Dongio - Cancorì (1451 m) - Olivone – EMTB
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Bella pedalata di 53 km nel suggestivo paesaggio del Nara, in una giornata caratterizzata da una luce stupenda.
È l’occasione per il mio seicentesimo rapporto in Hikr.org.
Inizio dell’escursione: ore 8.15
Fine dell’escursione: ore 15:50
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1018 hPa
Temperatura alla partenza: 13,5°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3300 m
Temperatura al rientro: 29,5°C
Velocità media del vento: 0 km/h
Sorgere del sole: 6.47
Parcheggiata l’auto presso il campo di calcio di Dongio, mi avvio lungo la stradina asfaltata che fiancheggiando il Brenno mi accompagna verso Boscero (490 m) e Scaradra (526 m), prima di affrontare la salita in direzione di Corzoneso.
Non c’è traffico, è una pacchia! Il pavimento stradale è coperto da un manto di asfalto liscio che mi permette di salire in scioltezza, senza superare la modalità ECO. Quanto è bello questo terrazzo che ospita Corzoneso! Mi fermo ad osservare il mulino “ul Murín da Curzönas” e a fotografare una rascana da poco ricostruita, coperta di segale per l’essiccazione. I rossi cartelli viari recano il nome dialettale della via: mi trovo “in Nugaréda”.
A Campiroi (838 m) mi fermo invece per fotografare delle antiche case di legno con il tetto coperto di piode. Malgrado le frequenti soste, in un’ora di bici arrivo alla piazzetta di Leontica (869 m): è l’ora del caffè.
Dopo il corroborante affronto la stradina che sale ai monti. Mi stupisco per la sua bellezza: mi sarei aspettato un fondo sconnesso, come spesso si vede sulle carrarecce di montagna. Mi ritrovo per contro su un tappeto liscio e con una pendenza quasi ovunque modesta. La via si snoda in un paesaggio incantevole, tanto bello quanto in inverno e questo non capita frequentemente. Mi fermo a lungo a chiacchierare con un “local”. Discutiamo della stazione sciistica del Nara, di mountain bike, di turismo, di carenza di infrastrutture alberghiere, di formaggi d’alpe ticinesi, e per finire mi informa che gestisce un caseificio su un’alpe presso il Passo del Lucomagno.
Dopo poco più di due ore dalla partenza pervengo al ristorante La Pernice di Cancorì (1451 m), il nodo centrale degli impianti di risalita del Nara. Con sorpresa noto che il ristoro è ancora aperto. Per pranzo ci sarà polenta con asino. L’asino c’è già …, ma per la polenta occorre aspettare ancora un paio d’ore. Mi faccio allora una fetta di torta della nonna e una gazzosa.
La seconda sorpresa consiste nella presenza di una colonnina di ricarica veloce per e-MTB. Non ero a conoscenza di questa novità. È una stazione “BIKE STOP”. Gli utenti della mountain bike elettrica possono ricaricare gratuitamente la batteria con cavetti “bike-energy” messi a disposizione dai gestori del ristorante. Funziona per tutte le batterie: Bosch, Brose, Impulse, BionX, Yamaha, Stromer, ecc. Il caricamento è fino a 2 volte più veloce rispetto a quello che viene fatto normalmente a casa ed è utilizzabile con qualsiasi condizione atmosferica.
Rinuncio a ricaricare la batteria: sarò parsimonioso.
Riprendo la pedalata in direzione degli agglomerati di Pro Marsgial (1563 m) e Piede del Sasso (1541 m). Una pozza antincendio funge anche da biotopo. Le fontane non mancano: non conviene quindi portare troppi liquidi, è peso supplementare inutile. All’imbocco della Val Mara, un bel macigno calcareo sormontato dalla bandiera elvetica attira l’attenzione. Dalla parte opposta della strada, un’antica fornace per la calce è stata trasformata in una zona adibita alle grigliate, accessibile a tutti gli amici della montagna. In inverno, una tenda Tipi è a disposizione per gli amanti del brivido (o dei brividi) che desiderano vivere l’esperienza della nottata invernale in tenda.
A Pianezza (1515 m) compio la prima breve “pascolata”. Ce ne saranno altre, perché i segnavia del percorso “Gottardo Bike 65” sono collocati solo per chi proviene dal Lucomagno e scende verso Biasca. Percorrendolo in senso contrario, con tutti i bivi che ci sono è facile imboccare la stradina sbagliata. È per questo motivo che al bivio a quota 1415 m, mi faccio una salitona tosta di 2 km verso Gariva, con l’ulteriore deviazione fino alla barriera di Sorda: è tutto da rifare!
Tuttavia, non tutti i mali vengono per nuocere: durante questa salita ho la fortuna di poter vedere da vicino una bellissima aquila che volteggia ad una trentina di metri di altezza. Purtroppo non faccio in tempo ad estrarre il telefonino per immortalarla. Forse è la stessa aquila che fotografai a Dötra il 14 aprile scorso.
Torno da dov’ero arrivato e continuo verso valle fino alla stradina a fondo cieco di Rancaresca (1334 m). Finalmente qui trovo una persona del posto che conosce bene la rete delle stradine di questa montagna: mi dà delle indicazioni chiare per raggiungere la mia meta. Altra discesa e successiva dura salita fino a Piancabella (1474 m), al cui tornantone inizia una sterrata alla destra salendo. È la strada forestale che mi porterà a Sgianaresc (1528 m), sulla via per la Capanna Gorda, che ho visitato più volte soprattutto in inverno. A Brügeisch scollino e scendo nella Valle di Santa Maria fino al ponticello di Camperio / Piana (1223 m). Sono le 12:50, è l’ora di pranzo. Mi fermo al vicino ristorante Ospizio di Camperio (1200 m). Oggi ci sono le lasagne: la forte affluenza di viandanti fa sì che in poco tempo siano esaurite. Sono stato uno degli ultimi fortunati a poterle gustare.
La successiva discesa fino ad Olivone si svolge sulla trafficata strada del Lucomagno, ma da Rivöi (nome dialettale di Olivone), i segnavia del percorso “Blenio Lucomagno 36” mi conducono lungo percorsi alternativi, sulla sponda sinistra del Brenno, fino a Dongio.

Lunga pedalata di oltre sette ore e mezza in paesaggi fiabeschi. La mountain bike mi ha dato la possibilità di visitare degli agglomerati che in tutta la mia vita non avevo avuto occasione di vedere. È uno dei grandi pregi della bici fuoristrada elettrica.
Tempo totale: 7 h 35 min
Tempi parziali
Dongio (470 m) – Leontica (869 m): 1 h
Leontica (869 m) – Cancorì (1451 m): 1 h 5 min
Cancorì (1451 m) – Pianezza (1515 m): 30 min
Pianezza (1515 m) – Camperio/Ospizio (1200 m): 1 h 40 min (con diverse “pascolate”)
Camperio/Ospizio (1200 m) – Olivone San Martino (902 m): 15 min
Olivone San Martino (902 m) – Dangio (798 m): 40 min
Dangio (798 m) – Dongio (470 m): 1 h 10 min
Dislivello in salita: 1791 m
Quota massima: 1565 m
Quota minima: 470 m
Sviluppo complessivo: 52,7 km
Difficoltà: PD
Consumo batteria: 80%
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
Coordinate Cancorì: 712'079 / 146'498
Libro di vetta: no.
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