Rifugio Garelli.
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Come seconda gita delle nostre vacanze nelle Alpi Marittime scegliamo di salire al rifugio Garelli, situato in magnifica posizione poco lontano dalle verticali pareti settentrionali della Punta Marguareis.
Una delle ragioni per cui abbiamo scelto di venire a conoscere queste zone è anche la grande biodiversità ed i numerosi endemismi botanici che la caratterizzano.
Adiacente al rifugio Garelli si trova la Stazione botanica alpina E. Burnat / C. Bicknell dove si trovano e sono oggetto di studio gli endemismi del Parco Naturale del Marguareis e delle Alpi Marittime.
Raggiungiamo in auto il rifugio Pian delle Gorre, ci beviamo un caffè e ripercorriamo la stradina, fatta ieri in discesa, che sale alla Cascate del Saut, poco prima di arrivarvi però deviamo, seguendo le indicazioni, a sinistra e cominciamo a salire un bel sentiero, in molti tratti lastricato, che senza alcuna soluzione di continuità sale fino al rifugio.
Il bosco è ben ombreggiato e vi sono decine di funghi lungo il sentiero, non essendo minimamente interessati alla raccolta ci limitiamo a fotografarli. Passiamo per il Gias Sottano di Sestrera, posto in una schiarita letteralmente invasa da piante di Angelica, rientriamo nel bosco ed intorno ai 1600 - 1700 metri ne usciamo in vista del ripiano su cui è posto il Gias Soprano di Sestrera. Il posto è molto bello e la flora intorno estremamente interessante, unico neo le mosche ed i tafani che sono veramente numerosi e fastidiosi.
Dal Gias Soprano di Sestrera vediamo poco sopra la nostra meta.
Anna decide di raggiungere direttamente il rifugio mentre io visiterò la Stazione botanica poco distante (che merita una relazione tutta per sè).
Dopo la visita la raggiungo ed entriamo per pranzare, la polenta con fonduta è decisamente poco cotta e la porzione veramente esigua, ma vabbè, soprassediamo, siamo in vacanza.
Riprendiamo il cammino dirigendoci verso il Lago del Marguareis con un sentiero che lo raggiunge con qualche saliscendi.
Il tempo si sta un po' guastando: grandi nuvole hanno coperto la Punta Marguareis ed ii canale dei Torinesi che mi sarebbe piaciuto risalire per raggiungere la Punta Marguareis (se solo Anna fosse stata dell'idea di lasciarmi andare da solo per un tre ore).
Se in salita abbiamo incontrato solo due coppie di persone durante la discesa nel bellissimo Vallone del Marguareis incontreremo solo il pastore che accudisce il suo gragge nei pressi del lago. È strano come posti tanto belli siano così poco frequentati, sinceramente ci sono parsi molto meglio di tante località alpine ben più frequentate.
Al Gias Sottano di Sestrera chiudiamo l'anello odierno, ripassiamo dalle Cascate del Saut ed in breve siamo di ritorno al Pian delle Gorre ed alla nostra auto.
Bellissima escursione, la salita al rifugio avviene perlopiù nel bosco ed esce da questo solo intorno ai 1600 metri offrendo dei begli scorci panoramici. Ma la parte più bella è il Vallone del Marguareis, un luogo veramente bello e solitario, con rocce di ogni colore, fiori dappertutto e nugoli di farfalle che si involano ad ogni passo.
Difficoltà: fra T2 e T3, le "difficoltà" si limitano a qualche tratto nel Vallone del Marguareis che specie nei pressi del Lago del Marguareis è un po' accidentato.
Una delle ragioni per cui abbiamo scelto di venire a conoscere queste zone è anche la grande biodiversità ed i numerosi endemismi botanici che la caratterizzano.
Adiacente al rifugio Garelli si trova la Stazione botanica alpina E. Burnat / C. Bicknell dove si trovano e sono oggetto di studio gli endemismi del Parco Naturale del Marguareis e delle Alpi Marittime.
Raggiungiamo in auto il rifugio Pian delle Gorre, ci beviamo un caffè e ripercorriamo la stradina, fatta ieri in discesa, che sale alla Cascate del Saut, poco prima di arrivarvi però deviamo, seguendo le indicazioni, a sinistra e cominciamo a salire un bel sentiero, in molti tratti lastricato, che senza alcuna soluzione di continuità sale fino al rifugio.
Il bosco è ben ombreggiato e vi sono decine di funghi lungo il sentiero, non essendo minimamente interessati alla raccolta ci limitiamo a fotografarli. Passiamo per il Gias Sottano di Sestrera, posto in una schiarita letteralmente invasa da piante di Angelica, rientriamo nel bosco ed intorno ai 1600 - 1700 metri ne usciamo in vista del ripiano su cui è posto il Gias Soprano di Sestrera. Il posto è molto bello e la flora intorno estremamente interessante, unico neo le mosche ed i tafani che sono veramente numerosi e fastidiosi.
Dal Gias Soprano di Sestrera vediamo poco sopra la nostra meta.
Anna decide di raggiungere direttamente il rifugio mentre io visiterò la Stazione botanica poco distante (che merita una relazione tutta per sè).
Dopo la visita la raggiungo ed entriamo per pranzare, la polenta con fonduta è decisamente poco cotta e la porzione veramente esigua, ma vabbè, soprassediamo, siamo in vacanza.
Riprendiamo il cammino dirigendoci verso il Lago del Marguareis con un sentiero che lo raggiunge con qualche saliscendi.
Il tempo si sta un po' guastando: grandi nuvole hanno coperto la Punta Marguareis ed ii canale dei Torinesi che mi sarebbe piaciuto risalire per raggiungere la Punta Marguareis (se solo Anna fosse stata dell'idea di lasciarmi andare da solo per un tre ore).
Se in salita abbiamo incontrato solo due coppie di persone durante la discesa nel bellissimo Vallone del Marguareis incontreremo solo il pastore che accudisce il suo gragge nei pressi del lago. È strano come posti tanto belli siano così poco frequentati, sinceramente ci sono parsi molto meglio di tante località alpine ben più frequentate.
Al Gias Sottano di Sestrera chiudiamo l'anello odierno, ripassiamo dalle Cascate del Saut ed in breve siamo di ritorno al Pian delle Gorre ed alla nostra auto.
Bellissima escursione, la salita al rifugio avviene perlopiù nel bosco ed esce da questo solo intorno ai 1600 metri offrendo dei begli scorci panoramici. Ma la parte più bella è il Vallone del Marguareis, un luogo veramente bello e solitario, con rocce di ogni colore, fiori dappertutto e nugoli di farfalle che si involano ad ogni passo.
Difficoltà: fra T2 e T3, le "difficoltà" si limitano a qualche tratto nel Vallone del Marguareis che specie nei pressi del Lago del Marguareis è un po' accidentato.
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