Hireli e Pizzo Cazzola
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Da Fondovalle imbocco il sentiero per la Hendar Furggu, una delle bocchette che permettono il collegamento tra la Val Formazza e la Valle di Bosco Gurin. Si sale bene nella frescura del primo mattino e forse complice l'ora, mi sembra di essere ancora più solitario mentre alle mie spalle si "illumina" il Monte Giove. Raggiungo la sella dell'Hendar Furggu. Assaporo un po' di sano sole prima di perdere una cinquantina di metri per andare ad intercettare il sentiero bollato bianco-blu per la Bocchetta Formazzöö. Raggiungo la piccola bocchetta tra qualche pietraia ed ammiro il vicino Pizzo Biela mentre alle mie spalle si nota benissimo il ripido pendio su cui si sviluppa la scialpinistica al Pizzo Stella (Martschenspitz).
Dalla Bocchetta scendo i primi 60 metri abbastanza diretti per poi iniziare un lungo traverso discendente in direzione nord seguendo sempre i bolli bianco-blu, attraverso una gran bella pietraia, faticosa e "discontinua". Già in lontananza di distingue bene la vetta dell'Hireli e appare chiaro quale sia il colletto da raggiungere per accedere alla dorsalona sommitale. Quindi giunto a quota 2450 inizio la salita verso la Forcolaccia tra qualche residuo nevaio e pietraie, per poi risalire l'ampia dorsale fino in vetta senza un itinerario obbligato.
Ridiscendo alla quota 2450 dove ho abbandonato il tracciato bianco-blu e proseguo ora salendo, sempre verso nord. Il tracciato arriverebbe ad una selletta a pochi metri dalla vetta del Pizzo Cazzola ma io preferisco invece una breve variante e raggiungo il Passo Hireli (attenzione a non risalire, come ho fatto io, ad una bocchetta prima del vero Passo Hireli, trovandosi di fronte una paretina di un torrione che sembra più impegnativa).
Seguo ora fedelmente la Cresta Sud, superando alcuni passaggi di II grado per sbucare in vetta al Pizzo Cazzola. Dalla cima si scende lungo la cresta opposta fino ai ben visibili bolli bianco-blu che si raggiungono con qualche passo in disarrampicata. Inizia ora il tratto più "insofferente" della giornata: il lungo (non tanto per le effettive distanze ma perchè sembra non arrivare mai) attraversamento della pietraia per raggiungere il Passo Cazzola.
Comincia da qui la vera e propria discesa, nel primo tratto ancora su pietraia ma questa scende più diretta e sembra meno "snervante" (grazie anche alla presenza di un nevaio) fino a raggiungere l'evidente pianoro dove occorre fare molta attenzione perchè il tracciato, segnalato da qualche ometto, non si porta in fondo al pianoro ma risale sulla sponda orografica sinistra fino a raggiungere i ruderi dell'Alpe Cazzoli (quota 2228). Qui appaiono dei cartelli segnavia e si intravede finalmente una traccia di sentiero e dei bolli ... ma fate nuovamente attenzione perchè basta un attimo di distrazione per perdere il sentiero e ritrovarsi a vagare nella vegetazione (ovviamente lo so perchè mi è successo!).
Poco sotto quota 1900 il sentiero effettua una netta svolta a destra (senso di marcia) e prosegue praticamente in piano verso nord-ovest fino ad attraversare il Rio Bedriol e raggiungere l'Alpe Bedriola. Ancora qualche metro nell'erba poi il sentiero diventa ben evidente e molto scorrevole per una veloce discesa a Valdo da dove, seguendo per circa 3 chilometri una stradina secondaria, rientro a Fondovalle.
Dalla Bocchetta scendo i primi 60 metri abbastanza diretti per poi iniziare un lungo traverso discendente in direzione nord seguendo sempre i bolli bianco-blu, attraverso una gran bella pietraia, faticosa e "discontinua". Già in lontananza di distingue bene la vetta dell'Hireli e appare chiaro quale sia il colletto da raggiungere per accedere alla dorsalona sommitale. Quindi giunto a quota 2450 inizio la salita verso la Forcolaccia tra qualche residuo nevaio e pietraie, per poi risalire l'ampia dorsale fino in vetta senza un itinerario obbligato.
Ridiscendo alla quota 2450 dove ho abbandonato il tracciato bianco-blu e proseguo ora salendo, sempre verso nord. Il tracciato arriverebbe ad una selletta a pochi metri dalla vetta del Pizzo Cazzola ma io preferisco invece una breve variante e raggiungo il Passo Hireli (attenzione a non risalire, come ho fatto io, ad una bocchetta prima del vero Passo Hireli, trovandosi di fronte una paretina di un torrione che sembra più impegnativa).
Seguo ora fedelmente la Cresta Sud, superando alcuni passaggi di II grado per sbucare in vetta al Pizzo Cazzola. Dalla cima si scende lungo la cresta opposta fino ai ben visibili bolli bianco-blu che si raggiungono con qualche passo in disarrampicata. Inizia ora il tratto più "insofferente" della giornata: il lungo (non tanto per le effettive distanze ma perchè sembra non arrivare mai) attraversamento della pietraia per raggiungere il Passo Cazzola.
Comincia da qui la vera e propria discesa, nel primo tratto ancora su pietraia ma questa scende più diretta e sembra meno "snervante" (grazie anche alla presenza di un nevaio) fino a raggiungere l'evidente pianoro dove occorre fare molta attenzione perchè il tracciato, segnalato da qualche ometto, non si porta in fondo al pianoro ma risale sulla sponda orografica sinistra fino a raggiungere i ruderi dell'Alpe Cazzoli (quota 2228). Qui appaiono dei cartelli segnavia e si intravede finalmente una traccia di sentiero e dei bolli ... ma fate nuovamente attenzione perchè basta un attimo di distrazione per perdere il sentiero e ritrovarsi a vagare nella vegetazione (ovviamente lo so perchè mi è successo!).
Poco sotto quota 1900 il sentiero effettua una netta svolta a destra (senso di marcia) e prosegue praticamente in piano verso nord-ovest fino ad attraversare il Rio Bedriol e raggiungere l'Alpe Bedriola. Ancora qualche metro nell'erba poi il sentiero diventa ben evidente e molto scorrevole per una veloce discesa a Valdo da dove, seguendo per circa 3 chilometri una stradina secondaria, rientro a Fondovalle.
Tourengänger:
Andrea!

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