Monte San Giorgio (m.1097), cresta Nord
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Tempo fà lessi questa salita dal versante nord del Monte San Giorgio di
MicheleK, ripromettendomi prima o poi di provarla:
http://www.hikr.org/tour/post45083.html
A sua differenza parto da SW, Porto Ceresio (m.280), giungendo rapidamente su comoda mulattiera a Cadelmonte (m.500). Poco sopra, all'altezza di una cappelletta votiva e una panchina, si stacca a sinistra il sentiero per Serpiano, confine silenzioso e poco appariscente tra Italia e Svizzera su questo lembo di terra insubre. Ci vorrebbero pochi minuti di agevole percorso in falsopiano, ma la realtà attuale parla di robinie, querce e castagni sfracellati al suolo sul sentiero in più parti. Occorrono un bel pò di pazienti aggiramenti, equilibrismi ed acrobazie per aver ragione di questo sfacelo, occorso probabilmente durante la furibonda serata di tormenta del 28 ottobre.
Giunto a Serpiano (m.617) scelgo l'asfalto fino alla stazione della funivia, quindi la forestale per l'Alpe di Brusino (m.673), dove invece i due vecchi castagni che adombrano il crotto - in chiusura stagionale - son ben saldi al loro posto. Da qui parte la via normale da NE per il Monte San Giorgio, che pochi metri sopra l'Alpe devia a destra congiungendosi più in alto all'itinerario classico proveniente da Meride; qui resto basso sulla forestale per Riva San Vitale, staccandomene al tornante successivo, al primo accenno di pendio della cresta Nord. Si sale liberamente, con ravano molto limitato, per fogliame, rami e lievi tracce animali, inizialmente tra castagni e betulle, quindi ampie faggete fino in vetta. Il percorso è interamente boscoso, se si eccettua una bella ed ampia radura vista lago con ganne e formazioni calcaree, unica zona in cui s'incontra nel complesso una buona roccia. Superato questo isolato zoccolo roccioso riprende il bosco e la vetta non sembra lontana, solo che gradualmente il terreno tende a peggiorare, non tanto per la pendenza, mai eccessivamente ripida, quanto per l'insidia della ganna muschiosa, che nasconde ampie buche tra il folto fogliame, imponendo per sicurezza di balzare di sasso in sasso. Successivamente la pendenza si fà poderosa, ed infine - nella parte terminale - quasi feroce, tanto che il mantenimento dell'equilibrio su un terreno fotocopia dei boschi occidentali del Generoso (chi SA può ben capire cosa intendo...) è garantito da rare rocce e più frequenti faggi. La parte conclusiva è un'autentica arrampicata tra radici, fogliame e sassi malfermi in un groviglio di faggi, e mai come stavolta ho benedetto l'arrivo in vetta (m.1097) su questo tipo di terreno davvero infame. Stando al resoconto di
MicheleK, che risale a qualche anno fà, ho probabilmente mancato una deviazione (?) che mi permettesse un maggiormente agevole arrivo in vetta più a sinistra, all'altezza della panchina rivolta sul Generoso dove - infatti - si nota un sentierino scendere ripido tra lo zoccolo roccioso terminale e il bosco.
In vetta nessuno, benchè il piacevole odore di legna bruciata proveniente dal rifugetto indichi che qualcuno più infreddolito di me ci sia. Mangio rimirando un panorama ampio e lievemente velato, ravvivato dai duemila del sottoceneri ben imbiancati, quindi lascio la vetta in coincidenza dell'arrivo di altri escursionisti, scegliendo la discesa per Riva San Vitale, che mai avevo fatto. Sentierino nel bosco ripido, in selvaggi valloni che mostrano una certa complessità di questi versanti del San Giorgio, tanto che poco oltre la discesa si sdoppia: scelgo la "Via Albertina", che con ampie svolte e traversi giunge dapprima ripida, quindi su dolce strada forestale nella zona del cimitero di Riva San Vitale.
Avanti così.
NB. Porto Ceresio-Cadelmonte-Bivio T1/T2 - Cadelmonte-Serpiano T4 (causa caduta piante: sarebbe T1 in normali condizioni) - Serpiano-Alpe di Brusino-bivio cresta N T1 - Cresta N Monte San Giorgio T3-T5+ - Monte San Giorgio-Riva San Vitale "Via Albertina" T2

