestale (T1) in una trentina di minuti. Il percorso fin qui è indicato dai pannelli gialli del turismo pedestre.
Da qui dobbiamo raggiungere la Chamanna Cler (2476 m), una capanna del club di sci di Ardez. Anch'essa è indicata con i pannelli gialli ed esistono due possibilità, via Muot da l'Hom oppure via Murtera Dadaint entrambe T2. Noi scegliamo questa seconda ed in un batter d'occhio ci ritroviamo alla capanna. Sono le 11. Una piccola pausa per un tè ed una pesca si impone.
Di qui raggiungiamo la cresta SUD del Piz Costschen, dove inizia la parte più interessante dell'escursione. Delle tracce di sentiero attraverso grandi blocchi di pietra conducono fino all'avanti cima senza difficoltà (T3). Qua e là ci sono diversi omini di pietra. Sull'avanti-cima si trova un primo quaderno della cima (Gipfelbuch). Esso data del 1987 e si trova qui e non sulla cima perché in inverno gli sciatori si fermano qui, non essendo la cima raggiungibile con gli sci. È la prima volta che visitiamo questo quaderno, perché lo avevamo sempre cercato sulla cima; solo la relazione di ninu l'anno scorso ci ha rivelato questo arcano. La maggior parte delle entrate nel quaderno sono in lingua romancia e contengono, come spesso in questa zone, piccole poesie o frasi "spirituali". In particolare mi colpisce una che dice "Il Segner benedischa tuots quels chi sun rivà sü quist piz". Lascio anch'io il mio piccolo messaggio nel mio romancio molto stentato ( etra l'altro non sono sicura di non aver introdotto qualche errore di grammatica e di ortografia nel messaggio riportato poco prima) e continuiamo la nostra avventura verso la cima.
Il tratto dall'avanti-cima alla cima è il più difficile dell'escursione (T4).
Degli ometti di pietra ci conducono leggermente più in basso e alla sinistra della cresta lungo un passaggio un po' stretto fra le pietre. Alla fine di quest'ultimo, una piccola arrampicata senza particolare difficoltà (salvo quella di individuare il giusto punto per salire) ci riporta di nuovo sulla cresta (Si può comunque continuare anche più in basso, la cima è già visibile). Di qui attraverso le grandi pietre e quasi a piatto si raggiunge la cima.
Sulla cima il panorama è bellissimo. Zina approfitta per la sua tipica pennichella da Piz Cotschen (Foto 2008, 2009). Noi troviamo qui un secondo quaderno della cima, difficilmente individuabile perché non nella tipica gamella militare, ma in un tubo di plastica nero. Il bonheur è a questo punto al completo.
Dopo un picnic ci avviamo alla discesa per la stessa via. Mentre stiamo per partire vediamo un escursionista che sta per arrivare sulla cima. Pochi minuti dopo facciamo conoscenza con un simpatico ragazzo di Tarasp, il quale ci confida la sua intenzione di scendere per la cresta sud-ovest della cima. Cominciamo così a parlare di montagne (Piz Cotschen, Piz Chapisun, Muttler, Piz Pisoc, Piz Linard) e dei Club Führer del CAS ed in breve siamo tutti carichi di entusiasmo (tra l'altro questo incontro ci suggerirà il percorso della nostra prossima gita, che ancora non abbiamo pubblicato).
Dopo qualche minuto ci salutiamo e continuiamo la discesa. Poco dopo vediamo il ragazzo sulla cima e quindi dirigersi verso la cresta SO.
Arrivati all'avanti cima, Stani decide di testare la possibilità di raggiungere la cresta direttamente da questo punto, come ha fatto Staiibook qualche tempo fa. Con un passo di arrampicata, la cosa sembra completamente fattibile, senza grossi problemi (salvo che Zina dovrebbe cercarsi una sua alternativa).
Durante tutta la discesa discutiamo della possibilità di fare la traversata del Piz Cotschen usando le creste S (come in questa e nelle precedenti relazioni) e la cresta SO.
Arrivati alla Chamanna Cler optiamo per la discesa diretta nei campi pieni di bellissimi fiori fino a Munt. Da qui in breve siamo di nuovo ad Ardez, dove dopo una breve visita al negozio locale, il nostro ersatzt Bus ci aspetta.
"Cotschen" in reto-romanzo vuol dire "rosso"; il nome si riferisce molto probabilmente al colore rosso delle sue rocce.
Giovedì mattina decisi a ripetere l'avventura, siamo arrivati con l'autobus ad Ardez (quest'anno Ardez è la stazione terminale della Ferrovia Retica a causa dei lavori del tunnel della Tasna, ed un "Ersatzt Bus" fornito da PostAuto Graubünden va da Scuol ad Ardez).
