Pizzo Bìela (2863 m) - Hireli (2786 m) - Pizzo Cazzòla (2756 m)


Publiziert von Varoza , 23. Juli 2013 um 16:39.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:21 Juli 2013
Wandern Schwierigkeit: T6- - schwieriges Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: WS-
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   I   Gruppo Pizzo Solögna   Gruppo Pizzo Biela   Gruppo Pizzo Quadro 
Aufstieg: 2070 m
Strecke:Bosco Gurin (1582 m) - Ferdèr - Metchu (1615 m) - Bann (2104) - Ufum d’Bìala - parete S - cresta ESE - quota 2856 m - Pizzo Bièla (2863 m) - versante NW - Forcolaccia 2586 m - versante S - Hireli (2786 m) Forcolaccia (2586 m) - intaglio cresta NE Pizzo Cazzòla - cresta NE - Pizzo Cazzòla (2756 m). Ritorno via versante NE - Bocchetta Formazzöö (2664 m) - Ufum d’Bìala. Da qui stessa via di salita.
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Locarno proseguire verso la Valle Maggia. All’altezza del paese di Cevio svoltare dalla cantonale e seguire le indicazioni per Bosco Gurin. Da Cevio la strada sale per 16km ca., passando per Linescio e Cerentino.
Kartennummer:CN 1271 Basòdino - CN1291 Bosco/Gurin

Piatto del giorno: una bièla di cazzöla su di un letto di hireli!

Sono le 6:15 quando mi incammino lungo la carrozzabile che porta al grazioso nucleo di rustici di Ferdèr, appena sopra Bosco Gurin (1503 m). Dal villaggio, abbandono l’asfalto per seguire il bel sentiero con segnavia che mi porta alle risanate baite di Bann (2104 m). Ad accogliere i viandanti c’è pure un piccolo bivacco (1 posto letto, con l’occorrente per passare la notte).

Dopo una breve pausa punto dritto, per dolci pascoli, verso la Hendar Furggu, abbandonando i segnavia bianco-rossi poco prima del valico. Ora seguendo i segnavia bianco-blu che portano alla Bocchetta Formazzöö guadagno anche i pianori innevati di Ufum d’Biala. Qui lascio ogni traccia e mi inoltro su per pietrischi fino ad arrivare alla base della parete S del Pizzo Bìela (all’incirca all’altezza della verticale della vetta).

Individuo il canale di salita descritto nella guida CAS e mi avvicino ad esso superando un’ultima fastidiosa lingua di neve. All’inizio del canale c’è un piccolo ometto di sasso ed un cordino-maniglia rosso che aiuta l’accesso al canale. Superato un primo gradino roccioso si risalgono delle placche per uscire infine su di pianoro erboso dove c’è un altro ometto. Da qui sembra possibile l’accesso diretto, su dritti per cengette erbose, nemmeno troppo ripide. La traiettoria è invitante ed è probabile che sia la via descritta su alpi-ticinesi.ch e valutata T4+ (insomma un po’ strettino come grado). Preferisco seguire invece le indicazioni della guida CAS e continuo in diagonale su una comoda e larga traversa erbosa, fino a toccare la cresta ENE (quella che collega il Bìela allo Strahlbann) proprio sopra un muro insuperabile. Restano pochi metri di aereo filo, con qualche spuntone che si supera direttamente, oppure con qualche aggiramento qua e là dai versanti. Si esce infine sull’ometto di sasso che si trova al limite meridionale della cresta somminale, scalando un’ultima placca ben appigliata. La quota 2856 m, in quanto nodo orografico dovrebbe essere la cima ufficiale del Pizzo Bìela. Non si tratta però del punto più alto, poiché poco più a N c’è la quota 2863 m, ospitata da un grosso uomo di sasso. Non resta dunque che seguire la facile cresta fino all’ometto di sasso del Pizzo Bìela (2863 m), punto più alto dell’edificio sommitale.