http://www.hikr.org/tour/post45083.html
A sua differenza parto da SW, Porto Ceresio (m.280), giungendo rapidamente su comoda mulattiera a Cadelmonte (m.500). Poco sopra, all'altezza di una cappelletta votiva e una panchina, si stacca a sinistra il sentiero per Serpiano, confine silenzioso e poco appariscente tra Italia e Svizzera su questo lembo di terra insubre. Ci vorrebbero pochi minuti di agevole percorso in falsopiano, ma la realtà attuale parla di robinie, querce e castagni sfracellati al suolo sul sentiero in più parti. Occorrono un bel pò di pazienti aggiramenti, equilibrismi ed acrobazie per aver ragione di questo sfacelo, occorso probabilmente durante la furibonda serata di tormenta del 28 ottobre.
Giunto a Serpiano (m.617) scelgo l'asfalto fino alla stazione della funivia, quindi la forestale per l'Alpe di Brusino (m.673), dove invece i due vecchi castagni che adombrano il crotto - in chiusura stagionale - son ben saldi al loro posto. Da qui parte la via normale da NE per il Monte San Giorgio, che pochi metri sopra l'Alpe devia a destra congiungendosi più in alto all'itinerario classico proveniente da Meride; qui resto basso sulla forestale per Riva San Vitale, staccandomene al tornante successivo, al primo accenno di pendio della cresta Nord. Si sale liberamente, con ravano molto limitato, per fogliame, rami e lievi tracce animali, inizialmente tra castagni e betulle, quindi ampie faggete fino in vetta. Il percorso è interamente boscoso, se si eccettua una bella ed ampia radura vista lago con ganne e formazioni calcaree, unica zona in cui s'incontra nel complesso una buona roccia. Superato questo isolato zoccolo roccioso riprende il bosco e la vetta non sembra lontana, solo che gradualmente il terreno tende a peggiorare, non tanto per la pendenza, mai eccessivamente ripida, quanto per l'insidia della ganna muschiosa, che nasconde ampie buche tra il folto fogliame, imponendo per sicurezza di balzare di sasso in sasso. Successivamente la pendenza si fà poderosa, ed infine - nella parte terminale - quasi feroce, tanto che il mantenimento dell'equilibrio su un terreno fotocopia dei boschi occidentali del Generoso (chi SA può ben capire cosa intendo...) è garantito da rare rocce e più frequenti faggi. La parte conclusiva è un'autentica arrampicata tra radici, fogliame e sassi malfermi in un groviglio di faggi, e mai come stavolta ho benedetto l'arrivo in vetta (m.1097) su questo tipo di terreno davvero infame. Stando al resoconto di

In vetta nessuno, benchè il piacevole odore di legna bruciata proveniente dal rifugetto indichi che qualcuno più infreddolito di me ci sia. Mangio rimirando un panorama ampio e lievemente velato, ravvivato dai duemila del sottoceneri ben imbiancati, quindi lascio la vetta in coincidenza dell'arrivo di altri escursionisti, scegliendo la discesa per Riva San Vitale, che mai avevo fatto. Sentierino nel bosco ripido, in selvaggi valloni che mostrano una certa complessità di questi versanti del San Giorgio, tanto che poco oltre la discesa si sdoppia: scelgo la "Via Albertina", che con ampie svolte e traversi giunge dapprima ripida, quindi su dolce strada forestale nella zona del cimitero di Riva San Vitale.
Avanti così.
NB. Porto Ceresio-Cadelmonte-Bivio T1/T2 - Cadelmonte-Serpiano T4 (causa caduta piante: sarebbe T1 in normali condizioni) - Serpiano-Alpe di Brusino-bivio cresta N T1 - Cresta N Monte San Giorgio T3-T5+ - Monte San Giorgio-Riva San Vitale "Via Albertina" T2
Tourengänger:
Poncione

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