Croce di Roncaglia
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Ancora una giornata di fortissimo vento e, sulle strade, il traffico del rientro dalle vacanze di fine anno: per cui si rimane a pochi passi da casa con una piccola escursione - già effettuata altre volte - che rimane al riparo dalle violente folate fin quasi all'arrivo.
Circa una trentina d'anni fa il GAM (Gruppo Aquile Morbegno) si applicò alla valorizzazione escursionistica di questo tratto culminante della Costiera dei Cech: venne installato il Bivacco Bottani-Cornaggia, furono segnalati molti sentieri, venne eretta una crocetta sulla Cima di Malvedello Occidentale, fu addirittura pubblicata una piccola guida dedicata ai "Sentieri a nord di Poira". A distanza di tre decenni si può dire che il solo bivacco e la relativa via di accesso principale hanno mantenuto nel tempo un ottimo successo di frequentazioni in ogni stagione: per il resto tutto va scomparendo.
Un'annotazione di tristezza: esattamente in questi luoghi, vent'anni fa, ho sentito per l'ultima volta il canto del gallo cedrone.
Dal piazzale della chiesa si retrocede per alcune decine di metri fino a trovare una stradetta (indicazioni escursionistiche) che si avvia attraverso villette sparse nella pineta; facendo attenzione ad un bivio (le segnalazioni sembrano indicare due direzioni diverse, ma la strada corretta è solo quella di destra) si prosegue su largo e comodo sentiero. Lo si segue lungo agevoli tornanti fino ad incrociare una recente (2006-2007) pista tagliafuoco; si attraversa la traccia e, proprio di fronte, si trova la prosecuzione del sentiero (notare, in alto su di un tronco, l'indicazione "Tre Cornini"). Si sale a tornanti attraverso il bosco di pini e betulle; poi un traverso fra le ginestre ci porta al maggengo di Prà Sücc dove il sentiero tende a perdersi. Per ritrovarlo occorre osservare le ultime baite in alto a sinistra e raggiungere una evidete palina con freccia gialla alle loro spalle; si prosegue attraverso una brutta vegetazione dove ancora si notano gli scheletri - eretti e anche abbattuti - dei molti pini bruciati nei diversi incendi avvenuti qui negli anni '80/'90. Al limite del livello forestale si arriva ad una spianata con tavolo da picnic: qui si deve abbandonare il sentiero per dirigersi in piano verso est, trovando subito una larga traccia sassosa; il vecchio sentiero dei pastori e dei cacciatori è stato infatti recentemente disastrato dall'interramento di un acquedotto. Dopo un iniziale tratto in discesa, la traccia spiana e prosegue fino all'alpeggio del Pesc in Val Toate: presso il fondo di un vallone a circa metà strada, poco oltre i ruderi di una baita (sulla porta rimane la scritta "Ufficio Catasto"), ce ne distacchiamo sulla sinistra su di un ripidissimo sentierino (resti di segnalazioni) che sale senza tregua un dosso boscoso. Al termine degli alberi - ruderi di una baita - i segni di passaggio terminano e si prosegue come più agevole fra grossi massi e poco pascolo fino al poggio che ospita la Croce di Roncaglia. Tornati al limitare del bosco, si tralascia la via di salita per voltare decisamente a sinistra in una sorta di vago canale: dei vecchi segnali non rimane più nulla ed occorre scendere con molta prudenza nell'erba sdrucciolevole fino ad approdare al piano del Pesc. Nei pressi delle baite più occidentali - fontana con abbeveratoio - si trova il sentiero che scende a Poira: lo si segue attraverso il bosco, si oltrepassa la pista tagliafuoco e si raggiunge una cappella votiva; qui si presentano due possibilità: si prosegue nella discesa principale verso Ledino e Careggio, oppure si prende a destra (come in questo file GPS) un sentierino comodissimo che arriva a Poira direttamente a poche decine di metri dal parcheggio.
https://www.relive.cc/view/g28674264933
Circa una trentina d'anni fa il GAM (Gruppo Aquile Morbegno) si applicò alla valorizzazione escursionistica di questo tratto culminante della Costiera dei Cech: venne installato il Bivacco Bottani-Cornaggia, furono segnalati molti sentieri, venne eretta una crocetta sulla Cima di Malvedello Occidentale, fu addirittura pubblicata una piccola guida dedicata ai "Sentieri a nord di Poira". A distanza di tre decenni si può dire che il solo bivacco e la relativa via di accesso principale hanno mantenuto nel tempo un ottimo successo di frequentazioni in ogni stagione: per il resto tutto va scomparendo.
Un'annotazione di tristezza: esattamente in questi luoghi, vent'anni fa, ho sentito per l'ultima volta il canto del gallo cedrone.
Dal piazzale della chiesa si retrocede per alcune decine di metri fino a trovare una stradetta (indicazioni escursionistiche) che si avvia attraverso villette sparse nella pineta; facendo attenzione ad un bivio (le segnalazioni sembrano indicare due direzioni diverse, ma la strada corretta è solo quella di destra) si prosegue su largo e comodo sentiero. Lo si segue lungo agevoli tornanti fino ad incrociare una recente (2006-2007) pista tagliafuoco; si attraversa la traccia e, proprio di fronte, si trova la prosecuzione del sentiero (notare, in alto su di un tronco, l'indicazione "Tre Cornini"). Si sale a tornanti attraverso il bosco di pini e betulle; poi un traverso fra le ginestre ci porta al maggengo di Prà Sücc dove il sentiero tende a perdersi. Per ritrovarlo occorre osservare le ultime baite in alto a sinistra e raggiungere una evidete palina con freccia gialla alle loro spalle; si prosegue attraverso una brutta vegetazione dove ancora si notano gli scheletri - eretti e anche abbattuti - dei molti pini bruciati nei diversi incendi avvenuti qui negli anni '80/'90. Al limite del livello forestale si arriva ad una spianata con tavolo da picnic: qui si deve abbandonare il sentiero per dirigersi in piano verso est, trovando subito una larga traccia sassosa; il vecchio sentiero dei pastori e dei cacciatori è stato infatti recentemente disastrato dall'interramento di un acquedotto. Dopo un iniziale tratto in discesa, la traccia spiana e prosegue fino all'alpeggio del Pesc in Val Toate: presso il fondo di un vallone a circa metà strada, poco oltre i ruderi di una baita (sulla porta rimane la scritta "Ufficio Catasto"), ce ne distacchiamo sulla sinistra su di un ripidissimo sentierino (resti di segnalazioni) che sale senza tregua un dosso boscoso. Al termine degli alberi - ruderi di una baita - i segni di passaggio terminano e si prosegue come più agevole fra grossi massi e poco pascolo fino al poggio che ospita la Croce di Roncaglia. Tornati al limitare del bosco, si tralascia la via di salita per voltare decisamente a sinistra in una sorta di vago canale: dei vecchi segnali non rimane più nulla ed occorre scendere con molta prudenza nell'erba sdrucciolevole fino ad approdare al piano del Pesc. Nei pressi delle baite più occidentali - fontana con abbeveratoio - si trova il sentiero che scende a Poira: lo si segue attraverso il bosco, si oltrepassa la pista tagliafuoco e si raggiunge una cappella votiva; qui si presentano due possibilità: si prosegue nella discesa principale verso Ledino e Careggio, oppure si prende a destra (come in questo file GPS) un sentierino comodissimo che arriva a Poira direttamente a poche decine di metri dal parcheggio.
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