Punta della Vedretta (Im Intern Heis) 3269 m e Croda delle Cornacchie (Grawand) 3256 m
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Dietro al rifugio un sentiero ben tenuto e ben segnato conduce senza alcuna difficoltà alla Punta della Vedretta. Purtroppo non solo la vista è deturpata dagli impianti ma anche dal rumore di ruspe e gatti delle nevi al lavoro sul ghiacciaio e solo passato il primo dosso potremo avere il silenzio tanto desiderato.
La cima comunque offre una gran bella vista che ci godiamo per una buona mezz’oretta.
Scesi i primi metri ci spostiamo verso il laghetto e su terreno detritico, cercando i punti migliori dove passare, scendiamo nella conca sotto il rifugio andando a prendere il sentiero che risale alla Croda delle Cornacchie.
Qui paghiamo lo scotto degli impianti. Una cosa che la volta scorsa, a impianti chiusi, non avevamo realizzato, è che chi sale in funivia da Maso Corto ha la possibilità, e lo fanno in molti, di scendere al rifugio Bellavista, anziché a piedi, utilizzando ben due seggiovie che si dividono i 500 m di dislivello in due tronchi, poi ahimè o scendono a prenderli quelli del rifugio con qualche diavoleria meccanizzata oppure si devono fare almeno un centinaio di metri di risalita.
Giunti quindi alla funivia e relativo ristoro, scopriamo che è anche l’albergo più alto di Europa…
Prima di salire alla Cornacchia percorriamo la cresta panoramica, attrezzata in modo tale che si possa percorre anche con i passeggini. I 35 minuti sono forse per i passeggini perchè 10 minuti sono sufficienti per chi cammina normalmente anche chi non è abituato ad andare in montagna. Saliamo quindi alla Croda della Cornacchia dove sostiamo in completa solitudine…
Percorriamo quindi la cresta parzialmente attrezzata. Non difficile ma con qualche tratto esposto.
Giunti al colletto comincia la lunga discesa. Prestare attenzione nella prima parte, dove il sentiero scende piuttosto ripidamente e su ghiaino. La verticalità, specialmente di un tratto di un centinaio di metri, può dare qualche problema per l’esposizione. Il sentiero poi spiana e giungiamo al lago per la sosta pranzo. Per Maso Finale si scendono altri due ripidi salti, senza problemi di esposizione, solo ripidi.
A Maso Finale imbocchiamo il sentiero 7 per tornare a Maso Corto. Un lungo traverso con svariati su e giù che ci mettono a dura prova, sembra non arrivare mai…
Bella escursione, peccato la zona del rifugio Bellavista…
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