Monte delle Forbici Mt. 2910
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....siamo in Valmalenco per alcuni giorni e oggi inizia la prima escursione di quelle programmate in questi luoghi per noi nuovi, o meglio nuova è la zona della diga di Campomoro, perché anni fa abbiamo avuto modo di compiere qualche escursione nella val Sissone sopra Chiareggio e al rifugio Longoni....purtroppo il brutto tempo ci aveva impedito la visuale piena di quei posti, adesso vogliamo rifarci e così sarà, perché troveremo sempre giornate stupende....
Partiamo dal parcheggio in località Campomoro e scendiamo a varcare la prima diga lungo il suo coronamento superiore.
Superata la casa dei guardiani, si imbocca a sinistra una sterrata che scende alla base del muraglione, di fronte, ben segnalato, sale il sentiero di accesso ai rifugi e con un traverso e ripide svolte su alcune cenge e nel lariceto si sale fino ad un poggio boscoso.
Da qui il sentiero rettilineo in falsopiano si avvicina lungamente ai Sette Sospiri: nome indicativo di una serie di balze moreniche che si concludono al Rifugio Carate .
Al rifugio Carate c’è grande affollamento, infatti nel fine settimana del 24-25 Agosto la squadra del Sondrio Rugby è in ritiro in Valmalenco con allenamento mattutino a Chiesa e successiva salita e pernottamento al rifugio Carate.
Senza salire alla vicina Bocchetta delle Forbici, dal rifugio si svolta subito a sinistra seguendo le indicazioni , affiancate due costruzioni di servizio, la traccia sale ad un poggio affacciato sul sottostante Vallone di Scerscen.
Si prosegue fra pietrisco e cenge rocciose sul ripido dosso soprastante che, salendo parallelo ad un profondo canalone, permette di raggiungere il crestone settentrionale del monte.
Lo si segue verso sinistra fra avvallamenti e dossi rocciosi e raggiunta una tondeggiante anticima, tramite un passaggio in cresta più stretto, si raggiunge la croce di vetta del Monte delle Forbici.
Ci si trova esattamente di fronte ai colossi dell’alta Valmalenco, impossibile non fermarsi ad ammirare tali giganti: Crast' Aguzza, i Pizzi Roseg, Scersen, d'Argient, Palu e il Bernina!!!
Muovendo lo sguardo a 360° è possibile vedere, tra le altre cime, il Pizzo Scalino e il Monte Disgrazia.
Unico neo il ritiro dei ghiacciai e diverse persone del posto, salite come noi al Carate, sono molto preoccupate per questo fenomeno, tanto che secondo loro fra non molti anni potrebbero ritirarsi sempre di più fino alla scomparsa.
Fortunati noi che riusciamo ancora a vederli….non certo in tutto il loro splendore, ma qui allora bisogna andare indietro fino agli anni 70…….come molti dicono....
In lontananza scorgiamo anche il mitico rifugio Marinelli….. ci piacerebbe il prossimo anno tentare la Punta Marinelli, forse per noi un po’ troppo ostica… vedremo…..per oggi ci accontentiamo di quella fatta, ma già abbiamo in mente Cima Fontana, meta da raggiungere nei prossimi giorni.....
Nadia
Partiamo dal parcheggio in località Campomoro e scendiamo a varcare la prima diga lungo il suo coronamento superiore.
Superata la casa dei guardiani, si imbocca a sinistra una sterrata che scende alla base del muraglione, di fronte, ben segnalato, sale il sentiero di accesso ai rifugi e con un traverso e ripide svolte su alcune cenge e nel lariceto si sale fino ad un poggio boscoso.
Da qui il sentiero rettilineo in falsopiano si avvicina lungamente ai Sette Sospiri: nome indicativo di una serie di balze moreniche che si concludono al Rifugio Carate .
Al rifugio Carate c’è grande affollamento, infatti nel fine settimana del 24-25 Agosto la squadra del Sondrio Rugby è in ritiro in Valmalenco con allenamento mattutino a Chiesa e successiva salita e pernottamento al rifugio Carate.
Senza salire alla vicina Bocchetta delle Forbici, dal rifugio si svolta subito a sinistra seguendo le indicazioni , affiancate due costruzioni di servizio, la traccia sale ad un poggio affacciato sul sottostante Vallone di Scerscen.
Si prosegue fra pietrisco e cenge rocciose sul ripido dosso soprastante che, salendo parallelo ad un profondo canalone, permette di raggiungere il crestone settentrionale del monte.
Lo si segue verso sinistra fra avvallamenti e dossi rocciosi e raggiunta una tondeggiante anticima, tramite un passaggio in cresta più stretto, si raggiunge la croce di vetta del Monte delle Forbici.
Ci si trova esattamente di fronte ai colossi dell’alta Valmalenco, impossibile non fermarsi ad ammirare tali giganti: Crast' Aguzza, i Pizzi Roseg, Scersen, d'Argient, Palu e il Bernina!!!
Muovendo lo sguardo a 360° è possibile vedere, tra le altre cime, il Pizzo Scalino e il Monte Disgrazia.
Unico neo il ritiro dei ghiacciai e diverse persone del posto, salite come noi al Carate, sono molto preoccupate per questo fenomeno, tanto che secondo loro fra non molti anni potrebbero ritirarsi sempre di più fino alla scomparsa.
Fortunati noi che riusciamo ancora a vederli….non certo in tutto il loro splendore, ma qui allora bisogna andare indietro fino agli anni 70…….come molti dicono....
In lontananza scorgiamo anche il mitico rifugio Marinelli….. ci piacerebbe il prossimo anno tentare la Punta Marinelli, forse per noi un po’ troppo ostica… vedremo…..per oggi ci accontentiamo di quella fatta, ma già abbiamo in mente Cima Fontana, meta da raggiungere nei prossimi giorni.....
Nadia
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