Pizzo Bìela / Wandfluhhorn (2863 m) da Fondovalle - Formazza
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Pizzo Bìela: ignoro il significato del toponimo - che immagino sia in relazione con Ufum d'Biala, riportato dalla carta svizzera a SE della cima sul versante ticinese - ma, per me, dopo questa prima visita, Bìela rimarrà sinonimo di pietraia...
L'idea era di salire in cima dalla cresta Sud, per godere della vista sul Lago Superiore. La mancanza di visibilità ci farà optare per la più sicura via normale svizzera dal versante SE, che si svolge per la quasi totalità tra massi e sfasciumi. La parte interessante di questo percorso si riduce a meno di 100 m di dislivello, tra il termine del pendio detritico e la cima.
Discesa sul versante ovest, ancora su massi...
Salita
Sono con Ferruccio. Da Fondovalle raggiungiamo su sentiero segnalato il Lago Superiore e quindi il soprastante valico del Hendar Furggu, sul confine italo-svizzero.
Fino qui 2:40.
Dal passo scendiamo nella conca sul versante svizzero perdendo pochi metri di dislivello.
Giunti nella pietraia, perdiamo un po' di tempo per capire che direzione prendere: la visibilità è scarsa e non ci sono indicazioni per la cima. Seguiamo per un tratto i segni di vernice bianchi e azzurri ma presto appare evidente che portano alla Bocchetta Formazzöö e non verso la nostra meta.
Saliamo con percorso libero, prima tra grossi massi e poi su sfasciumi, tenendo come riferimento le rocce della cresta sud fino a incontrare un primo ometto a circa 2750 m, ormai prossimi alla bastionata rocciosa terminale. Una maniglia ricavata con un cordino (inutile per la progressione) funge da indicazione del punto di attacco: il canalino di salita è alla sua destra. Saliamo su placche appoggiate ma sporcate da un po' di pietrisco, traversiamo a destra (E) su un ripiano erboso (ometto) e quindi, ancora su placche appoggiate, ci portiamo sulla cresta SE. Con pochi passaggi su roccia, facili ma - in parte - esposti, si giunge sull'anticima sud (2856 m), punto di congiunzione delle creste S e SE, e quindi sulla cima principale, risalto roccioso situato poco più a Nord. Nel dubbio che la cima principale sia l'elevazione successiva, saliamo anche quella.
Purtroppo oggi il panorama è del tutto assente. La mancanza di una croce sembra indicare la scarsa frequentazione della cima.
Tempo: 4:40 (lorde)
Discesa
Scendiamo verso Ovest su grossi blocchi, in parte instabili, fino a dove la pendenza diminuisce in corrispondenza di un piccolo nevaio. Qui volgendo a sinistra (S) ci si porta verso il bordo del pendio, dove si vedono delle chiazze di erba, una manna dal cielo dopo la fastidiosa pietraia. Scendiamo rimanendo sempre in prossimità del bordo fino ad incontrare degli ometti che aiutano ad aggirare un salto traversando a destra (N). Proseguiamo sulla dorsale fino ad un colletto intorno ai 2400 m di quota, che raggiungiamo con una divertente discesa tra rocce ed erba (ripida ma priva di difficoltà). Giunti all'intaglio scendiamo il ripido pendio erboso verso S fino a ricongiungerci al sentiero dell'andata intorno a quota 2100, nel pianoro posto tra il bivio con il sentiero per il Passo di Foglia e la cascata che scende dal Lago Superiore.
Ripercorrendo il sentiero ritorniamo a Fondovalle, dove veniamo accolti dai primi - beffardi - raggi di sole della giornata.
Tempo: 3 ore
L'idea era di salire in cima dalla cresta Sud, per godere della vista sul Lago Superiore. La mancanza di visibilità ci farà optare per la più sicura via normale svizzera dal versante SE, che si svolge per la quasi totalità tra massi e sfasciumi. La parte interessante di questo percorso si riduce a meno di 100 m di dislivello, tra il termine del pendio detritico e la cima.
Discesa sul versante ovest, ancora su massi...
Salita
Sono con Ferruccio. Da Fondovalle raggiungiamo su sentiero segnalato il Lago Superiore e quindi il soprastante valico del Hendar Furggu, sul confine italo-svizzero.
Fino qui 2:40.
Dal passo scendiamo nella conca sul versante svizzero perdendo pochi metri di dislivello.
Giunti nella pietraia, perdiamo un po' di tempo per capire che direzione prendere: la visibilità è scarsa e non ci sono indicazioni per la cima. Seguiamo per un tratto i segni di vernice bianchi e azzurri ma presto appare evidente che portano alla Bocchetta Formazzöö e non verso la nostra meta.
Saliamo con percorso libero, prima tra grossi massi e poi su sfasciumi, tenendo come riferimento le rocce della cresta sud fino a incontrare un primo ometto a circa 2750 m, ormai prossimi alla bastionata rocciosa terminale. Una maniglia ricavata con un cordino (inutile per la progressione) funge da indicazione del punto di attacco: il canalino di salita è alla sua destra. Saliamo su placche appoggiate ma sporcate da un po' di pietrisco, traversiamo a destra (E) su un ripiano erboso (ometto) e quindi, ancora su placche appoggiate, ci portiamo sulla cresta SE. Con pochi passaggi su roccia, facili ma - in parte - esposti, si giunge sull'anticima sud (2856 m), punto di congiunzione delle creste S e SE, e quindi sulla cima principale, risalto roccioso situato poco più a Nord. Nel dubbio che la cima principale sia l'elevazione successiva, saliamo anche quella.
Purtroppo oggi il panorama è del tutto assente. La mancanza di una croce sembra indicare la scarsa frequentazione della cima.
Tempo: 4:40 (lorde)
Discesa
Scendiamo verso Ovest su grossi blocchi, in parte instabili, fino a dove la pendenza diminuisce in corrispondenza di un piccolo nevaio. Qui volgendo a sinistra (S) ci si porta verso il bordo del pendio, dove si vedono delle chiazze di erba, una manna dal cielo dopo la fastidiosa pietraia. Scendiamo rimanendo sempre in prossimità del bordo fino ad incontrare degli ometti che aiutano ad aggirare un salto traversando a destra (N). Proseguiamo sulla dorsale fino ad un colletto intorno ai 2400 m di quota, che raggiungiamo con una divertente discesa tra rocce ed erba (ripida ma priva di difficoltà). Giunti all'intaglio scendiamo il ripido pendio erboso verso S fino a ricongiungerci al sentiero dell'andata intorno a quota 2100, nel pianoro posto tra il bivio con il sentiero per il Passo di Foglia e la cascata che scende dal Lago Superiore.
Ripercorrendo il sentiero ritorniamo a Fondovalle, dove veniamo accolti dai primi - beffardi - raggi di sole della giornata.
Tempo: 3 ore
Tourengänger:
atal

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Kommentare (4)