Pizzo Ragno Mt. 2289
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....oggi siamo in val Loana, sopra il bel paesino di Malesco per affrontare la salita al Pizzo Ragno.
Stavolta abbiamo stampato un bel po’ di descrizioni del percorso e nonostante questo non abbiamo tanto le idee chiare perché ognuno dice la sua e soprattutto secondo tutti ad un certo punto la traccia non è chiara.
Però cammin facendo abbiamo potuto notare una buona segnaletica, secondo noi rifatta da poco, con bolli, omini e paletti, soprattutto nei punti chiave e questo ci ha permesso di non dover perdere troppo tempo alla ricerca della via giusta.
Cominciamo in discesa, infatti, dopo aver lasciato l'auto in uno dei pochi posti a lato della strada della Val Loana, poco oltre la cappella del Sasso Broglio in località Patqueso, si deve scendere per circa 100 metri sino ad attraversare il torrente Loana e giungere ai Crott .
Risaliamo lentamente la Val Basso, amena e disseminata di alpeggi e baite ancora ben curati e "caricati" di bestiame.
Passiamo in sequenza l'Alpe Basso e l'Alpe all'Erta, dove si deve prestare attenzione a svoltare decisamente alla propria destra tra le baite, per entrare in una bellissima faggeta.
Di fronte a noi la bellissima conca dominata dal pizzo Stagno e dal pizzo dei Diosi.
Si arriva all'ampia e solare conca del Cedo, dove una baita è stata adattata a rifugio dal CAI Vigezzo, veramente un bel rifugio, ci fermeremmo volentieri di più… anzi proprio non ce ne andremmo da un posto così… ma bisogna continuare il cammino.....
Superiamo una baita curiosamente sbrecciata (un temporale?), dopo di che il sentiero parzialmente franato aggira la forra del Rio Castello superando una bella cascata.
Siamo ormai in vista delle grandi casere del Geccio, popolate da pecore, capre e cavalli.
E da qui a detta di alcuni cominciano le rogne…ci dirigiamo verso la presa d’acqua, citata in tutte le descrizioni… ma guarda che fortuna, proprio nei momenti critici ecco comparire dal nulla tre persone… fino ad ora nessuna anima viva, se non alcune persone che abitano gli alpeggi nel week-end.
Beh, ci consideriamo fortunati , ma per brevi attimi…. sono stranieri, anche se uno di essi capisce l’italiano, ma però ci dicono di arrivare da Locarno e di essere transitati da Cicogna… ci dicono che siamo sulla strada giusta per il Pizzo Ragno…. sarà ……???
Comunque sia saliamo dritti oltre la presa d’acqua e arriviamo ad una selletta.
Da qui se si va a destra si scende in una conca per poi arrivare al Pizzo con una via direttissima che transita da un colletto, noi invece andiamo a sinistra, perché vediamo i bolli e una freccia su di un masso e poi spunta anche un paletto… più segnato di così…. seguendo il sentiero segnalato da omini in pietra e paletti si arriva ai cartelli.
Un sentiero prosegue ai laghi del Geccio ed uno gira a destra, la strana posizione del cartello per il pizzo Ragno induce a seguire il sentiero di destra ma qui consultiamo le nostre relazioni e procediamo in direzione dei laghi.
Proseguendo per i laghetti saliamo più gradualmente fino a raggiungere il sentiero che, facendo un lungo traverso, porta alla vetta con un ultimo sforzo.
Raggiunto il pizzo Ragno il panorama sull' Ossola e sulla valle Vigezzo ripaga della fatica, anche se il Rosa e gli altri giganti del Vallese non si fanno vedere.....in questi ultimi tempi per quanto riguarda i panorami siamo un pò sfortunati.....
Bellissima escursione …. pace, solitudine… tanti alpeggi ancora in ordine.... cosa rara di questi tempi…..!!!
Nadia
Stavolta abbiamo stampato un bel po’ di descrizioni del percorso e nonostante questo non abbiamo tanto le idee chiare perché ognuno dice la sua e soprattutto secondo tutti ad un certo punto la traccia non è chiara.
Però cammin facendo abbiamo potuto notare una buona segnaletica, secondo noi rifatta da poco, con bolli, omini e paletti, soprattutto nei punti chiave e questo ci ha permesso di non dover perdere troppo tempo alla ricerca della via giusta.
Cominciamo in discesa, infatti, dopo aver lasciato l'auto in uno dei pochi posti a lato della strada della Val Loana, poco oltre la cappella del Sasso Broglio in località Patqueso, si deve scendere per circa 100 metri sino ad attraversare il torrente Loana e giungere ai Crott .
Risaliamo lentamente la Val Basso, amena e disseminata di alpeggi e baite ancora ben curati e "caricati" di bestiame.
Passiamo in sequenza l'Alpe Basso e l'Alpe all'Erta, dove si deve prestare attenzione a svoltare decisamente alla propria destra tra le baite, per entrare in una bellissima faggeta.
Di fronte a noi la bellissima conca dominata dal pizzo Stagno e dal pizzo dei Diosi.
Si arriva all'ampia e solare conca del Cedo, dove una baita è stata adattata a rifugio dal CAI Vigezzo, veramente un bel rifugio, ci fermeremmo volentieri di più… anzi proprio non ce ne andremmo da un posto così… ma bisogna continuare il cammino.....
Superiamo una baita curiosamente sbrecciata (un temporale?), dopo di che il sentiero parzialmente franato aggira la forra del Rio Castello superando una bella cascata.
Siamo ormai in vista delle grandi casere del Geccio, popolate da pecore, capre e cavalli.
E da qui a detta di alcuni cominciano le rogne…ci dirigiamo verso la presa d’acqua, citata in tutte le descrizioni… ma guarda che fortuna, proprio nei momenti critici ecco comparire dal nulla tre persone… fino ad ora nessuna anima viva, se non alcune persone che abitano gli alpeggi nel week-end.
Beh, ci consideriamo fortunati , ma per brevi attimi…. sono stranieri, anche se uno di essi capisce l’italiano, ma però ci dicono di arrivare da Locarno e di essere transitati da Cicogna… ci dicono che siamo sulla strada giusta per il Pizzo Ragno…. sarà ……???
Comunque sia saliamo dritti oltre la presa d’acqua e arriviamo ad una selletta.
Da qui se si va a destra si scende in una conca per poi arrivare al Pizzo con una via direttissima che transita da un colletto, noi invece andiamo a sinistra, perché vediamo i bolli e una freccia su di un masso e poi spunta anche un paletto… più segnato di così…. seguendo il sentiero segnalato da omini in pietra e paletti si arriva ai cartelli.
Un sentiero prosegue ai laghi del Geccio ed uno gira a destra, la strana posizione del cartello per il pizzo Ragno induce a seguire il sentiero di destra ma qui consultiamo le nostre relazioni e procediamo in direzione dei laghi.
Proseguendo per i laghetti saliamo più gradualmente fino a raggiungere il sentiero che, facendo un lungo traverso, porta alla vetta con un ultimo sforzo.
Raggiunto il pizzo Ragno il panorama sull' Ossola e sulla valle Vigezzo ripaga della fatica, anche se il Rosa e gli altri giganti del Vallese non si fanno vedere.....in questi ultimi tempi per quanto riguarda i panorami siamo un pò sfortunati.....
Bellissima escursione …. pace, solitudine… tanti alpeggi ancora in ordine.... cosa rara di questi tempi…..!!!
Nadia
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Kommentare (19)