Cima del Tirone e rifugio Gattascosa
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Zona nota e molto descritta, pubblico alcune fotografie. Almeno quest’anno ho messo una volta le racchette da neve, il mese prossimo si vedrà. Per buona parte del percorso fino al rifugio Gattascosa non erano indispensabili, per la cima sono state certamente utili.
Prima raggiungiamo il rifugio, alternando tratti in falsopiano ad alcuni strappi, l'ultimo dei quali abbastanza sostenuto. Poi, la meta designata era il Passo di Monscera ma chi oggi mi accompagna punta subito a una delle cimette attorno. Scegliamo la Cima del Tirone, un signore che conosce il luogo ci avverte che salendo dal Passo Monscera potremo trovare ghiaccio perché c’è sempre vento. Pochi passi dopo il rifugio, ben prima della deviazione per il Passo, saliamo a sinistra in una marcata traccia nella neve: non si sa mai che conduca in cima per una via più diretta. E così avviene: dopo un primo pendio segue una conca, poi un altro pendio conduce alla Bocchetta di Mezzo e da questa si arriva facilmente in vetta a destra per la cresta sud. Sarà anche una cima insignificante ma ha il suo grande ometto che ne "certifica" una certa dignità. Prima cima dell’anno e prima volta quest’anno sopra i 2000 metri. Bella vista su Andolla, trittico del Sempione e Monte Leone, oltre che sull’alta Val Bognanco. Di fronte a noi c’è il Pizzo Pioltone, completamente innevato, mia meta autunnale di 10-11 anni fa, su cui oggi ho visto al massimo 5 persone.
Durante la breve sosta sulla Cima Tirone, di nuovo un paio di persone ci avvertono che scendendo al Passo Monscera troveremo un po' di ghiaccio. La prima parte della discesa si svolge su neve abbastanza dura senza pendenze rilevanti dove le nostre racchette tengono benissimo. Soltanto sull’ultimo pendio sopra il Passo la pendenza aumenta. Racchette diverse dalle mie sono più adatte a questa pendenza, se la neve è abbastanza dura, per cui anche se molti sorrideranno metto i ramponi. Il vantaggio è che scendo senza problemi in un minuto. Sul Passo troviamo molta più gente che in cima: eh, la cima è per pochi!!! :) :) :) Noi unici oggi a farla in traversata! :)
Al ritorno completiamo l’anello imboccando la traccia innevata che costeggia il lago ghiacciato di Monscera, poi su dolci pendii arriviamo all’Alpe omonima. Da qui una stradina scende prima in modo molto graduale e poi con una serie di tornanti all’Alpe Arza, in seguito a quello che ci sembra il Rifugio Il Dosso e che tralasciamo, e infine al ponte sul torrente. Dal ponte una risalita graduale e senza strappi in 20-25 minuti ci riporta al punto di partenza.
Prima raggiungiamo il rifugio, alternando tratti in falsopiano ad alcuni strappi, l'ultimo dei quali abbastanza sostenuto. Poi, la meta designata era il Passo di Monscera ma chi oggi mi accompagna punta subito a una delle cimette attorno. Scegliamo la Cima del Tirone, un signore che conosce il luogo ci avverte che salendo dal Passo Monscera potremo trovare ghiaccio perché c’è sempre vento. Pochi passi dopo il rifugio, ben prima della deviazione per il Passo, saliamo a sinistra in una marcata traccia nella neve: non si sa mai che conduca in cima per una via più diretta. E così avviene: dopo un primo pendio segue una conca, poi un altro pendio conduce alla Bocchetta di Mezzo e da questa si arriva facilmente in vetta a destra per la cresta sud. Sarà anche una cima insignificante ma ha il suo grande ometto che ne "certifica" una certa dignità. Prima cima dell’anno e prima volta quest’anno sopra i 2000 metri. Bella vista su Andolla, trittico del Sempione e Monte Leone, oltre che sull’alta Val Bognanco. Di fronte a noi c’è il Pizzo Pioltone, completamente innevato, mia meta autunnale di 10-11 anni fa, su cui oggi ho visto al massimo 5 persone.
Durante la breve sosta sulla Cima Tirone, di nuovo un paio di persone ci avvertono che scendendo al Passo Monscera troveremo un po' di ghiaccio. La prima parte della discesa si svolge su neve abbastanza dura senza pendenze rilevanti dove le nostre racchette tengono benissimo. Soltanto sull’ultimo pendio sopra il Passo la pendenza aumenta. Racchette diverse dalle mie sono più adatte a questa pendenza, se la neve è abbastanza dura, per cui anche se molti sorrideranno metto i ramponi. Il vantaggio è che scendo senza problemi in un minuto. Sul Passo troviamo molta più gente che in cima: eh, la cima è per pochi!!! :) :) :) Noi unici oggi a farla in traversata! :)
Al ritorno completiamo l’anello imboccando la traccia innevata che costeggia il lago ghiacciato di Monscera, poi su dolci pendii arriviamo all’Alpe omonima. Da qui una stradina scende prima in modo molto graduale e poi con una serie di tornanti all’Alpe Arza, in seguito a quello che ci sembra il Rifugio Il Dosso e che tralasciamo, e infine al ponte sul torrente. Dal ponte una risalita graduale e senza strappi in 20-25 minuti ci riporta al punto di partenza.
Tourengänger:
andrea62
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