Brüsacü Bike 384 – EMTB


Publiziert von siso , 2. September 2019 um 20:20.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:30 August 2019
Mountainbike Schwierigkeit: S - Fahrtechnisch schwere Tour
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Pizzo Molare   CH-TI 
Zeitbedarf: 5:00
Aufstieg: 1320 m
Strecke:Posteggio Comprovasco (520 m) – Corzoneso Piano (515 m) – Corzoneso (711 m) – Campiroi (832 m) – Cumiasca (838 m) – Leontica (876 m) – Ӧr (1310 m) – Chiesa Santa Elisabetta (1335 m) – Cancorì (1451 m) – Sotto Foppa (1540 m) – Monte Foppa (1562 m) – Alpe del Gualdo (1775 m) – Alpe Tarch (1734 m) – Garina (1634 m) – Crenn (1356 m) – Brüsacü (1325 m) – Tizzerascia (1280 m) – Crich (1230 m) – Castreda (1030 m) – Campiroi (832 m) – Corzoneso (711 m) – Comprovasco (520 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2, uscita Biasca – Valle di Blenio – Comprovasco.
Unterkunftmöglichkeiten:Olivone.
Kartennummer:C.N.S. No. 1253 – Olivone - 1:25000; C.N.S. No. 1273 – Biasca - 1:25000.

I promotori del percorso questa volta hanno scelto un nome poco protocollare, ma genuino e simpatico. Nel dialetto bleniese brüsacü significa Rosa canina.

La rosa selvatica ha altri nomi dialettali, altrettanto musicali: gratacüü, brüsacül, pizincül, stropacùl, sctopacüü, …

L’ingestione delle bacche senza opportuni accorgimenti rischia di creare prurito anale per alcuni giorni, a causa della peluria irritante dei semi.

Il tracciato passa da un monte denominato appunto Brüsacüü.

 

Inizio dell’escursione: ore 7.30

Fine dell’escursione: ore 12:30

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1022 hPa

Temperatura alla partenza: 14°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 4100 m

Temperatura al rientro: 31°C

Velocità media del vento: 5 km/h

Sorgere del sole: 6.41

Tramonto del sole: 20.07

 

È un venerdì di pieno sole nella Valle di Blenio, una giornata che gli amanti della montagna non devono lasciarsi sfuggire; io non perdo certo l’occasione. Giunto a Comprovasco di buon mattino, parcheggio l’auto sotto l’Ospedale di Acquarossa (520 m), quindi seguo il segnavia 384, che mi guiderà fino a Cancorì (1451 m), su una bella strada asfaltata, poco trafficata, che ho apprezzato molto proprio un anno fa. A Corzoneso faccio la prima pausa, per osservare gli affreschi della Chiesa dei SS. Nazaro e Celso. Mi devo accontentare di quelli esterni, risalenti al 1587, eseguiti da Giovanni Battista Tarilli di Cureglia (1549-1614): sul timpano della cappella a sinistra dell’entrata c’è un Cristo e figure dei due Santi patroni della chiesa; sulle volte, i quattro Evangelisti con i loro attributi; sulla parete frontale, la Madonna con i Santi Sebastiano e Rocco ed un’iscrizione dei committenti datata 1587. Non posso vedere purtroppo i dipinti settecenteschi di Carlo Martino Biucchi di Castro, sul quale mi ero documentato in fase di preparazione alla gita.

Per il secondo anno consecutivo rinuncio inoltre a visitare il mulino, “ul Murín da Curzönas”, ripulito e riattivato nel 2015.

Sono rapito dalla bellezza della zona e dalle case, circondate da tanto verde ben gestito e curato. Si respira un’atmosfera di serenità e di tranquillità: è un luogo residenziale ideale, non “fuori dal mondo”, servito inoltre dalla corriera pubblica. Arrivato alla chiesa di Leontica, mi soffermo a lungo con la testa all’insù per osservare le evoluzioni delle numerose Rondini montane (Ptyonoprogne rupestris) che si posano sui cornicioni alti dell’edificio.

                       Il paesaggio in cui si sviluppa il Brüsacü Bike 384

Il tratto successivo verso Cancorì è un inno alla natura: davanti ai miei occhi si apre un paesaggio incantevole in cui le tonalità di verde sono esaltate dalla perfetta illuminazione radente. Le radure, con le baite degli alpeggi, si alternano ai boschi misti di latifoglie e più in alto alle abetaie. A nord-ovest domina l’invitante orizzonte del Pizzo Molare, una delle cime più note del Ticino.

