Un sorprendente M. Madonnino.
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Questa è una escursione uscita dal cilindro all'ultimo momento, la vera meta era un'atra, ma poi sono affiorati alcuni ricordi, di persone a me care che ora non ci sono più con cui avevamo progettato un'uscita in queste zone passando dalle Baite di Cardeto, e allora...
Partiamo dalla Fraz. Bortolotti, dopo aver trovato i parcheggi quasi tutti occupati, e seguendo i tanti escursionisti saliamo abbastanza ripidamente e senza problemi di sorta sino alla Baita Cernello (chiusa) e poi al Lago Cernello. E' tutto ben sagnalato. 228/268.
Da questo punto si ammirano già diverse cime (tra cui la nostra) e zone dove mettere i piedi sarebbe"interessante" e assolutamente non facile, una zona che sorprende per bellezza.
Adesso prendiamo il sentiero 230 che passa sulla destra orografica del lago, e pian piano che camminiamo anche il sentiero aumenta di pendenza, anche se mai eccessiva, finchè con alcune serpentine giungiamo al Passo Cernello, passo non segnato da nessun cartello ma da lì si scende alle Baite di Cardeto. Alla nostra destra, sul Monte Segnale, staziona un grosso Camoscio che poi fugge a gambe levate.
Ora proseguiamo verso sinistra, su sentiero detritico che per un primo tratto resta sotto il filo di cresta, poi si cammina per qualche centinaio di metri sulla cresta (un po esposta) vera e propria, dove qualche passo va fatto con attenzione, nei pressi dell'ultima breve depressione comincia l'ultimo strappo che porta al Madonnino.
Anche qua il sentiero è un po detritico, ma è la ripidità il maggior problema, ignorata la deviazione per il P.so Portula il Monte Madonnino è raggiunto dopo 3h15 senza soste. La giornata è limpida e da questo punto vediamo l'infinito, una cosa incredibile, viste così di solito le trovi a cavallo dei 3000 mt di quota. Ci fermiamo per il pranzo, insieme ad altre 5/6 persone, intanto comincia ad insuarsi dentro di me il tarlo... vado sul Corno Madonnino cima Est? Non sembra difficilissimo, anche se non è di certo un perscorso E. Ma, intanto mangio.
Più passa il tempo e più qualche nuvola (accompagnata da aria frizzantina) comincia a salire, andare sul Corno ora non avrebbe senso.
Cominciamo così la discesa senza correre sino al P.so Cernello, qua ci imbamboliamo sulla decisione se fare o no la Costa d'Agnone, guardiamo le nuvole (alla fine innocue), ma alla fine decidiamo per la discesa diretta, fatta con calma perchè lungo il percorso incontriamo una simpatica coppia con cui scambiamo delle chiacchiere amichevolmente. Avendo parcheggiato nella "zona sbarra" ora paghiamo il nostro obolo, 5€.
p.s.
Incredibile ma vero in Val Seriana, sulla via del ritorno, non abbiamo fatto code, se non brevissime, provocate più che altro da gente che meriterebbe di guidare un Casalini Sulky.
In memory of Patri e Marica.
Nota 2): Eric e una vecchia poesia...con finale diverso.
PATRIZIA.
Con questo nuovo giro rinasce l'amicizia,
il posto è assai carino direi una delizia,
è forse un po lunghino ma crepi l'avarizia.
Patrizia,
ti metti gli scarponi ma non per l'edilizia,
li leghi belli stretti ed è un fatto di furbizia,
poi parti come un razzo in culo alla pigrizia.
Patrizia,
tu sei il nostro capo e noi la tua milizia,
e questo è già assodato che minchia di notizia,
ma se il peggio è già passato io scruto la sporcizia.
Se io sono poeta tu sei la liquirizia, e senti un po che dico: perchè vai via Patrizia?
A' la prochaine! Menek, Nadia und Olmo.
Partiamo dalla Fraz. Bortolotti, dopo aver trovato i parcheggi quasi tutti occupati, e seguendo i tanti escursionisti saliamo abbastanza ripidamente e senza problemi di sorta sino alla Baita Cernello (chiusa) e poi al Lago Cernello. E' tutto ben sagnalato. 228/268.
Da questo punto si ammirano già diverse cime (tra cui la nostra) e zone dove mettere i piedi sarebbe"interessante" e assolutamente non facile, una zona che sorprende per bellezza.
Adesso prendiamo il sentiero 230 che passa sulla destra orografica del lago, e pian piano che camminiamo anche il sentiero aumenta di pendenza, anche se mai eccessiva, finchè con alcune serpentine giungiamo al Passo Cernello, passo non segnato da nessun cartello ma da lì si scende alle Baite di Cardeto. Alla nostra destra, sul Monte Segnale, staziona un grosso Camoscio che poi fugge a gambe levate.
Ora proseguiamo verso sinistra, su sentiero detritico che per un primo tratto resta sotto il filo di cresta, poi si cammina per qualche centinaio di metri sulla cresta (un po esposta) vera e propria, dove qualche passo va fatto con attenzione, nei pressi dell'ultima breve depressione comincia l'ultimo strappo che porta al Madonnino.
Anche qua il sentiero è un po detritico, ma è la ripidità il maggior problema, ignorata la deviazione per il P.so Portula il Monte Madonnino è raggiunto dopo 3h15 senza soste. La giornata è limpida e da questo punto vediamo l'infinito, una cosa incredibile, viste così di solito le trovi a cavallo dei 3000 mt di quota. Ci fermiamo per il pranzo, insieme ad altre 5/6 persone, intanto comincia ad insuarsi dentro di me il tarlo... vado sul Corno Madonnino cima Est? Non sembra difficilissimo, anche se non è di certo un perscorso E. Ma, intanto mangio.
Più passa il tempo e più qualche nuvola (accompagnata da aria frizzantina) comincia a salire, andare sul Corno ora non avrebbe senso.
Cominciamo così la discesa senza correre sino al P.so Cernello, qua ci imbamboliamo sulla decisione se fare o no la Costa d'Agnone, guardiamo le nuvole (alla fine innocue), ma alla fine decidiamo per la discesa diretta, fatta con calma perchè lungo il percorso incontriamo una simpatica coppia con cui scambiamo delle chiacchiere amichevolmente. Avendo parcheggiato nella "zona sbarra" ora paghiamo il nostro obolo, 5€.
p.s.
Incredibile ma vero in Val Seriana, sulla via del ritorno, non abbiamo fatto code, se non brevissime, provocate più che altro da gente che meriterebbe di guidare un Casalini Sulky.
In memory of Patri e Marica.
Nota 2): Eric e una vecchia poesia...con finale diverso.
PATRIZIA.
Con questo nuovo giro rinasce l'amicizia,
il posto è assai carino direi una delizia,
è forse un po lunghino ma crepi l'avarizia.
Patrizia,
ti metti gli scarponi ma non per l'edilizia,
li leghi belli stretti ed è un fatto di furbizia,
poi parti come un razzo in culo alla pigrizia.
Patrizia,
tu sei il nostro capo e noi la tua milizia,
e questo è già assodato che minchia di notizia,
ma se il peggio è già passato io scruto la sporcizia.
Se io sono poeta tu sei la liquirizia, e senti un po che dico: perchè vai via Patrizia?
A' la prochaine! Menek, Nadia und Olmo.
Tourengänger:
Menek

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Kommentare (16)