Siwerbenhorn (2764 m)
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Interessante cima rocciosa sulla cresta che separa l’urana Witenwasserental dall’Alpe di Lucendro.
Fino al 1944 la catena di cui fa parte era denominata sulla carta topografica Siegfried Ywerber-Hörner.
Temperatura alla partenza: 2,5°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3300 m
Temperatura al rientro: 18,5°C
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1020 hPa
Velocità media del vento: 10 km/h
Sorgere del sole: 6.21
Per la vigilia di Ferragosto, Feriae Augusti (riposo di Augusto), mi mobilito per un’escursione nella splendida regione del Lago di Lucendro, oggi molto frequentata per il classico giro dei laghetti (Lucendro, Orsino, Orsirora, Valletta), che comprende pure stagni, torbiere, ruscelli, nevai, rocce montonate e altre ricchezze naturalistiche.
Sveglia alle 4:45, partenza da casa alle 5:45, arrivo alla Diga del Lucendro alle 7:11, inizio dell’escursione alle 7:30.
Arrivo alla diga con normali abiti da escursionismo estivi: pantaloni leggeri e camicia con le maniche corte. Ahimè, che sorpresa: oltre al solito bancone di nebbia, la temperatura è di soli 2,5°C!
Poco male, mi copro bene e parto con passo accelerato, scaccia freddo. Aggirato il Mottolone, alle 7:50 arrivo al sole, in prossimità della breve galleria. Il versante è ripidissimo e la stradina dell’alpe è priva di protezioni: non la percorrerei con l’auto per nessun motivo. Poco dopo osservo con attenzione l’imbocco della valletta del Riale del Sasso di Meda; più volte ho meditato di salirla con le racchette da neve. Alle 8:00 mi trovo al segnavia Lago di Lucendro (2080 m); qui inizia il sentiero per i Laghi della Valletta.
La temperatura si è addolcita, adesso si sta bene. Dopo meno di un quarto d’ora pervengo alla Cascina della Gana (2232 m), la Ghièna (ganda) come si legge sulla tavoletta di legno affissa alla baita. È in dialetto leventinese con contaminazioni doltr’alpe, visto che la quota è scritta in questo modo: 2234 m.ü.M.
Per avvicinarmi all’ingresso devo farmi strada tra i “lavazz”, i romici (Rumex alpinus) che in prossimità del rifugio formano una giungla alta un metro.
Lo sguardo è rivolto spesso verso il Pizzo Lucendro, una delle più belle mete sci alpinistiche del Ticino.
In località Maderone, a 2340 m di quota, abbandono la via demarcata in bianco-rosso e continuo in direzione sud-ovest, seguendo sentieri tracciati dalle pecore. Il toponimo indica forse un luogo ove si falciava il fieno selvatico.
Mi attira un’altra cima alla quale da tempo faccio un pensierino: lo Stegenhorn (2722 m).
Superato un pianoro dove sono posizionati dei secchi verdi contenenti integratori alimentari per pecore, raggiungo un nevaio di neve dura come il cemento. Alle 9:45 mi trovo nella conca a sud-est della meta. Visto da qui il Siwerbenhorn fa impressione.
Siwerbenhorn (2764 m)
Attraverso in direzione nord il versante del monte fino a raggiungere la cresta NNE, dalla quale risalgo l’ultimo tratto su blocchi di roccia fino alla selletta dove deposito i bastoncini (avrei dovuto mollarli prima). Qui c’è il passaggio chiave: una breve e semplice scalinatella di una decina di metri che dà un tocco di pepe all’escursione. Alle 10:22, in perfetta solitudine, posso affermare Siwerbenhorn (2764 m) geschafft!
Nell’omino di pietre è infisso un semplice bastone; non c’è il libro di vetta. Peccato, perché è una cima che meriterebbe maggior considerazione, visto che viene raggiunta anche in inverno. Strano che nessuna società alpinistica abbia mai pensato di valorizzarla.
Continuo la camminata lungo il filo di cresta, che presenta dei saliscendi, fino al Pizzo dell’Uomo (2686 m), dal quale, su blocchi di roccia e pietrame scendo fino alla Gatscholalücke (2528 m) / Passo d’Orsirora.
Rientro nella civiltà: sul sentiero del noto “Giro dei laghetti del Gottardo” incontro un numero incredibile di escursionisti. Il paesaggio è in effetti spettacolare! Non è certamente un’innocua nuvola di Fantozzi che possa guastare la festa e le fotografie.
Fra le diverse lingue che si sentono, oggi domina il francese. La piacevole gita si conclude dopo 6 h e 40 min dalla partenza alla diga del Lago di Lucendro.
Fantastica escursione nella regione del Lago di Lucendro fino ad una vetta ingiustamente poco frequentata e priva di segnaletica. In caso di nebbia non sarebbe facile ritrovare la giusta via per raggiungere i sentieri demarcati.
La zona offre itinerari per tutte le esigenze e per tutte le età. La ricchezza di laghetti, ruscelli e nevai la rende particolarmente attraente anche per le famiglie.
Tempo di salita: 2:50 h (soste comprese)
Tempo totale: 6:40 h
Tempi parziali
Diga del Lago di Lucendro (2080 m) – Cascina della Gana (2232 m): 43 min
Cascina della Gana (2232 m) – Siwerbenhorn (2764 m): 2:10 h
Siwerbenhorn (2764 m) – Diga del Lago di Lucendro (2080 m): 3 h 50 min
Dislivello in salita: 815 m
Quota massima: 2764 m
Quota minima: 2080 m
Sviluppo complessivo: 11,8 km
Difficoltà: T4-
Coordinate Siwerbenhorn: 682.425 / 157.003
Coordinate Pizzo dell’Uomo: 682.985 / 157.865
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
Libro di vetta: no
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