Su alcune baite appare il cartello “Zu verkaufen”, ma leggo anche il più moderno “Esci dalla borsa e regalati un rustico”: una pubblicità che ha il sapore di un motto, in un luogo che induce alla meditazione, intesa non come fuga dal mondo o invito all’isolarsi, ma come conoscenza di sé.

Dopo un’ora e cinquanta minuti dalla partenza pervengo al ristorante La Pernice di Cancorì (1451 m), il nodo centrale degli impianti di risalita del Nara.

La colonnina di ricarica veloce per e-mtb ha purtroppo i cavi mal ridotti. L’esposizione al sole e alle intemperie ha fatto marcire alcuni raccordi elettrici, tra i quali quello che servirebbe per la batteria della mia bici. Poco male, ho ancora una riserva del 58%, più che sufficiente per il dislivello successivo, che dovrebbe essere di circa 330 m.

Riprendo la pedalata sulla strada asfaltata che sale in direzione del Monte Foppa (1562 m), dove una barriera impedisce ai non autorizzati di continuare con l’auto.

Un gregge di pecore mi dà la dimostrazione di come questi ovini si organizzano per ottenere ombra anche in assenza di piante: si raggruppano strette le une alle altre e cacciano la testa sotto la pancia della vicina.

Proseguo su una sterrata molto panoramica fino all’Alpe del Gualdo (1775 m). Gualdo sinifica “bosco di abeti rossi”. Sono colpito dal grande riparo triangolare, ottenuto con pietre incastonate lungo un terrapieno, che protegge l’alpe dalle valanghe. Siamo infatti in una “zona rossa”, ribadisce la giovane alpigiana che mi accoglie sull’uscio. Dal Pizzo Erra si scaricano frequentemente delle valanghe, fino al mese di aprile. Il centinaio di capre presenti dispone pure, durante il mese di luglio, del Corte Tarch (1734 m), raggiungibile in un quarto d’ora dall’Alpe del Gualdo.

Visito per la prima volta questo alpeggio e ne rimango affascinato per il grandioso panorama che offre sulla catena dell’Adula. C’è pure il gusto della scoperta, visto che a partire da Cancorì non sono mai salito in questa direzione. Dal punto più alto dell’escursione, a 1781 m, inizia la discesa, di 9 km, non più su sterrata, bensì su singletrail misto con vari passaggi tecnici alternati a sezioni più scorrevoli, ma che richiedono sempre la massima attenzione.

L’ultima parte di trail, da Corzoneso ad Acquarossa, presenta dei passaggi difficili, segnalati, dove il biker è invitato a scendere, per alcuni tratti, a piedi.

L’impegnativa discesa si conclude a Corzoneso Piano 5 h dopo la partenza.

 

Per il mio 700esimo rapporto in Hikr.org ho scelto una pedalata di cinque ore in un paesaggio incantevole, con una salita molto godibile su asfalto e discesa impegnativa lungo sentieri sassosi, con curve strette, che richiedono buona tecnica e padronanza del mezzo.

Per tutto il percorso non ho visto una sola pianta di brüsacü; già ma le bacche scarlatte maturano a metà ottobre e solo da allora saranno evidenti.

 

Tempo totale: 5 h

Tempi parziali

Comprovasco (538 m) – Leontica (869 m): 50 min

Leontica (869 m) – Cancorì (1451 m): 1 h

Cancorì (1451 m) – Alpe del Gualdo (1775 m): 45 min

Alpe del Gualdo (1775 m) – Brüsacü (1325 m): 50 min

Brüsacü (1325 m) – Comprovasco (538 m): 1 h

Dislivello in salita: 1320 m

Quota massima: 1781 m

Quota minima: 515 m

Sviluppo complessivo: 27,86 km

Difficoltà: salita F, discesa D

Consumo batteria: 81%

Copertura della rete cellulare: Swisscom buona

Coordinate Cancorì: 712'079 / 146'498

Tourengänger: siso


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Kommentare (4)


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GIBI hat gesagt:
Gesendet am 3. September 2019 um 21:17
Complimenti per il panoramico giro e per il report n° 700 ... ti auguro perlomeno di pubblicarne altrettanti in futuro ovviamente realizzati con i molteplici mezzi a tua disposizione ... gambe, sci, ciaspole, MTB ed EMTB ...

ciao Giorgio

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. September 2019 um 21:02
Grazie Giorgio!
Me lo auguro anch'io, ma non mi faccio illusioni...

giorgiobiz hat gesagt:
Gesendet am 3. September 2019 um 22:28
Top report: degno del 700esimo:mi associo ai complimenti che ti ha fatto GIBI !

ciao

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. September 2019 um 21:04
Grazie per la costante attenzione, che apprezzo molto!
Ciao Giorgio, buona continuazione!
siso.


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