Arrivati ad Ardez alle 9 del mattino traversiamo velocemente il magnifico villaggio e ci mettiamo in marcia verso la prima tappa della nostra spedizione, Munt. Munt è un piccolo agglomerato di case a circa 1800 m di altitudine, dove diversi abitanti locali amano passare il week-end. Munt è raggiungibile attraverso una semplice strada forestale (T1) in una trentina di minuti. Il percorso fin qui è indicato dai pannelli gialli del turismo pedestre.
Da qui dobbiamo raggiungere la Chamanna Cler (2476 m), una capanna del club di sci di Ardez. Anch'essa è indicata con i pannelli gialli ed esistono due possibilità, via Muot da l'Hom oppure via Murtera Dadaint entrambe T2. Noi scegliamo questa seconda ed in un batter d'occhio ci ritroviamo alla capanna. Sono le 11. Una piccola pausa per un tè ed una pesca si impone.
Di qui raggiungiamo la cresta SUD del Piz Costschen, dove inizia la parte più interessante dell'escursione. Delle tracce di sentiero attraverso grandi blocchi di pietra conducono fino all'avanti cima senza difficoltà (T3). Qua e là ci sono diversi omini di pietra. Sull'avanti-cima si trova un primo quaderno della cima (Gipfelbuch). Esso data del 1987 e si trova qui e non sulla cima perché in inverno gli sciatori si fermano qui, non essendo la cima raggiungibile con gli sci. È la prima volta che visitiamo questo quaderno, perché lo avevamo sempre cercato sulla cima; solo la relazione di ninu l'anno scorso ci ha rivelato questo arcano. La maggior parte delle entrate nel quaderno sono in lingua romancia e contengono, come spesso in questa zone, piccole poesie o frasi "spirituali". In particolare mi colpisce una che dice "Il Segner benedischa tuots quels chi sun rivà sü quist piz". Lascio anch'io il mio piccolo messaggio nel mio romancio molto stentato ( etra l'altro non sono sicura di non aver introdotto qualche errore di grammatica e di ortografia nel messaggio riportato poco prima) e continuiamo la nostra avventura verso la cima.
Il tratto dall'avanti-cima alla cima è il più difficile dell'escursione (T4).
Degli ometti di pietra ci conducono leggermente più in basso e alla sinistra della cresta lungo un passaggio un po' stretto fra le pietre. Alla fine di quest'ultimo, una piccola arrampicata senza particolare difficoltà (salvo quella di individuare il giusto punto per salire) ci riporta di nuovo sulla cresta (Si può comunque continuare anche più in basso, la cima è già visibile). Di qui attraverso le grandi pietre e quasi a piatto si raggiunge la cima.
Sulla cima il panorama è bellissimo. Zina approfitta per la sua tipica pennichella da Piz Cotschen (Foto 2008, 2009). Noi troviamo qui un secondo quaderno della cima, difficilmente individuabile perché non nella tipica gamella militare, ma in un tubo di plastica nero. Il bonheur è a questo punto al completo.
Dopo un picnic ci avviamo alla discesa per la stessa via. Mentre stiamo per partire vediamo un escursionista che sta per arrivare sulla cima. Pochi minuti dopo facciamo conoscenza con un simpatico ragazzo di Tarasp, il quale ci confida la sua intenzione di scendere per la cresta sud-ovest della cima. Cominciamo così a parlare di montagne (Piz Cotschen, Piz Chapisun, Muttler, Piz Pisoc, Piz Linard) e dei Club Führer del CAS ed in breve siamo tutti carichi di entusiasmo (tra l'altro questo incontro ci suggerirà il percorso della nostra prossima gita, che ancora non abbiamo pubblicato).
Dopo qualche minuto ci salutiamo e continuiamo la discesa. Poco dopo vediamo il ragazzo sulla cima e quindi dirigersi verso la cresta SO.
Arrivati all'avanti cima, Stani decide di testare la possibilità di raggiungere la cresta direttamente da questo punto, come ha fatto Staiibook qualche tempo fa. Con un passo di arrampicata, la cosa sembra completamente fattibile, senza grossi problemi (salvo che Zina dovrebbe cercarsi una sua alternativa).
Durante tutta la discesa discutiamo della possibilità di fare la traversata del Piz Cotschen usando le creste S (come in questa e nelle precedenti relazioni) e la cresta SO.
Arrivati alla Chamanna Cler optiamo per la discesa diretta nei campi pieni di bellissimi fiori fino a Munt. Da qui in breve siamo di nuovo ad Ardez, dove dopo una breve visita al negozio locale, il nostro ersatzt Bus ci aspetta.
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