Sono appena le 9:15 per cui mi fermo un momento a rifocillarmi dopodiché raggiungo anche l’ometto più a N (ebbene si, ce n’è un terzo) per poi cominciare una delicata discesa lungo il fianco NW della montagna, in direzione della Forcolaccia. Per cercare di non perdere troppa quota decido di non fare aggiramenti e mi tengo inizialmente a ridosso della cresta N scavalcando grossi blocchi. Individuo un canale di discesa con al suo fondo una lingua di neve che dà accesso ad un invitante nevaio. Senza neve immagino che quel terreno sia un deserto di sassi! Scendo dunque con prudenza tutto il canale con alcuni spostamenti sul suo crinale quando esso diviene friabile ed in poco tempo mi trovo sulla lingua nevosa. Inforco i bastoncini e giù con piacevole sciata fino alla Forcolaccia (2586 m). In alcuni tratti il canale è molto ripido in altri friabile… direi un F pieno, se non PD-. Più semplice sarebbe aggirare le pendenze tenendosi più sul centro del versante W, ma questo richiederebbe perdita di dislivello maggiore per non parlare delle distanze.  

Dal valico riprendo a salire e raggiungo senza fatica la bella vetta dell’Hireli (2786 m) per il suo docile versante S. Ad accompagnarmi lungo l’ascesa su pietraie ci sono anche dei simpatici stambecchi. Poche pause quest’oggi; c’è ancora un obbiettivo da raggiungere.

In 10 minuti ridiscendo alla bocchetta e tenendomi a ridosso della parete E dell’Hireli punto dritto su nevai e macigni verso l’intaglio sulla cresta NE del Pizzo Cazzòla. Poco prima dell’intaglio mi ricongiungo con la traccia pennellata con segnavia bianco-blu che porta al Rifugio Piano delle Creste.

Ora la fatica si fa sentire; marciare sulla neve molliccia mi sta logorando lentamente le ginocchia, ma la vetta è lì da toccare con un dito… a nemmeno 100 m. Forse la stanchezza, non so, beh… guardando su verso l’apice non mi sembra per nulla un’ascesa tranquilla. Saranno pochi… forse nemmeno 10 minuti di salita… che mi sembrano un eternità ma infine guadagno anche la terza cima di giornata, il Pizzo Cazzòla (2756 m). Dall’intaglio si segue quasi integralmente la cresta rocciosa, con un breve ed evidente aggiramento sul lato destro. Si sbuca di nuovo in cresta, si scala un gradino roccioso e si accese così ad un balconcino con un elegante ometto di sasso tutto bianco (che lusso!). Da qui non resta che scalare le ultime rocce per giungere in vetta. Scatto qualche foto sul culmine e poi discendo di 2 metri su una comoda piotta scrutando il percorso di ritorno.

Ahimè visto da qui il cammino è ancora lungo. Riguadagno l’intaglio ed in ca. 1.15 ora, lungo le distese di neve del versante NE, arrivo alla Bocchetta Formazzöö (2664 m). Mi fermo ad ammirare le impressionanti pareti della Strahlbann dopodiché perdo quota sul versante S della bocchetta passando di nuovo per Bann ed infine raggiungo Bosco Gurin.  

Per chi vuole salire al Pizzo Cazzòla oppure al più modesto Hireli senza dover assorbirsi l’enorme dislivello della via che sale da Foroglio, la partenza da Bosco Gurin via Bocchetta Formazzöö può essere un’ottima alternativa (ca. ore 4.30).

Note:
 
Vette:
Ometti di sasso sulle tre vette.
 
Bosco Gurin:
Ambia possibilità di parcheggio nei pressi degli impianti di risalita.
 
Valutazione:
Bosco Gurin - Bann - Ufum d’Bìala: T3 (EE)
Ufum d’Bìela - parete S - cresta ESE - Pizzo Bìela: T6- (F+)
Pizzo Bìela - versante NW - Forcolaccia: T6 (PD-)
Forcolaccia - versante S - Hireli: T3 (EE)
Forcolaccia - intaglio cresta NE: T4 (EE)
Intaglio - cresta NE - Pizzo Cazzola: T5+ (F)
Intaglio cresta NE - Bocchetta Formazzöö: T4+ (EE/F)
Complessivo: T6-


Tourengänger: Varoza


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Kommentare (1)


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atal hat gesagt:
Gesendet am 3. August 2017 um 08:23
Dopo essere stato sul Pizzo Bìela, riesco ad apprezzare ancor di più questa tua relazione di qualche anno fa, ben scritta e ben documentata con ottime foto. Se solo avessi trovato una giornata con più visibilità, avrei tentato di emularti nella discesa dal canale NW...
Ciao,
Andrea


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